Mixer, Ninja e Twitch: le opinioni dello streamer Benwolfers

Recentemente il mondo dello streaming online è stato scosso da una notizia molto rilevante: Ninja, lo streamer più rilevante della piattaforma Twitch, è passato alla rivale Mixer.

Invece di scrivere esclusivamente una notizia che riportasse il fatto abbiamo deciso di chiedere il parere di chi è più di tutti qualificato per parlare dell’argomento: uno streamer professionista.

Benwolfers, specializzato sul mercato della serie Fifa, è ormai streamer a tempo pieno e partner di Twitch.

Benwolfers e lo streaming

Ciao Benwolfers, per prima cosa dicci chi sei!

Ciao! Nel voltarmi indietro per “riassumermi” amo definirmi un gamer, prima ancora che streamer, avendo sviluppato sin dalla più tenera età una profondissima passione verso questa forma d’intrattenimento.

Da quanto tempo hai scelto di fare lo streamer, su cosa fai dirette e perchè?

Quella dello streaming è invece una passione relativamente recente, sviluppata quasi per caso.

In realtà ho sempre desiderato fare lo Youtuber, convinto di poter condividere con gli altri la mia già citata più grande passione.

Quando ad inizio 2017 finalmente ho potuto godere di una connessione vagamente decente e che mi permettesse di approcciare a Youtube, ho con grande sorpresa scoperto un mondo d’interazione ben più limitato di quanto pensassi. Guardarmi intorno e confluire nello streaming è stata semplicemente l’evoluzione di quel desiderio di condivisione primigenio;

Ho iniziato a muovere i primi passi in questo mondo alla fine del 2017 proponendomi come variety streamer, quando ho capito che poteva essere la mia strada ho iniziato un percorso di studio della piattaforma che mi ha portato a scegliere di specializzarmi in un unico campo, e tale valutazione è ricaduta sulla nicchia della compravendita all’interno di un gioco “di massa” come la serie Fifa.

Quale aspetto ti piace di più di questo hobby e quale elimineresti immediatamente, se potessi?

La cosa che preferisco è appunto la possibilità di condividere le mie idee, i miei pensieri ed in generale la mia passione con tante persone mosse dai medesimi ideali.

Sentirsi ringraziare per aver chiarito un aspetto incompreso e che nessun’altro era disposto ad approfondire è appagante e mi dona, in proporzione ovviamente, sensazioni simili a quando facevo volontariato da giovane.

Ciò che invece eliminerei alla radice è l’immaturità di chi accede alla piattaforma con il solo scopo di rovinare la giornata altrui, un atteggiamento che naturalmente andrebbe ostracizzato in ogni campo.

La comunità degli streamers

Cosa ci vuole per diventare un Twitch partner come te?

Sarò banale, ma devo per forza di cose mettere in cima alla lista una profonda passione per ciò che si fa.

Si suol dire che rendere la propria passione un lavoro ti permette di non lavorare nemmeno un giorno della tua vita, e devo ammettere che anche nei periodi più complicati ciò che faccio mi permette comunque di alzarmi con il sorriso in volto. Insomma, se non vi piace quello che fate il pubblico lo noterà subito e la qualità dell’intrattenimento ne risentirà per forza di cose.

Naturalmente la passione non è sufficiente, occorre anche avere tanta perseveranza, accettare i momenti-no e spulciarne le motivazioni per evitare di ripetere i medesimi errori.

Al tempo stesso occorre imparare a mettersi in gioco, uscire dalla comfort zone per sperimentare strade nuove, e proprio grazie a questa continua ricerca del miglioramento ho avuto la fortuna di imbattermi in Twitchoomerang, una comunità di streamer che cerca di aiutarsi e supportarsi a vicenda.

Ciò mi permette di aggiungere a quest’elenco anche il confronto con i propri colleghi, che possono anche solo con una frase o un atteggiamento aprirti dei lucchetti mentali e permetterti di rivedere alcune decisioni sotto una diversa prospettiva.

Qual’è il contributo alla scena delle streaming communities come Twitchoomerang?

Oh un contributo enorme, ed io penso che la chiave sia il citato confronto.

Trovo infatti particolarmente complicato aprirmi sulle problematiche dello streaming con chi mi circonda, sia perchè le conoscenze tecniche sono molto settoriali e difficilmente si acquisiscono in altri campi, sia perchè spesso è difficile anche solo descrivere quello che facciamo, figuriamoci scendere nei dettagli.

Avere la possibilità di confrontarsi con un gruppo di persone che vivono quotidianamente le medesime problematiche, che mangiano lo stesso pane e che parlano la stessa lingua, è un qualcosa di impagabile e penso che rappresenti il tesoro di ogni community ben fatta.

Ninja e Mixer: motivi e accuse

Il Tweet di annuncio del passaggio a Mixer

Avrai sicuramente sentito la notizia del passaggio di Ninja a Mixer. Partiamo con la domanda più scontata ma più importante: perché?

