Marvel: Benjamin Percy parla della nuova serie di Wolverine

ALLERT SPOILER: il seguente articolo contiene spoiler leggeri riguardanti House of X/Powers of X e X-Men #1

A suo dire, l’autore è praticamente Wolverine.
Cresciuto a pane, caccia ed esplorazione, Benjamin Percy dichiara di essersi sempre identificato con l’artigliato canadese.
Dopo aver narrato le gesta di Logan in un paio di rubriche radiofoniche, Percy si appresta a portare il suo punto di vista su carta, trasponendo lo stesso spirito ma senza snaturare il personaggio.
Di seguito le sue dichiarazioni a Newsarama:

Newsarama: Benjamin, hai sempre detto che Wolverine è il tuo personaggio preferito, quello a cui ti senti più legato. Come sei arrivato a questo punto e cosa significa per te scrivere Wolverine?

Benjamin Percy: Sono cresciuto tra i boschi del Nord-Ovest Pacifico, e vivo nei boschi del freddo Nord ora. Sono peloso, rumoroso, puzzolente, squadrato e bevo whisky.
Quando ero piccolo, quasi ogni weekend, mio padre riempiva il retro del pickup con fucili, canne da pesca, pale e mi portava in giro per cacciare, pescare o anche solo studiare dei fossili.
Lo scontro tra civilizzazione e la natura selvaggia, la meraviglia e la paura per il creato, la nozione de l’uomo nel selvaggio e il selvaggio nell’uomo, tutto questo sono temi centrali per la comprensione di me stesso e sono alcune delle molte ragioni per cui ho sempre amato il personaggio.
Ho scritto i due audio drama (ascoltabili gratuitamente) negli ultimi anni, e sono stati un grande traguardo professionale. Mi hanno portato all’adattamento di una delle storie e a scrivere X-Force.
Quindi, penso si possa dire che sono stato nella Stanza del Pericolo per un po’ finora.
Prendere in mano la serie principale, insieme a uno degli artisti più iconici di Wolverine, Adam Kubert, è davvero un dono.
Non dò questo lavoro per scontato e vi assicuro che sarà un viaggio emozionante.

N: Come romanziare, molto del tuo lavoro sembra centrato sull’idea di uomo contro natura salvaggia, o comunque su un confronto tra i due.
Questa cosa influenza la tua scrittura del personaggio e della serie?

PB: Sì, molto. È uno degli aspetti di Logan, che è uno molto complicato.
Sono molto interessato a cosa voglia dire sfidare la morte, sopravvivere ai tuoi cari, e andare oltre il sanguinoso corso della storia.
Ho scritto anche a proposito della memoria, l’incertezza del cervello di Wolverine, dato il numero di volte che è stato manipolato cerebralmente.
Ma anche di quello che prova fa sanguinare qualcuno talmente tanto da riempire un serbatoio.
Ecc. ecc. ecc., c’è davvero tanto di cui parlare, ma sempre con divertimento adrenalinico.

N:Wolverine ne ha passate ultimamente: morte, resurrezione, artigli incandescenti, ancora morte e clonazione su Krakoa. Quale sarà lo status quo di Logan all’inizio della serie?

PB: Ecco cosa posso dire. Tutti voi sapete, leggendo Hox e Pox, del cambio di paradigma. I mutanti hanno dichiarato la sovranità. Krakoa non è una nazione, è un santuario. Quindi Logan, come quasi tutti i mutanti, non è mai stato meglio, mai più felice (e so che la parola “felicità” è difficilmente associabile a lui).
È con la sua famiglia, con Daken e X-23, ma anche con i Summers e con il Professor X, e con la comunità mutante.
La domanda è… può durare tutto questo?

N: Hai menzionato la famiglia di Logan e i Summers in particolare. Questo potrebbe essere un argomento sensibile, ma ci sono stati alcune cose in HoX/Pox e in X-Men #1 che suggeriscono una relazione tra Logan e Jean Grey, con la benedizione di Ciclope. Puoi dirci qualcosa a proposito?

