PlayStation 5: annunciata ufficialmente! O quasi…

I primi dettagli ufficiali in un'intervista rilasciata da Mark Cerny, Lead System Architect di PS4

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PlayStation 5

PlayStation 5 si scopre un altro po’ agli occhi di tutto il mondo, e viene annunciata (quasi) ufficialmente da Mark Cerny, il Lead System Architect di PlayStation 4.

Peter Rubin, corrispondente di Wired, si è recato infatti a Foster City, in California, per un’amichevole (quanto rilevante) chiacchierata con Cerny, in una sala conferenze Sony riservata, scoprendo i primi dettagli di PlayStation 5. Naturalmente, la console non ha ancora un nome confermato, ma conoscendo Sony e la sua metodica, con tutta probabilità seguirà la numerazione canonica, catapultandosi sui mercati nel 2020. Cerny, infatti, conferma a Rubin – e quindi a noi tutti – che non dobbiamo aspettarci PS5 in quest’anno solare, con buona pace di chi voleva un regalo di Natale speciale.

Come per PS4, Mark Cerny si sta occupando dell’architettura anche della console next-gen di Sony, ed inizia a snocciolare alcuni succosi dettagli (che iniziano a rispondere ai rumors che anche noi abbiamo riportato diversi giorni fa).

Arriva, quindi, la conferma della CPU e della GPU, con quel processore AMD Ryzen a 7 nanometri, di cui vi abbiamo appunto già accennato, ed il processore grafico che sarà una variante basata sulla famiglia delle Radeon Navi. Quest’ultimo, poi, supporterà addirittura il Ray-tracing, tecnica di illuminazione degli oggetti virtuali che – al momento – viene utilizzata solo ad Hollywood, perché nessuna console è in grado di replicare la tecnica. Finora.

La tecnica del Ray-tracing, spiega Cerny, sarà in grado di fornire un impatto visivo senza precedenti, grazie alla cura con la quale vengono realizzate le scene, anche in tempo reale. Avrà influenza su tutto, garantendo un’immersività senza precedenti. Anche l’orecchio vuole la sua parte, però, ed è per questo motivo che il chip AMD conterrà un’unità audio 3D che ridefinirà l’esperienza del videogiocatore. Infatti, secondo Cerny, il giocatore non ha realmente percepito il passaggio tra PS3 e PS4, sotto l’aspetto del sonoro. PS5 si ripromette di dare spazio a questo ulteriore step nell’evoluzione videoludica, proponendosi di farci provare una vera e propria “presenza” all’interno del videogame.

In merito ad immersione, esperienza e presenza, era impossibile non chiedergli informazioni sul PSVR 2.0 (del quale abbiamo parlato/speculato in queste pagine). Con 4 milioni di unità vendute dal 2016, il VR di Sony è sicuramente una periferica apprezzata, seppur con un parco titoli altalenante, ma non avaro di alcune importanti produzioni. Mark Cerny glissa un po’ sull’argomento, garantendo che certamente l’attuale PS VR è compatibile con la nuova console, e che in futuro penseranno ad alcuni nuovi sviluppi in merito. Diciamo che pare essere un sacrosanto modo di provvedere a piazzare quante più unità possibili in quest’anno, per poi concentrarsi sul PSVR 2.0. Strategicamente ineccepibile.

Ultimo, ma non in ordine di importanza, è il dettaglio che – secondo Cerny – sarà il cambiamento più importante per un videogiocatore: un hard disk. Sembra quasi ironico, ma a tutti gli effetti non lo è. Con l’avvento di produzioni sempre più ingombranti e mastodontiche (mamma Rockstar ci insegna, grazie al suo Red Dead Redemption 2 o al più “modesto” GTA V), la necessità di avere spazio e rapidità di estrapolazione dati è sempre maggiore.

Le tempistiche di estrapolazione ed elaborazione dati per mostrare a video i mondi virtuali che tutti noi adoriamo, sono al momento decisamente troppo lunghe. I tempi di caricamento a volte minano pesantemente l’esperienza di gioco (chi ha detto Assassin’s Creed?), rendendola frustrante e poco appagante. Ecco che Sony, allora, si appresta ad inserire su PS5 un Hard Disk a stato solido, un modello (su misura) di SSD che ridurrà drasticamente i tempi di caricamento.

Cerny, per confermare la bontà delle proprie parole, esibisce una dimostrazione grazie a SpiderMan, messo a confronto su una PS4 Pro ed un dev-kit di PS5. Un test di “viaggio rapido” da un angolo all’altro di Manhattan fa segnare 15 secondi sul cronometro, su PS4, mentre è tutta un’altra storia con l’adorabile SSD: 0.8 secondi netti di caricamento. Un risultato straordinario, specie se paragonato alla realtà attuale. Cerny dice semplicemente che il problema è solo “tirare fuori i dati dal disco, così da elaborarli velocemente, e grazie al nuovo SSD di PlayStation 5 i risultati saranno sotto gli occhi di tutti“.

Le ultime specifiche, che chiudono la chiacchierata con “l’architetto”, ci dicono che PS5 non sarà una macchina improntata solo sul digital delivery, ma anzi: sarà retrocompatibile con gli attuali titoli di PS4, avendo una architettura similare (ma rinnovata e molto più potente). Giusto per fare un esempio, e chiudere col botto, uno dei titoli prodotti per entrambe le console sarà quel gioco che ormai sta diventando un sogno ricorrente: Death Stranding, la nuova creatura di Hideo Kojima.

Insomma, Sony non ha alcuna intenzione di abdicare. Anzi. Lavora sempre più sodo per non mollare lo scettro dell’entertainment.

Un concept di PlayStation 5

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