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Il Convento dei Dannati vol.1 – Recensione

È uscito il primo volume de Il Convento dei Dannati (Hengoku No Schwester) di Minoru Takeyoshi, edito da J-Pop (Edizioni BD).
Si tratta di una serie di soli sei volumi e si rivolge ad un pubblico principalmente maturo.

L’immagine di copertina potrebbe trarre in inganno rispetto allo stile e alla trama che troviamo all’interno del volume.
Disegni molto curati, specialmente gli sfondi che ben si allineano con il contesto in cui la trama è inserita, linee sottili sempre più marcate quando ci si trova di fronte ai momenti (ed elementi) più crudi.

Il convento dei dannati recensione volume 1 J-pop

La trama

Medioevo. La protagonista è Ella, di cui seguiamo il percorso da quando è solo una bambina.
Venduta dai genitori biologici riesce poi a trovare una nuova madre che si occupa e preoccupa per lei.
Purtroppo, date le competenze della donna nel campo delle erbe medicinali, questa viene ritenuta una strega e messa al rogo.
Ella, proprio in quanto dichiarata “figlia di una strega” viene reclusa in un convento particolare.

Ecco “Il Convento dei Dannati”, in cui si trovano rinchiuse tutte le figlie di coloro che vengono considerate streghe.
Gestito dal potente e atroce ordine di Claustrum per una conversione e “salvezza” di queste giovani, Ella si trova qui a resistere ed a percorre il cammino ecclesiastico.
La ragazza mantiene i nervi saldi ed ha un solo obiettivo: vendicarsi della morte della madre adottiva e dunque mira alla misteriosa e crudele Rettrice Edelgard.

Oltre ad Ella anche gli altri personaggi hanno una propria caratterizzazione, in particolare Madre Roswhita, l’inquisitore Wilke, la rettrice Edelgard e le altre ragazze nel convento.

La vergine di ferro ed i castelli medievali

Storia (ed architettura) si ritrovano pagina dopo pagina arrichendo il volume e rendendolo un piccolo gioiellino.

Il convento di Claustrum viene anche chiamato Il castello spartiacque e posto, secondo le indicazioni date dallo stesso autore all’interno di questo primo numero, nella Germania Sud-Occidentale, nella foresta nera in un punto spartiacque appunto tra il Reno ed il Danubio, i due importanti e strategici fiumi.
La zona in cui Takeyoshi colloca “Il Convento dei Dannati” è in effetti ricca e nota anche al giorno d’oggi per i suoi innumerevoli castelli medievali.

vergine di ferro convento dannati j-pop manga medioevo

Si comprende però da subito che il vero elemento alla base del manga, di cui viene ricercata, riprodotta romanzata la storia, è quella della Vergine di Ferro.
Questa è uno strumento di tortura molto conosciuto nell’immaginario collettivo, un sarcofago antropomorfo, qui con il volto di una donna con un occhio volutamente sfregiato.

Proprio da qui parte la narrazione, dal ritrovamento sul fondo del Reno di questo strumento con all’interno delle punte per torturare sino alla morte chiunque vi sia posto all’interno.

Le parole dell’autore

Volevo disegnare una persona che stringe i denti e riesce a compiere imprese che vanno oltre le sue capacità. Una persona che, anche in mezzo a una forte corrente fangosa, riesce a piantare i piedi a terra e non si lascia trascinare.
Così, cercando il palcoscenico migliore per qualcuno con queste caratteristiche, ho scelto il sedicesimo secolo, un convento, la caccia alle streghe.
Quella di Ella nel convento non è una battaglia a colpi di spada o incantesimi, bensì una storia su come sopravvivere alle avversità quotidiane. Sarei felice se anche voi, riconoscendovici, vi ci poteste ispirare.
Credo di essere riuscito a realizzare un manga che possa farvi sentire più forti, più risolut
i”

Così Minoru Takeyoshi definisce Il Convento dei Dannati e queste sue parole calzano perfettamente con ciò che rimane dalla lettura di questo primo volume.

Consigliato: assolutamente sì

Sicuramente un’opera può essere ben valutata solo per intero ma questo primo numero edito in Italia da J-Pop è pronto a conquistare un pubblico che sappia apprezzare questo misto tra storia e misteri medioevali e personaggi forti dal punto di vista mentale.
Non appunto paladini con un’arma fisica, per riprendere il concetto espresso dall’autore stesso, ma una ragazza che cerca di imporsi in una società falsa, corrotta ed anche misteriosa.
Le torture non sono solo fisiche e per superare anche quelle psicologiche ci vuole una protagonista come Ella, che trasforma la sua rabbia in pazienza per compiere la sua vendetta.

Cosa ne pensate? Avete già letto questo volume 1 de Il convento dei Dannati? O magari questa recensione potrebbe avervi convinto a provare la lettura di questa opera?
Continueremo ad aggiornarvi a riguardo!

Potete leggere QUI le altre nostre recensioni sul mondo dei manga e dei fumetti in generale.
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