Sapete, il mondo è bello perché è vario. Prendete chi vi scrive ad esempio, un appassionato di cinema, tecnologia e ovviamente videogames, ma anche un tifoso dei Lakers.
I videogiochi hanno la capacità di farci vivere situazioni in cui difficilmente ci troveremmo, e se un gioco riesce ad unire due delle tue passioni, allora non puoi fare a meno di provare il titolo.
Eccoci qui, quindi, con la recensione del nuovo NBA 2K Playgrounds 2.
La recensione
Il secondo capitolo della serie Playgrounds arriva un po’ in ritardo rispetto a quanto previsto. Il motivo? L’accordo fra Saber Interactive e 2K.
Il primo titolo aveva riscosso un discreto successo tra gli appassionati dei giochi di pallacanestro grazie al suo gameplay adrenalinico e diverso dai titoli fin ora usciti.
Le modalità di gioco
La mano della 2K si sente, e non poco. Il menù di NBA 2K Playgrounds 2 si arricchisce e cambia completamente interfaccia.
Se nel primo gioco, avevamo un elenco di scelte sterili, che ricordava molto quello di Tekken 3, il nuovo menu di gioco è molto colorato e con tante modalità nuove.
Oltre al classico match single player/multiplayer potremo, proprio come in un classico FIFA e NBA, partecipare a tornei online e scalare la classifica per salire di lega grazie al nostro team.
Potremo inoltre sfidare noi stessi e i nostri amici anche grazie alla nuova modalità “Tiri da 3”, dove, proprio come nel week-end all star game, dovremo centrare quanti più tiri possibili dalla linea da tre punti.
La questione dei pacchetti
Come per il titolo precedente, potremo costruire il nostro team sbloccando i giocatori delle varie squadre, grazie al famoso “spacchettamento”.
Non preoccupatevi però, sbloccare i pacchetti non sarà difficile e con un paio di partite avremo abbastanza punti da poter aprire qualsiasi tipo di bustina.
Senza troppe difficoltà riusciremo a sbloccare la maggior parte delle leggende e player migliori della palla a spicchi.
I giocatori partiranno tutti dal livello bronzo, e saliranno di livello partita dopo partita, fino a raggiungere il livello oro e aumentare le proprie statistiche.
I giocatori saranno potranno anche essere sbloccati tramite la vittoria dei playoff nella modalità stagione.
Il gameplay
Come per il primo titolo, NBA 2K Playgrounds 2, si allontana diametralmente dai classici giochi di basket.
Il gameplay potrebbe sembrare molto più semplice e immediato, ma giocandoci un po’ è chiaro che non è così. Strategia e tempismo contano molto più di quel che sembra.
Molte partite, infatti, si vincono anche stando attenti all’orologio e al cronometro di squadra.
L’esperienza dei singoli player è fondamentale. Anche se in squadra si hanno player famosi per il tiro da tre punti, senza un adeguata crescita di esperienza, sarà davvero difficile riuscire a far valere le proprie doti caratteristiche.
Altro elemento che rende ancora più emozionante le singole partite sono la presenza di power up difensivi e offensivi.
Le partite saranno decisi anche da questi, che se usati nei momenti giusti, ci impediranno di andare a canestro o, al contrario, ci aiuteranno nel compito.
I giocatori, la colonna sonora e la grafica
Come nel capitolo precedente, non aspettatevi di trovare una rappresentazione realistica dei giocatori. I player, infatti, saranno delle caricature dei nostri cestisti preferiti. I personaggi però sono tutti tranquillamente riconoscibili e realizzati bene, con texture e animazioni ottime. Anche gli abiti si muovo bene e “fisicamente” credibili.
Le nostre partite saranno saranno continuamente commentate e il pubblico sarà incredibilmente reattivo alle nostre azioni.
La scelta della modalità sarà accompagnata da una colonna sonora, che ci seguirà anche durante i caricamenti. Volendo essere onesti però, le musiche sono la cosa che meno si apprezzano del titolo.
Da un gioco di street basket ci si aspetterebbe qualcosa molto più vicino al hip-hop e al rap, piuttosto che qualcosa di molto strumentale.
PRO | -Curva di apprendimento costante; -Longevità praticamente infinita; -Partite costantemente sul filo del rasoio |
CONTRO | -Colonna sonora; -Giocatori limitati in alcune squadre; -Problema spacchettamento |