Penso che la motivazione reale possa dirla soltanto Ninja, l’impressione che mi sono fatto da esterno è che sicuramente i soldi hanno pesato particolarmente sulla sua decisione, ma anche la possibilità di vivere lo streaming in un ambiente meno competitivo come quello di una piattaforma minore abbia inciso non poco.

Fondamentalmente, è come se uno dei più grossi predatori marini decidesse di confluire in un più tranquillo lago, un ambiente ristretto dove crogiolarsi all’ombra della certezza di essere il pesce più grosso, quello in cima alla catena alimentare, senza alcun competitor in agguato.

Il mondo di Internet come al solito si è diviso fra accuse di tradimento da parte dei colpevolisti e giustificazioni da parte dei difensori del super VIP dello streaming. Tu cosa pensi a riguardo?

Personalmente parlando penso “in medio stat virtus“, la virtù sta nel mezzo. Qualche accusa dei colpevolisti avrà certamente centrato il bersaglio, e qualche scudo dei difensori sarà stato levato a buona ragione.

Io vivo questa passione con gli occhi del lavoratore piuttosto che con quelli del tifoso, penso che abbia ricevuto una buona offerta ed abbia preso una decisione sensata, che la si condivida oppure no.

Mixer e Twitch: due piattaforme molto diverse

Descrivici l’impressione che hai accumulato finora di Twitch come piattaforma, in base alla tua esperienza.

Personalmente penso che ad oggi Twitch sia la migliore piattaforma per quel che concerne l’equilibrio tra la possibilità di esprimersi e la crescita personale ed economica. Posso però dir questo come partner, e quindi dopo aver bevuto al calice delle piene possibilità della piattaforma.

Come affiliato avvertivo le mancanze che conosciamo tutti quanti, quindi dovessi calarmi nuovamente in questa dimensione sarei certamente incuriosito dalle realtà alternative emergenti.

Raccontaci come vedi l’offerta di Mixer, e di come ritieni sia la sua politica di posizionamento nei confronti del rivale semi-monopolista del settore.

Mixer è una piattaforma giovane, che non fatico a definire acerba.

Possiede diverse features interessanti, io stesso nel testarla ho gradito particolarmente il co-stream sbloccato sin dai primissimi accessi ed anche diverse comodità tecniche e gestionali che auspico di ritrovare all’interno di Twitch, ma risente troppo della sua giovane età e quindi del più grave dei difetti: l’assenza di grande pubblico.

Sicuramente vuole ergersi ad alternativa a Twitch, e magari con i giusti investimenti riuscirà anche a diventarlo, ma ritengo sia ancora molto lontana anche solo dal lanciare il guanto di sfida all’attuale leader del settore.

Ninja su Mixer è un’efficace mossa tattica?

Al di là del clamore che Ninja ha suscitato, credi che questa notizia abbia davvero avuto effetto sulla scena delle piattaforme di streaming mondiali?

La notizia è riuscita ad accendere un riflettore importante su Mixer, molti giovani streamer hanno cominciato ad informarsi sulla piattaforma e qualcuno ha anche iniziato a lavorarci sopra, ma a parte questo… il nulla.

Pensi che la mossa verso Ninja sia l’unico episodio di questo tipo?

Assolutamente no, anzi è parecchio ingenuo crederlo.

Ninja è stato il pedone che ha dato il via ad una partita a scacchi che potrebbe durare davvero a lungo, mi aspetto grandi cose appena scenderà sul campo la prossima console Microsoft e naturalmente mi aspetto anche una reazione da parte dell’altro protagonista di questa contesa.

Un episodio di questo genere potrebbe svegliare il gigante addormentato e stimolare all’innovazione Twitch?

In questo momento vedo Twitch ancora profondamente addormentato.

Sicuramente non rimarrà con le mani in mano, ma solo perchè alcune innovazioni erano comunque già pianificate a prescindere dall’accaduto.

Spero piuttosto che quanto successo possa far suonare diversi campanelli d’allarme ai piani alti, e che quindi si vada a medicare una ferita al momento leggera ma che potrebbe aggravarsi in futuro.

Quanti streamers passeranno a Mixer come Ninja?

Quali sono i prossimi passi su cui dovrebbe puntare Twitch per restare competitiva?

Da una parte auspico ad un’apertura verso le esigenze, anche economiche, dei piccoli canali emergenti.

Non dobbiamo dimenticare che il piccolo di oggi potrebbe diventare il grande del domani, e certi talenti vanno assolutamente coltivati per garantire un buon ricambio generazionale.

Dall’altra parte spero di vedere delle migliorie per quel che concerne il quality improvement dei canali già affermati, magari scopiazzando proprio da Mixer quelle features che impressionano sin dal primo avvio.

Che cosa pensi che trattenga gli streamers da fare il “salto” come Ninja?

