Game of Thrones: il Maestro dei Draghi svela come HBO ha riportato in vita queste creature

Siamo solo a un mese dall’inizio della fine di Game of Thrones e, mentre i dettagli sulla stagione finale vengono tenuti ben nascosti, alcune informazioni interessanti su come vengono realizzate le creature più amate dai fan circolano online.

Un recente articolo di CNet rivela come sono realizzati i draghi nella serie, e la metodologia è incredibilmente interessante. Sven Martin, che ha vinto due Emmy per il suo lavoro con Game of Thrones (Il Trono di Spade), è il miglior conoscitore dei draghi nella serie. Lavora per animare le creature per Pixomondo, una compagnia di effetti speciali internazionale.

Sembra che Martin lavori con un team di 30-40 artisti, ma se includessimo tutti i “castelli, le navi e altri elementi”, ci sono un totale di circa 300 artisti che lavorano sulla serie HBO.

Dan Katcher, che ha lavorato anche a The Hunger Games e The Amazing Spider-Man, è stato l’artista che ha disegnato Drogon, Rhaegal e Viserion.

Non ci sorprende che ogni scena con presente un drago sia completamente realizzata al computer.

“Nessun fantoccio o animatrone è mai stato usato in Game of Thrones“, ha spiegato Martin.

Tuttavia, occasionalmente vengono costruite parti dei draghi, per esempio quando Daenerys Targaryen (Emilia Clarke) cavalca i suoi amati figli.

“Far salire Dany sulle spalle di Drogon era in realtà uno dei compiti più impegnativi, sia per il design che per l’animazione”, continua Martin. “È così grande! Non volevamo imbrogliare, quindi abbiamo pensato di usare l’ala come fosse un elevatore e le scaglie del collo come maniglie per l’arrampicata”. Il team di produzione costruì uno speciale impianto meccanico operante in sincronia con la nostra pre-animazione per aiutare Emilia Clarke a salire e scendere sul set.”

Hanno anche fatto del loro meglio per rendere i draghi il più reali e anche dal punto di vista della struttura anatomica.

“Ciò che rende i draghi di Game of Thrones così speciali è che non sono solo bestie o mostri”, ha spiegato Martin. “Il modo in cui furono realizzati, come fossero animali veri con espressioni sufficienti per comprendere i loro sentimenti, mette il pubblico ancora più in contatto con loro. C’è una connessione emotiva come con gli animali domestici”.

Martin ha continuato a spiegare il processo di creazione anche per quello che riguarda le “skin”.

“Seguendo l’idea di fondere i draghi con la realtà, abbiamo iniziato a realizzarli dall’interno verso l’esterno, il che significa avere una vera struttura dello scheletro come base, muscoli con grasso e pelle in superficie”, ha detto. “Sulla base del progetto iniziale e del modello del cucciolo (di drago) della stagione 1, abbiamo modificato il design sempre più verso il modello degli uccelli, sapendo che i draghi avrebbero dovuto volare negli episodi successivi. La ricerca sulle anatomie degli uccelli e dei pipistrelli ci ha portato ad irrobustire l’osso del torace e cambiare le proporzioni del corpo rispetto alle ali.”

La ricerca spaziava da lucertole, serpenti, altri rettili e persino un pollo al supermercato!

“Per i modelli di colore della pelle siamo andati anche oltre, raccogliendo idee da rane o ghepardi”, ha aggiunto Martin. “Ogni dettaglio dei draghi ha una controparte nel mondo animale.”

“Il modo in cui i draghi prendono vita nella storia e nelle varie scene avviene molto naturale – vivono nel mondo di Westeros“, ha concluso Martin. “Sono personalmente molto orgoglioso di aver potuto accompagnare la loro crescita per così tanto tempo.”

Game of Thrones ritorna su HBO per l’ottava e ultima stagione il 14 aprile.

FONTECB

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