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Bumblebee, la recensione del film

Le recensione di Bumblebee, spin-off della saga dei Transformers dedicato al più umano dei robottoni della Hasbro. Alla regia troviamo Travis Knight.

Con Bumblebee, la saga dei Transformers riparte dalle origini, cambia strada e lo fa in maniera decisamente positiva. Tutti i precedenti capitoli, diretti da Michael Bay, erano un tripudio di esplosioni, effetti speciali ed azione.

Non c’era da stupirsi, considerando che da sempre Bay ha applicato le sue energie creative sull’impatto estetico, realizzando sequenze d’azione enormi e, spesso, caotiche.

Bumblebee: la recensione


Niente di estremamente negativo per gli amanti del genere, ma alla saga dei Transformers, i robottoni giganti della Hasbro, mancava qualcosa: un cuore.

Grazie a Bumblebee arriva una brusca virata: il regista, Travis Knight, porta al centro di tutto storie e personaggi. La pellicola non è solo la storia del simpatico Autobot giallo e nero, ma è la storia di un’amicizia tra una ragazzina, appena diciottenne, ed un robot alieno.

Nel ruolo di Charlie troviamo Hailee Stanfield, che esordì come la cocciuta bambina de Il grinta dei fratelli Coen; in quello di sua madre troviamo la comica Pamela Adlon. Gli altri nomi prestigiosi del cast, ossia Justin Theroux e Angela Bassett, hanno invece prestato solo le proprie voci ai Decepticon e, quindi, sono assenti dalla versione doppiata in italiano.

Il wrestler John Cena veste i divertenti panni di un militare americano tutto d’un pezzo e incavolato. Una sorta di caricatura, che segna un’altra gradita novità della serie, in passato spesso fin troppo vicina alla propaganda militare americana.

Bumblebee: la recensione


La storia di Bumblebee

Nel 1987, in una cittadina balneare della California, la giovane Charlie Watson sta per compiere 18 anni. La ragazza passa il suo tempo libero in solitudine, mettendo in pratica la sua passione per la meccanica, tentando di sistemare la vecchia auto del padre. Durante la ricerca di pezzi di ricambio in una rimessa di barche, si imbatte in un maggiolino giallo ridotto molto male, ma decisamente speciale. Si tratta infatti dell’Autobot Bumblebee. Questo incontro segnerà l’inizio della loro avventura.

Bumblebee: la recensione - Hailee Steinfeld


L’amicizia al centro di tutto

Dicevamo che si tratta di una storia di amicizia che mette al centro i personaggi. La spettacolarità, di certo, non manca ed entra nel vivo quando i Decepticon arrivano sulla Terra in cerca del nostro Autobot. Ma anche qui il film non perde mai il punto di vista della ragazzina, interpretata da Hailee Steinfeld.

Alla fine, sono l’emozione e il divertimento a vincere, con un John Cena militare demenziale, ma decisamente plausibile, se pensiamo al collega John Turturro della saga madre.

La storia ha un cuore battente e quel cuore è il rapporto che lega indissolubilmente i due, costruito gradualmente sulla fiducia e sull’affetto, senza però trascurare le personalità di ognuno, le storie individuali pregresse che li hanno avvicinati e l’evoluzione che li separerà.

Bumblebee: la recensione


Semplice… ma efficace!

Non c’è molto di nuovo nel film di Travis Knight. Il regista, infatti, non corre molti rischi, ma quel che c’è funziona alla perfezione.
Il lavoro fatto su Bumblebee, nel cercare di infondere calore e dargli un anima, è evidente. L’espressività del robottone giallo è straordinaria, con una cura del dettaglio quasi maniacale.

È impossibile non adorare l’Autobot protagonista della pellicola. Entrare in sintonia con le emozioni provate da Charlie viene del tutto naturale.

Questa storia di origini e di amicizia, con il suo carico di calore e di umanità, è forse uno dei regali più belli che potessimo ricevere in questo Natale. A renderlo così bello, forse, è proprio il fatto che nessuno di noi se lo sarebbe mai aspettato.

Cosa ne pensate? Avete visto il film di Travis Knight? Diteci la vostra opinione nei commenti.

Bumblebee: la recensione


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Con Bumblebee, la saga dei Transformers riparte dalle origini, cambia strada e lo fa in maniera decisamente positiva.

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