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Il fumetto all’angolo.

Il miglior fumetto è quello che ti scava dentro e ti stupisce, anche a distanza di anni e dopo che l’avevi messo in cantina a stagionare.

Silver Sulfer – Requiem di J. Michael Straczinsky e Esad Ribic

L’araldo e il suo padrone.

Iniziamo dicendo che, forse, Requiem è il fumetto che più di tutti descrive al meglio il personaggio del Surfista Argentato. Con buona page del suo pur sempre geniale creatore, l’ormai compianto Stan Lee.

In quest’opera c’è tutto quello che ha aiutato a forgiare il personaggio. C’è il dramma, la caduta, la redenzione, la critica sociale attraverso occhi infantili e perciò privi di pregiudizi e barriere.

Requiem, però, è un fumetto che riesce ad andare oltre il semplice disegno su carta.

La maestosità del Cosmo

In un certo qual modo l’Opera rompe anche lei la quarta parete e diventa altro, metafumettisticamente parlando.

Ne da prova di ciò il bellissimo discorso scritto da Straczinsky che, nel fumetto, Silver Surfer pronuncia quando incontra l’Uomo Ragno.

Il Surfista, infatti, si chiede, e chiede anche a Peter Parker, se ci qualcosa che possa fare prima di lasciare la terra.

Ebbene, l’analisi che ne segue è uno dei discorsi più lucidi che mi sia capitato di leggere sull’umanità e su cosa voglia dire essere un Eroe.

Non contento di ciò, poi, l’autore si diverte a far parlare l’Uomo Ragno come se fosse un nerd qualsiasi che non ha mai letto un fumetto e che si chiede il perchè di una tavola da surf per solcare le galassie.

La risposta del Surfer è quanto di più logico e poetico ci possa essere.

Straniero in terra straniera

Come supporto ad un testo da tragedia greca abbiamo dei disegni a dir poco epici ad opera di uno stratosferico Esad Ribić che, come un moderno scultore, estrae dalla creta ogni personaggio.

Fianco a fianco

Lettura consigliata, soprattutto nella spettacolare edizione appena uscita, a chi cerca qualcosa di epico e profondo.

La Tomba di Dracula di Marv Wolfman e Gene Colan

Il Principe della Notte

Dopo essere stati testimoni del fato dell’ex araldo di Galactus torniamo di volata sul pianeta Terra.

Esce in questi giorni un primo corposo Omnibus che raccoglie le storie anni ’70 del mitico Conte Dracula.

Scritto dallo specialista Marv Wolfman e disegnato dal decano Gene Colan il fumetto si fa notare subito per essere opera innovativa.

Partiamo dal titolo che, come tutte le testate Marvel, ha per titolo il nome del protagonista.

E questo nonostante abbia per protagonista un dei personaggi più classici della letteratura di fine ‘800.

Per la prima volta, infatti, il titolare della serie non è più un personaggio positivo, bensì un cattivissimo non morto assetato di sangue.

Il “decano” Gene Colan

Seconda particolare caratteristica della serie sono i comprimari che ruotano attorno al sanguinario Conte.

Il fumetto della Marvel non mostra i soliti comprimari monodimensionali ma dei personaggi in continua evoluzione, durante lo svolgimento della serie, e che in alcuni casi possono addirittura morire.

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