Al momento, semplicemente, la mancanza di grande pubblico: L’impressione che si ha quando si fa streaming su Mixer è quella di essere una cattedrale nel deserto.

Se in questo momento (ore 22.00 di un venerdì di metà settembre) decidessi di fare uno streaming su Fifa 20 avrei un bacino di possibili spettatori pari a 3530 su Twitch e soli 2 (due!) su Mixer, cifre davvero impietose.

Vero è che un grande streamer porterebbe gran parte dei propri fan sulla nuova piattaforma, ma perderebbe certamente la parte più pigra e meno legata della propria utenza e soprattutto non avrebbe grandi prospettive di crescita, allo stato attuale delle cose.

Twitch e le polemiche sul regolamento

La mossa di Microsoft verso Ninja cade proprio in coincidenza di una grossa polemica nei confronti di Twitch da parte dei content creators e degli spettatori. Twitch viene ormai apertamente accusata di avere standard molto “aperti” riguardo all’applicazione più o meno letterale del regolamento. Sono polemiche che nascono dal nulla? Sei al corrente o hai sperimentato questa discrezionalità?

Non ho sperimentato in prima persona, ma sono al corrente e credo che la mossa di Microsoft non sia stata casuale per tempistica d’esecuzione.

La polemica a mio avviso è fondata, il problema è che il paese reale è diverso da quello ideale e dubito quindi che ci possano essere grandi cambiamenti a tal proposito nell’immediato futuro ed in assenza di una reale alternativa.

Molti streamers “privilegiati” portano molto guadagno alla piattaforma perchè hanno un gran numero di spettatori. E’ giusto o sbagliato che vengano visti con un “occhio di riguardo”?

Come dicevo prima, c’è differenza tra paese reale e quello ideale.

Ideologicamente è ovviamente ingiusto l’occhio di riguardo in qualsiasi circostanza e settore, ma poi guardando la realtà in faccia ci si rende conto che dinanzi al dio danaro certe scelte risultano facilmente comprensibili, per quanto poco popolari e condivisibili.

Strettamente correlato a questo tema sono le accuse che cadono sulla categoria delle donne streamers. L’accusa principale è che facciano smodato uso del loro corpo approfittando della tenera età e delle disponibilità finanziarie del pubblico. Un maggior controllo in tal senso potrebbe configurarsi come un atto di sessismo?

A mio avviso un maggior controllo è assolutamente necessario, ma di difficile attuazione proprio per il parallelo esporsi ad accuse di sessismo.

Per non prestare il fianco a questo pericolo si dovrebbe adottare un metro di giudizio unico, i cui parametri però sono complicati da identificare.

Quanti bottoni di camicia è possibile sbottonare da parte di entrambi i sessi prima di parlare di “circuizione“? E come dovrei chinarmi per raccogliere un cappellino caduto?

Senza contare che l’atteggiamento, lo sguardo, le movenze, sono davvero complicati da inquadrare, etichettare e regolamentare.

Insomma, è un problema che dubito possa esser risolto.

La società ed il futuro

Di chi sono le responsabilità dell’uso incontrollato delle finanze familiari da parte dei giovani (attraverso la carta di credito dei genitori)? Della società, delle famiglie, di Internet, dell’industria videoludica che crea occasioni di spesa, dei ragazzi stessi?

Assolutamente dei genitori.

Vivere in una società consumistica comporterà sempre un invito all’acquisto, ed anche se non esistessero i videogiochi ci sarà sempre un qualcosa che genererà occasioni di spesa.

Eppure non tutti i ragazzini cedono, non tutti i ragazzini rubano le carte di credito dei genitori, pur vivendo nella medesima società e venendo bombardati dalle medesime occasioni di spesa.

E’ compito della famiglia educare i propri figli a discernere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra ciò che è futile e ciò che è necessario.

Infine fa una previsione per il futuro dal tuo punto di vista. Gli equilibri delle piattaforme di streaming si sposteranno, o è tutto un fuoco di paglia?

Per quel che concerne l’immediato futuro, è un buon fuoco di paglia.

Facendo invece una previsione da qui a 3-4 anni, tutto dipenderà dalla reale volontà di Microsoft di cimentarsi in questo settore e dalle scelte commerciali che farà con la prossima generazione di console.

Se potrà godere di una buona base installata, se si interesserà seriamente al mondo degli E-sports e dell’intrattenimento videoludico, se saprà proporre le giuste soluzioni alle esigenze di streamer e spettatori, allora potremmo davvero avere finalmente un’alternativa e godere di tutti i benefici di un mercato più equilibrato.


Ringraziamo Benwolfers per la sua cortesia, disponibilità ed esaustività.

Per chi è curioso di vederlo all’opera, vi invitiamo a seguirlo sul suo canale Twitch.

Vi ricordiamo che questa non è l’unica intervista che abbiamo fatto! Ce ne sono varie molto interessanti sul nostro sito, fra cui alcune a sviluppatori di videogiochi italiani.

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