Stan Lee: uomo, fumettista, editore, eroe

Excelsior

“Lo fanno morire ogni anno, è sicuro una fake news”

Questo è quello che molti true believers (così amava definire i suoi fan) hanno pensato appena letto la notizia. 
Una volta aperto Wikipedia però si è capito che, purtroppo, era tutto vero. 
Stan Lee ci ha lasciato ieri. 

Stan Lee


Questo è il tributo che noi di NerdPool, nel nostro piccolo, vogliamo fargli.

La vita

Nato da emigranti ebrei di origine romena e arrivati a New York, Stan Martin Lieber, vede la luce nella Grande Mela il 28 Dicembre 1922.

Stan Lee inizia fin da ragazzo a lavorare nel mondo dell’editoria.
Addetto alle copie per la Timely Comics, viene pubblicato per la prima volta su Captain Ameria n.3 nel lontano 1941. Il lavoro consisteva in tre vignette in totale, intitolato “Captain America sventa la vendetta del traditore“, qui in realtà Stan si occupava dei testi. 

Captain America - Stan Lee


Partecipò come soldato alla seconda guerra mondiale e una volta tornato in patria il mondo dei fumetti non era più lo stesso.

Lo psicologo Wertham e il senatore Kafauver avevano messo in cattiva luce gli albi a fumetti, con l’accusa di voler corrompere le menti dei giovani. Solo i personaggi DC più famosi riuscirono a superare appieno il periodo.

Alla fine degli anni ’50 però Stan Lee ricevette il compito di creare un nuovo progetto da Martin Goodman. Il fumettista doveva creare un nuovo gruppo di super eroi, visto il successo della Justice League of America, e nel 1961 nacquero i Fantastici 4.

Stan Lee

In concomitanza con la nascita del gruppo ideato da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, la Timely Comics divenne l’attuale Marvel Comics

Il successo fu tale da permettere la nascita, nel giro di due/tre anni, di alcuni dei fumetti più famosi della Marvel, come: HulkThor Spider-Man nel 1962, Iron ManX-Men Dottor Strange nel 1963, fino ad arrivare alla pubblicazione di Daredevil nel 1964.

Stan Lee


Negli anni ’80 si trasferisce in California per diventare un produttore televisivo e cinematografico, non abbandonando mai però il suo lavoro nel campo dell’editoria fumettistica.

La rivoluzione del fumetto e il “Marvel Style”

A fianco al successo dei Fantastici 4Stan Lee rinnovò i vecchi successi Timely Comics.

I super eroi creati dalla DC Comics, nonostante fossero riusciti a sopravvivere alla crisi, non si erano adattati ai tempi che correvano. Durante la guerra il popolo americano aveva bisogno di figure che risollevassero gli animi intristiti e piegati dal conflitto.
Quando le armi tacquero però le generazioni cresciute durante il baby boom (1946-1964) non sentivano più il bisogno di queste figure. 

Marvel


Dando ai propri personaggi problemi di tipo morale ed etico, oltre ai classici cattivi da combattere, Stan Lee riuscì a cogliere il trend del momento, facendo avvicinare i giovani ai fumetti Marvel.

I problemi con i collaboratori

Quando si diventa una personalità di spicco, all’interno di un mondo così ampio come quello dell’editoria, è inevitabile che ci siano conflitti con i concorrenti, ma anche le lotte interne alla casa stessa.

Stan Lee ha infatti avuto la sua buona dose di screzi con i propri collaboratori, in particolare con Ditko Kirby.

Stan Lee - fumetto


Con il primo sorse un problema a causa di uno dei personaggi più importanti di Spider-Man. Per il disegnatore, Norman Osborn, non sarebbe dovuto essere Green Goblin. I dissapori con Stan Lee furono tali da portare Ditko ad abbandonare la Marvel fin tanto che Lee si occupò del reparto creativo della major.
Fino che negli anni ’70 passò al management.


Con Kirby invece il problema fu, secondo il fumettista, lo scarso riconoscimento dei propri meriti, derivanti da collaborazioni decennali con la Marvel.
Kirby voleva un compenso più elevato per i propri lavori o che i diritti dei personaggi creati rimanessero in mano a lui.
Alla fine le rivalità si placarono, vista l’amicizia e gli anni di lavoro al fianco di Stan Lee.
Durante il periodo di collaborazione con la DCKirby non mancò di sottolineare le sue antipatie del tempo, verso Lee, creando un personaggio chiamato Funky Flashman.
Il soggetto parodiava l’allora direttore artistico della Marvel, con il suo baffo alla Manhattan degli anni settanta e la sua continua parlantina.

Excelsior

Lasciando da parte le polemiche, non si può non negare l’importanza di Stan Lee per le tante generazioni che ha fatto crescere e sognare.

Grazie alla trasposizione dei suoi lavori sul grande schermo, The Man (così veniva soprannominato il manager della Marvel) è riuscito a farsi amare da una fetta di pubblico ancora più grande. 

Stan Lee

Nonostante le discrepanze tra i fumetti e i film, vedere i propri eroi e il loro creatore al cinema ha fatto emozionare i fan della Marvel e fatto avvicinare alla controparte cartacea, chi con i fumetti si era fermato a Topolino.

Una teoria si era fatta strada tra i fan Marvel. Stan Lee, nei film, sarebbe dovuto essere il Tribunale Vivente.
Il personaggio, creato da Lee stesso, è una delle Entità Cosmiche che ha il compito di mantenere l’equilibrio nell’universo Marvel.
La teoria sembrava trovare forti basi nel cameo di Stan Lee in Guardiani della Galassia vol. 2

La fan theory sembra essere riconfermata anche dal cameo in Avengers: Infinity War.


Tutti un po’ ci speravano. Fan e non sembravano aver quasi dimenticato il fatto che Stan Lee fosse un uomo e nessuno era veramente pronto a questo giorno.

L’aura di divinità che si era creata attorno al fumettista è stata spezzata, facendo avvicinare una “divinità” (del fumetto) ai mortali.
Il 12 Novembre 2018 si è portato via un po’ di quella magia di cui il mondo aveva tanto bisogno. 

Stan Lee

L’universo che Stan Lee ha creato è destinato a sopravvivere nel tempo alla morte del suo portavoce più importante.

“Face Front”

Questo piccolo tributo di Nerdpool a un eroe moderno va ad accodarsi a quelli dei suoi colleghi ed estimatori.
Abbiamo riunito qui le reazioni più ragguardevoli del mondo cinematografico e non.

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