Generation Zero – Recensione

Dopo l’anteprima su Generation Zero, il nuovo titolo di Avalanche Studios ambientato in Svezia, siamo ora pronti a recensirlo più approfonditamente. Le nostre prime impressioni saranno confermate oppure no?

Trama

Il gioco è ambientato in una Svezia che ha deciso di attivare un programma di difesa, chiamato “Total Defense” per poter fronteggiare possibili conflitti futuri.

Anni dopo l’attivazione, vestiremo i panni del protagonista che, di ritorno da una gita, naufragherà e si ritroverà nei pressi una casa dove c’è stato un conflitto molto violento tra umani e robot della sicurezza.
Il nostro obbiettivo sarà quello di seguire le tracce lasciateci dai superstiti per scoprire cosa ha causato la ribellione del “Total Defense“.

L’incipit è molto interessante ma presentato male, perché il protagonista è un’incognita totale del quale non viene approfondita per nulla la sua storia. La trama di per se invece si sviluppa in modo molto lento, quasi stancante da quanto sia piatta e ripetitiva.

Struttura

Generation Zero si presenta come uno sparatutto con elementi RPG che spinge sulla cooperazione ma godibile tranquillamente anche in solo.

Salta subito all’occhio la personalizzazione personaggio, povera a livello di dettagli e gli unici cambiamenti sostanziali sono i diversi tipi di vestiario che risultano però fuori contesto. Fermandoci sul lato personaggio le skill che potremo imparare sono ben strutturate, sia per il gioco coop che per il singolo.

C’è anche da segnalare una ripetitività nelle missioni principali, basate sul raggiungere un punto della mappa, trovare un’informazione sui sopravvissuti e spostarsi al punto successivo. Questo purtroppo porta quel senso di noia citato prima, perché non ci sono particolari azioni da fare per trovare gli indizi o i luoghi.

In Generation Zero avremo diversi modi per affrontare i nemici, dallo stealth puro, senza sparare un colpo, allo svuotare caricatori senza fine che però ci terrà impegnati negli scontri più lunghi, dimostrandosi uno sparatutto versatile. Se infatti inizialmente potremo attaccare senza paura, procedendo nella storia saremo quasi costretti a studiare piani di azione ben congeniati per non sprecare proiettili o cure.

Comparto tecnico

Tecnicamente Generation Zero è molto buono, mostrandosi molto solido su PC di fascia medio/alta, non presentando mai rallentamenti.
Graficamente ci viene presenta una Svezia molto scostante a causa di zone vicine realizzate qualitativamente in modo molto diverso. Da una parte boschi molto suggestivi e ben realizzati, con buoni effetti di luce, dall’altra aree urbane assai ripetitive e che presentano errori di posizionamento degli elementi.
Questo fa pensare che alcuni elementi del mondo di gioco siano stati posizionati durante le fasi finali del gioco in modo frettoloso.

Il comparto audio è molto buono anche senza musiche importanti, con effetti sonori realistici e doppiaggio in svedese molto buono e capace di trasmettere le emozioni di chi parla.

Contenuti di gioco

Generation Zero come sparatutto ha dei contenuti che puntano tanto sulla storia del mondo, presentandoci molti documenti e lettere che ne parlano, ma che si perde in secondarie scarne. Se infatti potrebbe risultare interessante cercare le informazioni sulla lore, le secondarie saranno utili solo a trovare armi più potenti.

Gli sviluppatori, però, hanno confermato attraverso il loro sito che il mondo di gioco “si evolve” e arriveranno nuovi contenuti, quindi c’è solo da attendere.

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Generation Zero è un titolo dalla doppia faccia: un interessante input narrativo e una struttura che porta un po di novità nel genere degli sparatutto coop. D'altro canto, però, questi vengono affiancati a un mondo di gioco non troppo ispirato, vuoto e con tanti errori a livello ambientale.Generation Zero - Recensione