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Doomsday Clock #5 – Recensione

Dopo due mesi è tornata a farsi largo nell’Universo DC la storia scritta da Geoff Johns. Doomsday Clock #5 è un capitolo che prosegue tutte le trame, con l’intento di cominciare a unirle e portare i nostri personaggi verso un’unica direzione. L’ingresso di nuovi protagonisti arriva con i tempi giusti, creando nuova suspense e interesse per i capitoli futuri. Ecco la nostra recensione contenente spoiler:

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Doomsday Clock

Riepilogo capitoli precedenti

Nei capitoli precedenti Ozymandias ha mosso i primi passi del suo piano per ritrovare il Dr. Manhattan e salvare il suo universo. Veidt ha così portato il nuovo RorschachMarionetta e Mimo nell’Universo DC Comics, precisamente a Gotham, dove sembra si nasconda Manhattan.

Il Comico Edward Blake si è mostrato a Veidt durante il suo incontro con Lex Luthor e dal terzo capitolo, in seguito a questo evento, Lex Adrian Veidt sono costretti in ospedale a lottare per le proprie vite, mentre ci viene mostrato come il Dr. Manatthan abbia salvato e trasportato Blake nell’Universo DC.

Nel frattempo Batman ha rinchiuso Rorshach nel manicomio di Arkham, ma grazie a Saturn Girl è riuscito ad evadere poco dopo. Mimo Marionetta sono invece in pieno territorio del Joker e dopo una rissa sanguinosa in uno dei bar del pagliaccio di Gotham, decidono di dargli la caccia.

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Doomsday Clock

Doomsday Clock #5

Adrian Veidt riesce ad evadere dall’ospedale con calma olimpica, ritrovando la sua lince Bubastis e il suo costume da Ozymandias. L’uomo però trova nella Owlship Batman che è li ad aspettarlo. I due hanno un diverbio che diventa presto uno scontro, con Veidt che riesce a far cadere Batman dalla navicella di Gufo Notturno.

Batman cade in mezzo a un numero di manifestanti e viene picchiato a sangue, fino a quando gli sgherri del Joker non lo portano dal pagliaccio. Lo stesso Joker nel frattempo è stato appena trovato da Mimo e Marionetta che a loro volta sono inseguiti dal Comico.

Il nuovo Rorschach, appena evaso da Arkham con l’aiuto di Saturn Girl, si mette sulle tracce del Dottor Manhattan, ma i due troveranno prima il signor Thunder (fuggito dalla sua casa di riposo), a cui salvano la vita durante un’aggressione, e poi la Lanterna di Alan Scott.

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Doomsday Clock

Teoria dei Superuomini

L’intero capitolo gira attorno alla questione della Teoria dei Superuomini, con il mondo che è sull’orlo di una crisi che potrebbe portare a una guerra nucleare. Falco e Colomba vengono arrestati a San Pietroburgo a seguito di un attacco terroristico, con la Russia di Putin che decide di tutelarsi con gli Eroi del Popolo, un gruppo di Metaumani russo guidato da Pozhar, controparte di Firestorm nata dall’incidente di Chernobyl.

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Gli Eroi del Popolo (Doomsday Clock)

Lo stesso Firestrom prenderà le difesa dei Metaumani statunitensi, venendo però sbugiardato da Killer Frost, che sembra dare adito alle accuse provenienti dalla Russia. Queste accuse vertono sul fatto che secondo l’Unione Sovietica, e parte del resto del mondo, gli Stati Uniti si sarebbero creati un folto gruppo di supereroi. La tesi viene sostenuta dal fatto che il 97% dei Metaumani viene proprio dal suolo Americano.

Lois Lane crede che dietro a tutto questo ci sia qualcuno, decidendo così di interrogare Lex Luthor. In tutto questo Superman guarda dall’alto, in attesa di capire come e quando sia giusto intervenire. Come se non bastasse, fa il suo ingresso in scena Black Adam. Il campione del Kahndaq, prima salva il giornalista americano Jack Ryder da Re Kobra, poi offre asilo a tutti Metaumani del mondo.

Trouble Alert

Lo spillato si chiude con un interessante speciale, nel quale vediamo la rivista Trouble Alert affrontare un’inchiesta dal titolo “La Minaccia Metaumana“. In queste pagine viene presentata l’ascesa del Metaumano Americano, con la presentazione di alcuni superuomini. Inoltre viene mostrata una mappa con la corsa agli armamenti Metaumani in tutto il globo, e la presentazione dei vari gruppi di ogni continente e nazione.

La rivista si chiude con uno speciale sul Kahndaq e Black Adam, in cui ci si chiede se la sua disponibilità non abbia secondi fini.

Doomsday Clock

Considerazioni

Anche in questo quinto capitolo di Doomsday Clock, non si può non notare come Geoff Johns crei dei parallelismi con Watchmen. In coda allo spillato, Riccardo Galardini ne fa degli esempi. E’ chiaro che chi ama l’opera di Moore si sia accorto anche da solo di quanto sia evidente. C’è da aggiungere che Johns continua a trattare con estremo rispetto Watchmen, tanto che anche in America, ora che si è giunti al decimo numero, critica e pubblico stanno promuovendo l’operazione della DC Comics. I timori iniziali sono stati dunque spazzati via e anche se in Italia non siamo ancora a metà del percorso, la strada intrapresa da Johns sembra essere quella giusta.

Agosto è ancora lontano, sarà dura attendere così a lungo. Consoliamoci pensando che anche in patria, Doomsday Clock sta uscendo a singhiozzo, alimentando l’attesa numero dopo numero. In chiusura non dimentichiamo il solito ottimo lavoro di Gary Frank, che rende Doomsday Clock ancora più bello grazie ai suoi disegni.

Non perdetevi le altre recensioni della serie: Doomsday Clock #1 – Doomsday Clock #2 – Doomsday Clock #3Doomsday Clock #4.

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Anche in questo quinto capitolo di Doomsday Clock, non si può non notare come Geoff Johns crei dei parallelismi con Watchmen. In coda allo spillato, Riccardo Galardini ne fa degli esempi. E' chiaro che chi ama l'opera di Moore si sia accorto anche da solo quanto sia evidente. C'è da aggiungere che Johns continua a trattare con estremo rispetto Watchmen, tanto che anche in America, ora che si è giunti al decimo numero, critica e pubblico stanno promuovendo l'operazione della DC Comics. I timori iniziali sono stati dunque spazzati via e anche se in Italia non siamo ancora a metà del percorso, la strada intrapresa da Johns sembra essere quella giusta.Doomsday Clock #5 – Recensione