Il titolo del fumetto di questa settimana: Le grandi Storie di Shazam

Il fumetto della Lion uscito in questi giorni ci permette non solo di riscoprire un personaggio leggendario, ma anche di approfondire la storia editoriale di un supereroe che è riuscito a vendere più di Superman, è scomparso per anni e adesso è arrivato addirittura al cinema.
Le Grandi Storie di Shazam – DC Deluxe – RW Edizioni – A.A. V.V.

Il mondo del fumetto, alle volte, può regalare dei colpi di scena inaspettati. Prendete, ad esempio, il volume de Le Grandi Storie edito dalle RW Edizioni in uscita questa settimana. Sulla copertina del volume compare un personaggio dalla storia editoriale molto particolare.

Un personaggio il cui nome è stato al centro di una delle più controverse diatribe legali dagli esiti inaspettati. Vi basti sapere che quel supereroe che sta in copertina con il lampo sul petto e le mani sui fianchi altri non è che il primo Capitan Marvel.

Ma, sfortunatamente per lui, non l’unico Capitan Marvel. Ma partiamo dall’inizio. Siamo nel 1940, in piena Golden Age, e il numero 1 di Action Comics, per intenderci quello con Superman in copertina che solleva la macchina, è uscito da quasi due anni.

In quel periodo arriva nelle edicole il secondo numero di una rivista chiamata Whiz Comics.

All’interno della testata appare la prima storia di un personaggio che da lì in poi verrà conosciuto con il nome di Capitan Marvel. Un titolo che fa immediatamente breccia nei giovani lettori dell’epoca.

La storia è quella di Billy Batson, un ragazzo di 15 anni che è rimasto orfano e che di lavoro fa il reporter radiofonico presso la Whiz Radio. Un giorno come tanti, il giovane Billy viene scelto dal potente Mago Shazam per diventare il campione del bene.

E succede che quando il ragazzo pronuncia il nome del mago (Shazam, appunto) egli si trasformi in un supereroe con poteri e abilità di tipo mitologico.

Il fumetto di Capitan Marvel piace e diventa in breve tempo uno dei fumetto più venduti superando addirittura nelle vendite un certo supereroe con la Esse sul petto.

Insomma, il personaggio inventato da Bill Parker e C.C. Beck per la Fawcett Comics si dimostra immediatamente una gallina dalle uova d’oro.

A questo punto la Fawcett decide di affiancargli una testata tutta nuova chiamata semplicemente Capitan Marvel Adventures.

Una famiglia a dir poco particolare che, attingendo dallo stesso potere del ragazzo, si trasforma all’evenienza nella potente Shazam Family. Poi, sull’onda del successo, a Billy viene data anche una famiglia tutta nuova. E così facciamo la conoscenza di Mary Marvel e Capitan Marvel Jr., rispettivamente la sorella perduta di Billy e il giovane Freddy Freeman.

E vissero tutti felici e contenti. O così sembrerebbe. Verso la fine degli anni quaranta il mercato dei comics in America subisce una forte contrazione. A pagarne le spese è la stessa Fawcett Comics che, fiaccata anche dalla causa intentata dalla DC Comics, deve chiudere tutte le pubblicazioni. Il fumetto di Capitan Marvel, quindi, saluta i fans.

Questo succede perchè secondo i legali della DC la Fawcett avrebbe creato Capitan Marvel copiando e plagiando il ben più famoso figlio di Krypton.

Se vola come Superman ed è forzuto come Superman allora deve essere per forza Superman. Poco importa se i due hanno origini differenti, soprattutto per quanto riguarda i poteri. E poi la DC Comics se la prende perchè il Capitano della Fawcett ha il mantello. Un insulto per la casa editrice di Batman e soci, che vince in appello e riesce a far bloccare la pubblicazione di tutte le testate collegate a Capitan Marvel.

L’ultima di queste, Shazam Family, chiuderà nel 1954.

Passeranno ben 19 prima di leggere di nuovo le avventure di Billy e della sua Meravigliosa Famiglia. Nel 1973, infatti, Capitan Marvel ritorna finalmente in edicola con una nuova testata tutta sua intitolata questa volta semplicemente Shazam!

Il marchio sul fumetto, però, non è più quello della Fawcett Comics, casa editrice ormai defunta, ma quello ben più storico e famoso della DC Comics. L’editore di Superman e soci, infatti, ne aveva nel frattempo acquistato i diritti di pubblicazione per poterlo sfruttare e rilanciare al fianco dei suoi personaggi più importanti.

Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco.

Il fumetto e la nuova incarnazione del personaggio non hanno però la stessa fortuna di quella precedente. Nonostante sia scritto da Danny O’Neal e disegnato dal suo creatore grafico originale C. C. Back, la nuova testata chiude i battenti con il numero 35. Ma perchè rilanciare un personaggio famoso cambiandone il nome? Perchè il fumetto non si chiama semplicemente Capitan Marvel?

Diciamo che mentre sei in animazione sospesa per 19 anni, questa la spiegazione data da O’Neal per l’assenza del personaggio dalle edicole, ne succedono di cose. Un periodo di tempo molto lungo durante il quale il mondo dei comics cambia notevolmente. Ormai sono gli anni ’70 e questo cambiamento si avverte soprattutto in casa Marvel, dove si stanno tentando nuove strade per ampliare il già nutrito parco personaggi.

Nel ’67 approda sulle pagine di Marvel Super-Heroes n° 12 un personaggio che viene dallo spazio profondo e che diverrà in breve tempo uno dei nostri migliori campioni.

Questo nuovo supereroe da un’altra galassia si chiama per l’appuntoCapitan Marvel.Nel suo fumetto questo nuovo Capitan Marvel vola, ha la super forza, combatte per il bene ed è un alieno. Però non ha disegni strani sul petto, i suoi poteri gli derivano da due bracciali e, cosa più importante, è sprovvisto di quel mantello che tanto aveva infastidito. Il nuovo Capitan Marvel può volare tranquillo.

Era successo che la Marvel aveva battuto sul tempo la Diretta Concorrenza registrando per prima il copyright sul titolo Capitan Marvel lasciato vacante dalla Fawcett. Alla Dc non restò altro che chiamare il suo fumetto con l’iconica frase che permette a Billy Batson di trasformarsi.

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