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NerdPool consiglia: Girl Boss

"Nerdpool consiglia" è la nuova rubrica settimanale in cui vi consigliamo, o sconsigliamo, una serie tv. Non perdetevela!!

Titolo originale: Girlboss
Creata da: Kay Kennan
Data di uscita: 21 Aprile 2017
Stato: Conclusa
Stagioni: 1
Genere: Commedia
Trasmessa da: Netflix
Durata: 24- 29 minuti

girlboss - netflix
Girlboss – Poster

Trama

Ispirata al bestseller del New York Times #Girlboss di Sophia Amoruso, fondatrice del marchio Nasty Gal, Girlboss racconta la storia di Sophia (Britt Robertson), che comincia a vendere capi di abbigliamento vintage su eBay e, a soli 28 anni, si ritrova a capo di un impero della moda multimilionario.

girlboss - netflix - sophia amoruso

A causa di un carattere ribelle e poco propenso a seguire le regole Sophia continua a farsi licenziare da tutti i datori di lavoro. Un giorno però, riesce ad acquistare una giacca degli anni ’70 in pelle a soli 9 dollari. Il suo primo successo le darà l’idea di usare Ebay, ed il suo talento nel riconoscere il valore degli abiti vintage, per sostenersi economicamente.
La storia mette in scena le difficoltà della Amoruso prima del suo incredibile successo.

Trailer

https://youtu.be/sQShnT7rqYw

Cast

Britt Robertson: Sophia Marlowe
Ellie Reed: Annie
Johnny Simmons: Shane
Alphonso McAuley: Dax

girlboss - netflix - sophia amoruso

Recensione

Come Sophia Amoruso nella sua biografia usa un tono leggero e scherzoso, anche Netflix nella serie evidenzia fin da subito  il tono da commedia. 
Partendo da un abile flashforward iniziale, la storia procede ripetendo in ordine tutte le (dis)avventure che hanno fatto di Sophia la futura CEO di Nasty Gal, a partire dalla già citata prima giacca anni ‘ 70.

girlboss - britt robinson - netflix - sophia amoruso

Una Sophia convincente

Come ho già detto, nella serie è Britt Robinson ad interpretare Sophia Amoruso. 
E’ proprio lei che riesce a rendere molto credibile il personaggio riuscendo a rendere sia la parte scherzosa e brillante sia quella dura e fredda della ragazza.
Dopo i primi quattro episodi viene approfondito maggiormente il rapporto tra i personaggi, soprattutto quello tra Sophie ed Annie. Verrà rivelato il passato e le tensione causate in gran parte dalla mancanza di empatia della protagonista e dalla sua incapacità di capire quanto i suoi comportamenti superficiali possano ferire le persone intorno a lei. Lo stesso accadrà infatti con Shane e con una sua potenziale rivale “Gail“, con la quale sembra quasi formarsi un rapporto d’amicizia, minato poi a causa dei motivi elencati sopra.

Il problema principale della serie sta però nella “non evoluzione” del personaggio, che dimostra in 13 puntate di non riuscire ad imparare dai proprio errori. Alterna periodi di forte fragilità ad altri di assoluta risolutezza, rappresentate dal fatto di voler seguire il proprio sogno ad ogni costo e contro ogni problema ed avversità.

Poco spazio agli altri

Anche lo spazio che viene dato ad altri attori come Dean NorrisJim Nash e RuPaul è limitato e non ci viene concesso di approfondire dei personaggi di cui possiamo apprezzare la bravura solo per un breve periodo.
Solo il personaggio di Annie Reed viene presentato in modo più accurato mostrando il suo profondo affetto per Sophie e rivelando la sua razionalità e capacità nel volere delle certezze economiche. L’attrice cambia da momenti comici e momenti di profonda sofferenza rimanendo sempre credibile.

girlboss - netflix - sophia amoruso

Una serie che vale la pena

I 13 episodi si guardano comunque facilmente grazie ad una buona regia, ad un ottima colonna sonora e ad un buon uso della fotografia.
La storia è raccontata con brio, e la musica adeguata a raccontare una storia di una decina di anni fa. Cosa che la Cannon riesce a fare grazie anche ad alcuni rimandi alla cultura popolare e all’attualità.

Qualche curiosità su #Girlboss

  • La famosa giacca Vintage di Chanel pagata 9 dollari in realtà erano due: Sophia Amoruso le pagò 8 dollari l’una e le ha rivenduto per oltre 1.500 dollari ciasciuna.
  • Il nome del Brand “Nasty Gal” è ispirato da un brano inciso da Bette Davis nel 1975.
  • Il primo capo d’abbigliamento che Sophia vendette su Ebay l’aveva rubato.
  • Sophia ricompensava i suoi primi indossatori (studenti universitari) pagano loro il pranzo da Mcdonald’s.
  • Per il titolo della sua autobiografia, Sophia trasse ispirazione da un B-movie giapponese degli anni ’70, Girl Boss Guerilla.
  • Uscita ad Aprile, la serie fu cancellata a Giugno del 2017.

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Voi avete visto Girlboss? Vi è piaciuto?
Se non l’avete vista la guarderete?
Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti 

Leggi anche: NerdPool consiglia: Orphan Black

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