“Ritorno alle origini” è stata la parola chiave della presentazione di Battlefield V. Una parola chiave che assume diversi significati, proprio nel momento in cui tutti stanno cercando di rinnovarsi per competere con la modalità battle royale che ha preso la scena sul palco dei multiplayer.
Il primo significato è quello letterale, si ritorna alla Seconda Guerra Mondiale, proprio dove tutto è iniziato. Questo da continuità a chi con Battlefield I ha terminato la “Prima” e va concorre con ciò che (da un punto di vista prettamente storico) ha già proposto sia Electronic Arts in passato, sia Call of Duty lo scorso anno con WW2 appunto.
Il secondo significato è quello un po’ più provocatorio a cui accennavamo all’inizio di questo articolo. Ovvero quello di non concorrere con i nuovi titoli “hot” del momento ma solidificare i punti forti, i capisaldi, di quello che è Battlefield. Scelta in controtendenza anche rispetto alla decisione di CoD di introdurre la modalità battle royale in Black Ops 4.
Quello che più ci ha convinto, almeno per ora, è soprattutto l’evoluzione del “personaggio” di come la modalità di squadra venga premiata con speciali ricompense per favorire l’affiatamento del team. Ma anche il miglioramento delle armi, e dei veicoli.
Ecco riportata la sinossi ufficiale:
Partecipa al più grande conflitto della storia con Battlefield V, che segna il ritorno alle origini della serie in una Seconda Guerra Mondiale mai tanto realistica. Forma la tua compagnia di soldati, armi e veicoli personalizzati, poi guidala in un viaggio epico sfidando i Venti di guerra. Scopri il capitolo di Battlefield più intenso e coinvolgente mai creato. Nulla sarà più come prima.