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Days Gone – Recensione

Dopo averne ampiamente discusso negli ultimi tempi, siamo finalmente pronti a parlarvi di Days Gone, esclusiva PS4 passata in sordina rispetto ad altre, in questa recensione.
Il tempo dato in più agli sviluppatori ha giovato alla qualità dell’avventura del nostro Deacon? Scopriamolo insieme!

Trama

Il gioco si apre subito con una situazione critica: il protagonista Deacon St. John si trova su un tetto insieme a sua moglie Sarah e a Boozer mentre nella città sotto di loro la devastazione si fa strada. Sarah è stata ferita da una coltellata e rischia di morire, quindi Deacon la carica su un elicottero medico ma decide di restare a terra per aiutare l’amico Boozer, rimasto ferito poco prima, e promette a sua moglie di incontrarla al rifugio poco lontano. L’ultima immagine drammatica è l’elicottero che si allontana, mentre i due ragazzi si preparano a sopravvivere e compare il titolo del gioco, Days Gone, che trova il suo significato.

A questo punto, però, si fa un salto avanti di due anni: Deacon e Boozer sono due famosi biker e cacciatori di taglie che, durante un giro, trovano una loro amica in fin di vita che li informa del tradimento di un altro biker, chiamato Leon. Egli, dopo un rocambolesco inseguimento e messo alle strette, rivela dove ha lasciato la merce rubata. Come ultimo desiderio, implora Deacon di ucciderlo perchè non vuole diventare “uno di loro” e il ragazzo lo accontenta, freddandolo sul posto. E’ da questo momento che la storia di Days Gone inizia a svilupparsi, portandoci a conoscere diversi personaggi e le loro diverse situazioni di vita, passando dal campo di Copeland, dove la vita è basata sulla caccia, a quello di Tucker, dove invece si usa la forza lavoro per recuperare minerali.

Days Gone Deacon Recensione

La trama non è per nulla lineare come accade spesso, bensì è graduale e divisa in più quest, permettendo una certa diversità tra le varie missioni. Inoltre la storia di ogni personaggio è ben scritta, anche se alcune possono risultare meno interessanti di altre.

Struttura

Days Gone si presenta come un classico sparatutto action adventure con alcuni elementi survival, che punta soprattutto sullo stealth e che mostra qualche debolezza quando invece ci troviamo a scontri diretti.

Oltre alle armi da fuoco, Deacon potrà usare anche una balestra, per la quale dovremo creare i colpi raccogliendo i rami dagli alberi, e diverse armi da mischia come assi, mazze da baseball o mannaie. Passando invece al lato potenziamenti, il titolo ce ne offre di due tipi: quelli di Deacon stesso e quelli legati alla moto. Quelli di Deacon verranno sbloccati ogni volta che si aumenterà di livello, mentre quelli della moto saranno sbloccabili presso il campo di Copeland per motivi di trama.

Le missioni risultano abbastanza varie e la loro divisione in varie storyline ne permette anche una ridotta ripetitività. Esse si suddividono nel salvare persone, depurare una zona o eliminare covi di Furiosi.

Comparto tecnico

Abbiamo provato Days Gone su una PS4 base e il gioco si è rivelato molto buono, anche se in qualche occasione ha mostrato rallentamenti. Si sono presentati soprattutto all’entrata degli accampamenti amici o durante un cambio di area della mappa con la moto.

La qualità grafica del titolo è buona, le texture sono ben realizzate e non si notano particolari problemi neanche durante le cutscene. Per finire, il comparto audio è ben realizzato, con un ottimo doppiaggio italiano e musiche sempre in tema con ciò che ci circonda.

Days Gone Deacon Recensione

Contenuti di gioco

Il gioco ci presenta un open world per nulla vuoto, grazie alla presenza dei Furiosi, che si raccolgono in orde dalle quali il consiglio è sempre quello di scappare. Le orde di Furiosi sono uno degli elementi che contraddistinguono Days Gone, perché il rischio di arrivare in una nuova zona è quello di dover scendere in cerca di benzina per rifornire la moto, e ritrovarsi inseguito da decine di furiosi. Oltre ai Furiosi vi sono anche i Ripugnanti che ci tenderanno trappole, come ad esempio un filo teso su una strada per farci cadere, a metterci in difficoltà. La differenza sostanziale tra Furiosi e Ripugnanti è semplice: i primi sono gli infetti, mentre i secondi sono gente che, convinta di essere infetta, ha perso la ragione ed è impazzita.

Inoltre bisogna evidenziare quanto il mondo risulti “vivo” grazie, per esempio, alle interazioni tra animali e i Furiosi: infatti non sarà raro vederne un gruppo affamato inseguire alci o cinghiali.

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Per concludere, il gioco offre molti collezionabili che variano dalle piante alle cartoline di vari luoghi.

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