Roman Polanski denuncia l’Academy per tornare a farne parte

Roman Polanski torna a far parlare di sé denunciando l'Academy per la sedicente erronea esclusione dalla commissione che assegna i premi Oscar

Roman Polanski nella sua travagliata vita privata e pubblica ha sempre avuto a che fare con grandi demoni.

Vissuto l’olocausto nel ghetto di Cracovia e diventato orfano scoprì da giovane che il suo talento di scrittore e regista avrebbe potuto portarlo in alto.

Nel 1962 con Il coltello nell’acqua al debutto fu capace di ottenere una nomina agli Oscar.
Da lì il suo successo e l’amore nei suoi confronti crebbe esponenzialmente.

Quando nel 1969 la moglie Sharon Tate fu assassinata incinta del figlio, la prospettiva della martirizzazione non ha fatto che accrescere i manierismi nei confronti del regista.

Il tema torna ad essere caldo in questi anni con il progetto di Quentin Tarantino che porterà in scena Once Upon a Time in Hollywood.
Il wonder boy poerterà nel film anche le vicissitudini avvenute in quell’occasione.

Tutto però ebbe una svolta qualche anno più tardi quando fu accusato di aver drogato e stuprato una ragazzina di 13 anni.

L’Academy di tutta risposta decise di estromettere il regista dalla sua giuria incaricata delle premiazioni cinematografiche.

Dopo aver scontato una pena psichiatrica Roman Polanski fuggì in Europa per evitare nuove sovversioni.

La notizia

E’ notizia di queste ore che Polanski voglia denunciare l’Academy per averlo ingiustamente estromesso dalla sua giuria.

Secondo il legale del regista:

“l’academy ha commesso un abuso pregiudizievole in quanto non è riuscita a procedere in un modo richiesto dalla legge, la decisione di espulsione dell’Academy non è supportata dai risultati, e le scoperte non sono supportate dalle prove”

Sembra dunque che il regista a distanza di quasi cinquant’anni dall’accaduto voglia tornare a far parte di quell’elite cinematografica che tanto li ha dato, ma che tanto in fretta si è ripresa la sua notorietà.

Non è certo sulle pagine di NerdPool che deve essere instaurato un tavolo di giuria ma così come per tutto, l’auspicio è che alla fine giustizia, la vera giustizia, sia fatta.

Roman Polanski e Sharon Tate

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