Book of Demons – Recensione

Quello di cui stiamo per parlare credo sia uno dei Diablo-like più strani e belli di sempre. Sto parlando di Book of Demons, titolo sviluppato da Thing Trunk, nonché primo capitolo della serie Return 2 Games. Questo filone di giochi riprende dei classici del passato rivisitati e inseriti in un libro pop-up che sarebbe il mondo di gioco.
Il gioco ha visto la luce già nel 2016 in accesso anticipato ma la prima versione definitiva, ovvero la 1.0, è uscita il 13 Dicembre 2018. L’ho provata per parecchie ore e adesso posso finalmente dirvi cosa ne penso di Book of Demons!

Un mondo Demoniaco

Una volta iniziato Book of Demons ci sembrerà di vivere un deja-vu, soprattutto per quelli che come me hanno adorato alla follia la serie Diablo. Ci troviamo infatti in un villaggio che è stato attaccato da una misteriosa forza demoniaca il cui punto di ingresso nel nostro mondo è una cattedrale. Noi siamo gli eroi di questo villaggio e dovremo addentrarci nei meandri di questa chiesa, facendoci strada tra orde di mostri per poi arrivare ad uccidere proprio il Diavolo in persona. Direi che suona parecchio familiare. Tutto il gioco è un grandissimo tributo sia a Diablo che a gli hack’n’slash che hanno fatto la storia del genere, e li prende anche un po’ in giro con alcune battute del protagonista.

Book of demons Diablo

Più di un semplice Hack’n’slash

E’ bene però chiarire cos’è Book of Demons, poiché il semplice titolo di Diablo-like gli sta parecchio stretto. Infatti oltre ad essere un hack’n’slash isometrico, ha una forte componente di Deck building. I potenziamenti che otterremo infatti non saranno sotto forma di equipaggiamento bensì come delle vere e proprie carte da aggiungere al nostro deck. Esistono 4 tipi di carte: Le carte oggetto , le carte magia, le carte equipaggiamento e le carte rune. Le prime sono i consumabili del gioco come pozioni e ricariche per il mana, le carte magia sono le skill che possiamo usare durante la partita e le carte equipaggiamento sono degli equipaggiamenti che ci daranno dei buff passivi in cambio del “blocco” di una determinata quantità di mana. L’ultimo tipo di carte serve per potenziare le altre grazie all’aiuto di un NPC di cui parleremo dopo.
Questa meccanica di usare le carte l’ho trovata molto buona e soprattutto innovativa per il genere, dovendo usare una certa strategia dipendentemente da cosa stiamo affrontando.

Book of demons Diablo

Anche il “movimento” del gioco è a sua volta innovativo e piacevole. Saremo infatti ancorati a dei binari sotto forma di corridoi, da percorrere per finire il dungeon. Se da un lato toglie molto dei momenti inutili del genere, dall’altro toglie quel non so che di magico nel girare per tutta la mappa. Al contrario è molto bello sapere dove siamo già passati e se abbiamo già completato quel percorso evitandoci inutili avanti e indietro nella mappa.

Il tempo è tutto

La feature che ho apprezzato di più di Book of Demons è sicuramente il Flessiscopio. Il gioco si divide in partite divise in livelli che dovremo superare scendendo sempre più in profondità fino ad arrivare all’inferno. Ogni livello contiene dei mostri e dei mid-boss che dovremo sconfiggere per poi arrivare al Boss di fine partita. In totale ci sono 3 grandi quest che ci porteranno poi al boss di fine gioco ovvero il Diavolo. Cosa c’entra tutto questo discorso con il Flessiscopio? E’ presto detto: Questa opzione ci permette di regolare il tempo di ogni nostra partita. Potremo scegliere tra 5 opzioni di partita: molto piccola, piccola, media, grande e molto grande. Scegliere una partita piccola invece che una grande non inficerà la nostra esperienza di gioco essendo che avanzeremo per una percentuale minore, bilanciata rispetto al tempo che potremo investire nel gioco. La forza di Book of Demons è proprio questa, avendo la capacità di non dover per forza stare ore al PC per una singola partita, diventa una vera e propria droga, essendo il gioco di per sè molto divertente.

Book of demons Diablo

L’universo di Carta

Come ho detto in precedenza il gioco è “ambientato” in un libro pop-up, che fa parte del Paperverse, ovvero universo di Carta. Graficamente il gioco è una vera gemma poiché tutti i personaggi sembrano proprio far parte di un libro per bambini nonostante i temi cupi e tenebrosi. Avrei sicuramente apprezzato di più una possibile personalizzazione del personaggio, visto che rimane lo stesso per tutto il gioco.
I personaggi secondari che ci aiuteranno nel corso della nostra run sono anch’essi ben caratterizzati:
Abbiamo il Saggio, che ci parlerà delle creature nuove che incontreremo e che ci aiuterà ad identificare le carte misteriose e a sbloccare nuovi slot per il mazzo.
C’è poi il Guaritore da cui potremo recuperare punti salute e mana tra un dungeon e l’altro, ci riporta in città dopo la morte e ci permette di ricaricare una skill in punto di morte.

Book of demons Diablo

La locandiera invece possiede un calderone in cui finiscono vari premi che otteniamo tra i livelli e il Punto salute o il punto mana che non sfruttiamo al salire di un livello. Per riscattare questi premi dovremo spendere delle monete ma dovremo stare attenti: ogni volta che “compriamo” i premi di un calderone, il prezzo del successivo aumenta. Uno potrebbe pensare dunque di accumulare il maggior numero di premi possibile e poi riscattarli tutti in una volta. Il problema è che a ogni morte perderemo per sempre tutti i premi e non potremo più averli indietro, facendo diventare la scelta di riscattare i premi davvero cruciale.
Infine abbiamo la Cartomante che ci permetterà di ricaricare le carte oggetto e soprattutto di potenziare le carte in nostro possesso grazie alle Rune.

Book of demons Diablo

Modalità di gioco e considerazioni finali

Oltre alla modalità di gioco classica, potremo decidere di intraprendere una partita in modalità Roguelike. Questa modalità, oltre ad essere di una difficoltà elevatissima, introduce la permadeath e limita le possibilità di cura all’interno del dungeon. C’è da dire che questa modalità era d’obbligo in quanto il gioco pecca tantissimo di ripetitività, pur essendo i dungeon sviluppati in maniera procedurale. Questo a mio parere è un grave errore degli sviluppatori che hanno spiattellato in faccia ai giocatori tutte le feature del gioco già nella prima ora di gioco eliminando totalmente la varietà da metà gioco in poi.
Book of Demons è comunque un prodotto veramente ben fatto e che merita molta più attenzione poiché a mio parere è l’indie più interessante di questo fine 2018.

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Book of Demons è uno dei Diablo-like più interessanti di sempre. Ricchissimo di contenuti anche se sparati tutti nella prima ora di gioco, graficamente eccelso e con il Flessiscopio che è una delle feature più belle che abbia mai visto. Peccato per la ripetitività e la mancata personalizzazione del personaggio perché il gioco è veramente magnifico.Book of Demons - Recensione