Capitan America: Steve Rogers 1 Hail Hydra – la recensione

Nerdpool ha recensito per voi il volume di “Capitan America: Steve Rogers 1 Hail Hydra“, il racconto che ha sconvolto la storia del personaggio.

Per anni abbiamo pensato che Capitan America fosse “troppo buono”, un pò come il suo collega della “distinta concorrenzaSuperman. Negli ultimi anni le cose però sono cambiate e in questo volume vedrete un Capitan America completamente diverso.

All’interno del volume di Panini Comics intitolato “Capitan America: Steve Rogers 1 Hail Hydra“, viene raccolta la saga “Hail Hydra” con i suoi 12 numeri che comprendono anche una parte di “Civil War II” e “La strada verso Secret Empire“.

Questa storia è fondamentale per le trame successive degli eventi Marvel e ci mostra uno Steve Rogers drasticamente cambiato rispetto a quello che conosciamo.

LA STORIA

Nick Spencer ci racconta il “tradimento” di Capitan America, infatti l’inizio della saga ci mostra Steve Rogers come membro dell’Hydra!. La notizia sconvolge gli Avengers e i suoi alleati e da il via a nuove e incredibili dinamiche.

Steve Rogers è da poco tornato ad essere Capitan America grazie al Cubo Cosmico, ma dietro a questo ritorno c’è l’arcinemico Teschio Rosso. Il piano del nazista è perfetto e in questo primo volume riusciremo ad avere subito alcune risposte importanti per poter apprezzare questa coraggiosa opera di Nick Spencer.

E’ bene ricordare che nel 2016, quando uscì il primo numero della saga, ci furono molte polemiche e rivolte dei fan per lo snaturamento del personaggio. Molti minacciarono di abbandonare la serie, per gli Americani Steve Rogers è un simbolo e vederlo passare dalla parte opposta della barricata ha prodotto reazioni contrastanti.

Ogni supereroe ha le sue origini, Spencer alla fine di tutto le rispetterà ed è stato un bene dargli l’opportunità di raccontare qualcosa di nuovo su un personaggio storico della Marvel.

Disegni

I disegni sono per lo più di Jesus Saiz e Javier Pina, con alcuni numeri disegnati da Miguel Sepulveda, Ted Brandt, Ro Stein, Kevin Libranda e Andres Guinaldo, mentre ai colori oltre a Saiz c’è Rachelle Rosenberg. Tutti gli artisti seguono la stessa strada e spesso non ne notiamo la differenza, inoltre le varie sequenze dei flashback sono davvero molto belle.

Considerazioni

Come scritto prima, abbiamo finalmente l’opportunita di leggere qualcosa di nuovo, innovativo e coraggioso. I colpi di scena saranno molti e portano il lettore a voler leggere l’intero volume in una volta sola. Vedere Rogers come uno dei cattivi vi lascerà senza parole.

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