THE ALIENIST – recensione del nuovo thriller psicologico su Netflix

Sbarcata su Netflix il 19 Aprile, The Alienist (L’Alienista) è tratta dall’omonimo romanzo di Caleb Carr e si è già imposta come una delle nuove meravigliose scoperte di quest’anno.

La serie è frutto dell’accordo tra Anonymous Content e Paramount Television, prodotta dal celebre Cary Fukunaga, con Daniel Bruhl, Luke Evans e Dakota Fanning.

Nel XIX secolo, si riteneva che le persone che soffrivano di malattie mentali fossero alienate dalla loro vera natura. Gli esperti che le studiavano erano pertanto noti come alienisti”

Ambientata nella “Grande mela” precisamente nel 1896, racconta la caccia ad uno spietato serial killer grazie a metodi all’epoca nuovi ed innovativi, con l’idea che una persona affetta da problemi mentali fosse alienata dalla sua vera natura. Da qui la nascita dell’alienista, prototipo del moderno psichiatra, in questo caso il dottor Laszlo Kreizler (Daniel Bruhl).

TRAMA

Il cadavere di un ragazzino viene trovato mutilato e abbandonato, il neoeletto commissario di polizia Theodore Roosvelt (futuro presidente) chiama l’alienista Laszlo Kreizler e l’illustratore Jhon Moore (Luke Evans) per indagare sulla faccenda mantenendo la massima segretezza. I due saranno accompagnati nella ricerca da Sara Howard, prima donna impiegata della centrale di polizia. Inoltre il dottore farà affidamento su due sergenti detective pionieri della nostra moderna “scientifica”, I fratelli Isaacson.

Dalla parte dei cattivi troviamo, oltre al famigerato serial killer, buona parte del corpo di polizia capeggiato dall’ex commissario in pensione Thomas Byrnes (Ted Levine) che, tenterà in tutti i modi di intralciare le indagini della piccola squadra per proteggere i sospettati della parte abbiente della città ed anche per preservare i cosidetti “metodi classici” usati dalla polizia fino ad ora.

La serie conta dieci episodi in cui alla classica corsa contro il tempo a caccia dell’assassino, si intreccia una profonda ambientazione storica, che enfatizza i lati negativi in una New York ancora piena di contraddizioni. Religione contro innovazione scientifica, discriminazioni legate all’essere donna, alle proprie etnie e alla propria sessualità.

Nell’evocativa ambientazione di una città che lotta tra vecchio e nuovo, tra passato e futuro, si intrecciano le vite dei personaggi. Come in una seduta di psicanalisi collettiva ogni personaggio svelerà debolezze e insicurezze tra i drammi e le frustrazioni che dominano ogni puntata.

Un ottimo prodotto che ci porta a viaggiare alle origini della psicologia criminale e alla nascita del genere criminale.

 

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