Wolfenstein: Youngblood- Provato dopo la patch 1.05

In occasione della patch 1.05 siamo tornati a Parigi per fare strage di nazisti e provare tutte le novità!

Qualche settimana fa vi abbiamo parlato di come MachineGames fosse al lavoro per migliorare Wolfenstein: Youngblood sotto molteplici aspetti. Ebbene, la patch 1.05 è stata rilasciata su tutte le piattaforme – ad eccezione di Switch – e siamo tornati ad eliminare nazisti per testare le migliorie.

In fase di recensione abbiamo parlato di come alcune caratteristiche del titolo andassero rifinite per rendere l’esperienza più divertente e – per fortuna – i cambiamenti apportati vanno proprio in questa direzione.

Cominciamo col dire che, se non avete apprezzato i precedenti capitoli della serie, Wolfenstein: Youngblood – alla luce delle modifiche apportate – non vi farà comunque cambiare idea. Se invece, come noi, avete apprezzato il concept ma non la sua realizzazione, potreste invece finire per tornare a giocare il titolo con più entusiasmo di prima.

Tiriamo le somme

MachineGames si è mossa per limare tutti quegli elementi che prima ci facevano storcere il naso e le differenze si notano fin dai primi istanti. Uno degli aspetti che abbiamo criticato in fase di recensione era la gestione dei nemici corazzati. Il team di sviluppo ha raddoppiato i danni delle armi appartenenti alla categoria di scudi “sbagliata” e più in generale, ha incrementato i danni di svariate armi base. Ora, quando entrambe le sorelle fanno fuoco sullo stesso bersaglio, la salute di quest’ultimo cala con più intensità.  Dunque si viene in parte a perdere quell’effetto che rendeva i nemici delle vere e proprie spugne.

Prima della suddetta patch capitava spesso di finire le munizioni pesanti e di trovarsi a svuotare interi caricatori delle armi base per eliminare un singolo nemico corazzato. Non c’è nemmeno bisogno di dire che quando ci si ritrovava circondati da più nemici di questo tipo, le cose non erano affatto divertenti. Adesso, grazie al maggior numero di munizioni che si trovano in giro, è più facile sbarazzarsi dei nemici più coriacei e l’esperienza risulta decisamente più fluida. Addirittura il passaggio da un’arma all’altra – a seconda della tipologia – risulta più veloce e semplifica le cose durante le sparatorie più frenetiche.

Adesso anche i fucili d’assalto base fanno danni più sostanziosi.

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale della sorella quando si gioca offline, la situazione è migliorata notevolmente. Durante la nostra prova abbiamo constatato che Soph, pur continuando a supportarci, non si buttava tra le fauci dei nemici. Inoltre, quando ci siamo ritrovati in fin di vita a chiedere aiuto, siamo stati rianimati istantaneamente. La situazione è quindi migliorata anche da questo punto di vista e non possiamo che esserne soddisfatti.

Migliore ma non perfetto

In seguito agli aggiornamenti, Wolfenstein: Youngblood è finalmente diventato un titolo più divertente da giocare, capace di offrire un’esperienza più bilanciata e meno frustrante. Certo, permangono alcune criticità della serie, come uccisioni stealth un po’ troppo efficaci, oppure boss fight non proprio memorabili, eppure adesso ci sentiamo di consigliare il titolo con maggiore sicurezza.

Per un approfondimento sul titolo vi rimandiamo alla nostra recensione mentre, per i dettagli relativi all’ultima patch potete trovare un post dedicato sul sito Bethesda. Come sempre vi invitiamo a seguire Nerdpool.it per tutte le novità relative a questa serie!

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