Travis Strikes Again: No More Heroes – Recensione

Conosciamo ormai tutti bene il visionario Suda51, autore di giochi come Killer7, Lollipop Chainsaw, o Killer is Dead. Ma certamente la saga per cui è più famoso è No More Heroes, assurda serie di action games nei quali Travis Touchdown si ritrova coinvolto in mortali giochi di morte e distruzione, nei quali bisogna assassinare pazzi mascherati, o cosiddetti “eroi assassini”, per scalare la classifica e diventare il numero 1. Se i primi due giochi della serie percorrevano un filone di trama molto diretto, però, Travis Strikes Again su Nintendo Switch ci riserva molte sorprese. Che queste siano positive o negative lo valuteremo qui di seguito.

Iniziamo con il dire che Travis Strikes Again è un titolo estremamente contraddittorio con sè stesso. Il gameplay risulta così piacevolmente divertente, ma allo stesso tempo dannatamente ripetitivo, il tutto in un contesto che va quasi ad esplorare la mente di Suda51 nel suo travagliato amore per i giochi e cammino come sviluppatore.

Gli eventi di Travis Strikes Again hanno luogo immediatamente dopo quelli di No More Heroes 2. Travis, ormai assassino numero 1, viene attaccato all’interno del suo camper da Badman, padre di una vittima di Travis durante il primo gioco, in cerca di vendetta. Durante la loro lotta, tuttavia, vengono entrambi risucchiati all’interno di una magica console che ha il potere di esaudire un qualunque desiderio di chi riuscirà a completare i 6 videogiochi presenti all’interno di essa. I due decidono quindi di unire le forze e completare i 6 giochi per far tornare in vita Bad Girl.

La trama, in puro stile Suda51, parte in maniera quasi ridicola e ai limiti dell’assurdo, e proseguendo nel gioco non fa altro che diventare via via sempre più incredibile e fuori dagli schemi. Questo potrebbe non piacere ad alcuni, ma senza ombra di dubbio ha il pregio di non risultare mai scontato nello svolgimento degli eventi.

Nel corso dei vari capitoli del gioco, ci ritroveremo a sfidare giochi sempre diversi, con ambientazioni totalmente differenti l’una dall’altra. Non sarà difficile notare che ognuno dei giochi proposti dalla console magica è essenzialmente una citazione a giochi piuttosto famosi, tra tripla A e Indie vari. Solo ad occhi attenti però non sfuggirà una sorta di introspezione nel cammino e nei rimpianti dello stesso Suda51.

Nonostante una varietà nei minigiochi molto spiccata, grazie al concreto cambio di ambientazioni e obiettivi, purtroppo questi si susseguono in un loop che porta il titolo a diventare estremamente monotono dopo poche ore di gioco. Abbandonate la visuale in terza persona con meccaniche hack’n’slash a cui eravate abituati, in Travis Strikes Again avremo una visuale isometrica nella quale ci batteremo in un brawler da meccaniche abbastanza povere e semplicistiche.

Il titolo può essere giocato in co-op in 2 giocatori, uno che controlla Travis e l’altro che muove Badman. I mondi di gioco sono essenzialmente lunghi corridoi dove all’improvviso spunteranno arene piene di mostri e nemici da battere. Una volta eliminati tutti potremo proseguire, almeno fino a quando non spunterà la prossima arena dopo alcuni secondi. Risulta fin troppo chiaro anche solo da questo semplice paragrafo quanto il gameplay di Travis Strikes Again sia tedioso e ripetitivo.

Ovviamente il gioco ha anche lati positivi, e questi possono essere trovati nei divertentissimi boss di fine livello o anche nell’enorme varietà di nemici semplici incontrati nel corso delle nostre avventure. Sarà possibile anche trovare una gigantesca quantità di skill e mosse da equipaggiare ai nostri due eroi, che possono usarne fino a 4 alla volta, rendendo di certo più interessante il combattimento nella ricerca di diverse build e combo. Anche la colonna sonora è eccezionale, e in parte basta quella a farci scordare il loop infinito in cui ci troviamo.

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Travis Strikes Again è un gioco di Suda51 in tutto e per tutto, con una trama assurda, battute deliranti, e continui sfondamenti della quarta parete. Il gioco trasuda stile e originalità, ma il gameplay ripetitivo e monotono è il suo più grande difetto. Nonostante ciò la varietà degli stage e la colonna sonora ci aiuteranno a proseguire durante le 9-10 ore di gioco.Travis Strikes Again: No More Heroes - Recensione