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Doomsday Clock #4 – recensione

Con Doomsday Clock #4 conosceremo finalmente l’identità e le motivazioni del nuovo Rorschach arrivato nell’Universo DC Comics insieme a Ozymandias. Ecco la nostra recensione.

Riepilogo capitoli precedenti

Nei capitoli precedenti Ozymandias ha mosso i primi passi del suo piano per ritrovare il Dr. Manhattan e salvare il suo universo. Veidt ha così portato il nuovo RorschachMarionetta e Mimo nell’Universo DC Comics, precisamente a Gotham, dove sembra si nasconda Manhattan.

Il Comico Edward Blake si è mostrato a Veidt durante il suo incontro con Lex Luthor e dal terzo capitolo, in seguito a questo evento, Lex Adrian Veidt sono costretti in ospedale a lottare per le proprie vite, mentre ci viene mostrato come il Dr. Manatthan abbia salvato e trasportato Blake nell’Universo DC.

Nel frattempo Batman ha rinchiuso Rorshach nel manicomio di Arkham, mentreMimo Marionetta sono invece in pieno territorio del Joker e dopo una rissa sanguinosa in uno dei bar del pagliaccio di Gotham, decidono di dargli la caccia.

Riassunto Doomsday Clock #4

In questo quarto capitolo del sequel di Watchmen, vediamo l’intera narrazione dedicata al nuovo Rorschach. Rinchiuso ad Arkham, il ragazzo, rivive alcune esperienze che ci raccontano come è arrivato alla sua decisione di prendere il posto di Kovacs.

Nei vari flashback verrà rivelato che Rorschach si chiama Reginal “Reggie” Long ed è il figlio dello psichiatra che aveva in cura Walter Kovacs, il padre del ragazzo morì durante il finto attacco orchestrato da Veidt a New York. Geoff Johns ci mostra cosa accadde dopo gli eventi di Watchmen compresa la caduta di Ozymandias, il tutto inserendo nella storia personaggi dimenticati nell’Universo DC o di secondo piano nell’opera di Moore.

Nei flashback vediamo come Reggie riteneva responsabile Veidt per la morte del padre, ed una volta evaso grazie a Falena, apprendiamo che il primo incontro con Ozymandias era avvenuto proprio per vendicarsi. Veidt in quel momento aveva appena scoperto il suo tumore ed era colpito dai rimorsi per il suo gesto che aveva spazzato via milioni di vite.

A un passo dall’ucciderlo Reggie decise di risparmiarlo e intraprendere il viaggio che nel presente lo ha portato ad essere rinchiuso ad Arkham, dove uno psichiatra cerca di capirne la personalità. Nelle ultime tavole ci verrà rivelato che lo psichiatra non è altro che Batman travestito, il quale si rende conto insieme ad Alfred, di aver sottovalutato il ragazzo.

Considerazioni

Come ricorda Riccardo Galardini alla fine dell’albo, anche il quarto numero di Watchmen interrompeva temporaneamente il flusso degli eventi per concentrarsi su un personaggio e sul suo passato. Nel caso di Watchmen fu per il Dottor Manhattan, mentre come abbiamo visto, il protagonista del quarto capitolo di Doomsday Clock è il Rorschach di Reggie.

L’idea che proprio il figlio dello psichiatra di Kovacs ne prenda l’eredità è fantastica, inoltre è supportata da personaggi che non avremmo mai pensato di rivedere. Johns sta riuscendo capitolo dopo capitolo a rendere omaggio all’opera di Moore dando vita a una saga che seppur lenta, riesce a lasciarti a bocca aperta anche in un capitolo in cui gli eventi non si smuovono più di tanto.

Quello che sta facendo lo scrittore fino a questo momento, con personaggi ripescati dalla prima opera e da punti dell’Universo DC dimenticati, è un’altro fiore all’occhiello della storia. Inoltre rivedere Byron Lewis apre alcune dinamiche interessanti anche per i prossimi capitoli.

Come nei numeri precedenti i disegni di Gary Frank sono ottimi, difficile trovarne lacune.

Non perdetevi le altre recensioni della serie: Doomsday Clock #1 – Doomsday Clock #2Doomsday Clock #3.

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