Un’ossessione chiamata Killing Stalking

La serie più celebre di Lezhin Comics è indubbiamente Killing Stalking. La serie coreana dell’autrice Koogi è un successo mondiale che ha conquistato un grande pubblico fin dal primo capitolo nonostante o forse proprio per la storia non convenzionale e cupa.

La serie è ancora in corso su Lezhin Comics settimanalmente ed è giunto alla sua terza stagione, ma noi italiani abbiamo un primato che il mondo ci invidia (per davvero!): l’aver pubblicato per primi la versione cartaceo del più scandaloso e amato webcomic coreano. Il merito va a J-POP Manga che lo scorso anno ha pubblicato la prima stagione in 4 volumi che sono arrivati a toccare le 20 mila copie vendute. In occasione di Lucca Comics & Games 2018 è uscito il primo volume della seconda stagione, con ancora più misteri e intrighi…

Una storia d’amore e dolore

L’ossessione verso qualcosa o meglio qualcuno può diventare pericolosa. Lo scoprirà a proprie spese Yoon Bum, un ragazzo timido e tranquillo che inizia a pedinare l’affascinante Oh Sangwoo del quale si è innamorato perdutamente. Dopo vari tentativi Bum riesce ad entrare in casa di Sangwoo e lì scoprirà le inimmaginabili perversioni e segreti del ragazzo. Colto sul flagrante dal ragazzo, Bum diventerà prigioniero di quelle quattro mura e dovrà fare l’abitudine agli scatti d’umore e alle violenze di Sangwoo per sopravvivere, nella speranza di poter un giorno uscire fuori…

Nonostante tutte le violenze che subisce i sentimenti di Bum non si smorzano e in alcune occasioni Sangwoo sembra quasi ricambiarli. E’ solo scena, un modo per tenerlo accanto a se oppure è davvero innamorato di lui? E chi è davvero Sangwoo, cosa nasconde tra le pareti di casa e dietro quel suo sguardo dolce e pericoloso?

Killing Stalking è una serie tosta fin dal primo capitolo, imperdibile se amate questo genere. Mistero, thriller e amore, un’amore perverso e a tratti incomprensibile ma che c’è. Ma si sbaglia a definirla solo una storia d’amore perversa. La presenza di elementi e situazioni legati a mistery e al thriller e psicologia dei suoi personaggi non vanno sottovalutati. Il tutto in un susseguirsi di cliffhanger che portano il lettore ad appassionarsi e, inevitabilmente, a voler leggere ancora un capitolo. 

Un protagonista nel quale ci si riconosce

Il protagonista Bum potrebbe sembrare la vittima di uno strano scherzo di un destino crudele, colto dalla sindrome di Stoccolma. Sarebbe però riduttivo definirlo così. Nel corso della lettura si scoprirà la sua complessa psicologia e sul finale della prima stagione dimostrerà forse di non essere solo una vittima… Tranquilli, non spoilero, ma credete che sia successo quello solo per la sua vicinanza a quello psicopatico di Sangwoo? Io non credo proprio…

Nella seconda stagione lo svelamento del passato di Bum ci farà avere un quadro completo della sua figura, non è ancora completa pur alla tera stagione dell’opera. Una complessità davvero incredibile ma allo stesso tempo umana e che non si può non apprezzare. Perché i comportamenti di Bum rispecchiano quelli che noi tutti abbiamo, accecati dall’amore e dalle nostre piccole ossessioni… 

Bello, dannato, pericoloso

Sangwoo si ama e si odia allo stesso tempo. Il suo fascino sembra quasi fargli perdonare tutti i suoi comportamenti terribili. Il suo tragico passato, che si sta scoprendo nella terza stagione ancora in corso, ci porta a capire questo suo comportamento e l’uso eccessivo della violenza. Dietro quello sguardo sicuro e temibile, però, c’è una sorta di debolezza nascosta che si rivela solo in presenza di Bum. Un personaggio imprevedibile e del quale non si può prevedere la prossima mossa, facendoci sentire come Bum, incapaci di sapere se la volta dopo saremmo abbracciati oppure colpiti.

Cito un’altro personaggio che inizialmente sembra essere solo una comparsa ma si dimostrerà importante per la storia, ossia l’agente Yang Seungbae. Un poliziotto fin troppo celere a detta dei suoi colleghi che però intuisce che c’è qualcosa di strano dietro l’ossessione di Bum verso quella casa. E che Sangwoo non è solo un ragazzo vittima di una tragedia familiare. Intuizioni, fantasie o c’è del vero in tutto ciò? E come dimostrarlo?

Killing Stalking, il cartaceo che il mondo ci invidia 

Avete forse capito quanto Killings Stalking sia complesso ed è per questo che viene amato: una storia con tantissimi temi, piena di mistero, thriller, amore e passione; personaggi umani e psicologicamente difficili e ai quali ci si affeziona in maniera incomprensibile. Forse è questa la sua forza della storia di Koogi, l’essere complessa, imprevedibile, malata ma anche appassionante e coinvolgente, dalla quale è impossibile staccare gli occhi. E anzi se ne vuole sempre di più. 

Quindi sintonizzatevi su Lezhin Comics per poter leggere Killing Stalking o affidatevi alla validissima edizione cartacea di J-POP Manga. Un lavoro non facile quello di adattare alla pagina un webcomic digitale e che si legge scorrendolo, ma il lavoro della casa editrice è stato davvero impeccabile. E quando vi dicevo prima che il mondo ce lo invidia non è un’eufemismo: non è stato pubblicato neppure in coreano o in inglese e per davvero il resto del mondo brama di poterlo avere nella loro lingua madre. Quindi per una volta è davvero bello essere italiani… 

Il primo volume cartaceo della seconda stagione di Kiling Stalking si è fatto attendere a lungo ma già si aspetta trepidanti il secondo. E per rimanere in tema, J-POP Manga pubblicherà anche Blood Bank, un’altro famoso webcomics di Lezhin Comics che non ha nulla da invidiare a Killing Stalking. Chi non vede l’ora di leggerlo?

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