PB: Lascerò la risposta a Logan, ma al momento sta mangiando una bistecca, ha la bocca piena, ho capito solo “Grrrurmfasnrsnarpcukff”.

N: Cos’altro affronterà Logan? Vedremo dei vecchi nemici degli X-Men?

PB: Certo. (Fate attenzione a Omega Red).
Ma il nuovo corso degli X-Men ha una regola: noi non ricicliamo. Niente vecchie storie. Onoriamo il passato, ma segniamo la nostra strada per i mutanti.
Se guardate a tutte le testate mutanti appena nate, vedrete che sono nate nello stesso… giardino. Non era solo un preludio, ma uno stadio importante. A volte i vecchi nemici sono nuovi alleati. E a volte i vecchi nemici sono nuovi nemici per via dela cambio di paradigma.

N: Qual è il posto di Wolverine in una società come Krakoa?

PB: Wolverine è un insieme di contraddizioni. È un membro onorario della famiglia Summers, membro dell’X-Force e degli X-Men, ma è anche un tipo solitario.
Da un lato è un valido insegnante, dall’altro un pessimo esempio. Può essere immensamente crudele e molto gentile. È un’arma vivente, pronta a difendere Krakoa o offendere per lei, e, nonostante sia incline alla violenza, è spesso tormentato dal rimpianto di ciò che ha fatto. Si fida del professore, ma non ama totalmente l’idea dell’isola.
Abbiamo anche scartato l’idea di inserirlo nel consiglio, perché non è un tipo da sedersi al tavolo per ascoltare proposte ed offrire compromessi.
In altre parole, è adatto alla società e allo stesso tempo non lo è.

N: Hai parlato degli audio drama che hai scritto. Com’è l’esperienza rispetto a scrivere fumetti? Cosa porterai da quel campo?

PB: La storia radiofonica è fuori continuity, un evergreen. E segue Logan durante un momento davvero oscuro della sua vita.
Scrivere per la radio è davvero difficile, perché non puoi avere l’ausilio della vista nella narrazione. I fumetti sono un media visuale. Come scrivi una scena di combattimento? Come un momento di spattacolo? Come inserisci Wolverine, che non è un chiacchierone, in una storia che stai ascoltando facendolo essere presente? È stato un grande esercizio per il mio cervello, e ne sono molto fiero.
Ma, come già detto, all’inizio della mia run Logan sarà dove non lo abbiamo mai visto prima.
Per ciò che succederà dopo… dovrai prendere i fumetti e scoprirlo da solo, cocco.

N: Il primo degli artisti della serie sarà Adam Kubert, che conosce bene il personaggio e gli X-Men. Com’è lavorare con qualcuno come lui su un titolo del genere? Qual è la cosa migliore che hai disegnato per Wolverine finora?

PB: Adam Kubert è un gran fico. Una vera leggenda. E sai cos’è strano? È anche molto dolce, davvero generoso. Sono molto contento di star costruendo questa storia con lui.
Vorrei condividere il suo disegno più bello finora, ma sarebbe un enorme spoiler.
Sappiate che è incorniciato e appeso sopra la mia scrivania, quidi potete venire per un po’ di whisky e vederlo dal vivo.

N: Hai anche Viktor Bogdanovic come altro artista. Cosa fa di lui il partner perfetto nella rotazione con Kubert?

PB: Viktor è il mio tipo di artista. Cinetico, fluido ma rozzo, immerso nelle ombre. Mi ricorda un piccolo Greg Capullo anche se ha molto del suo. Ho scritto per lui una storia piena di twist, azione e horror che penso sia perfetta per il suo stile.

N: Wolverine è stato spesso un coltellino svizzero per l’Universo Marvel, potendo essere chiunque da un selavggio berserker, a un professore di scuola a una spia stile James Bond. Cosa vedi al centro del personaggio?

PB: È un uomo che porta le sue cicatrici all’interno. E nonostante ci siano un sacco di peli, muscoli e adamantio nel mezzo, ha un grande cuore problematico ingabbiato dentro di lui.

N: Ultima cosa, cosa possono aspettarsi i fan dal ritorno del Wolverine originale nella sua serie?

PB: I miei artigli sono fuori. E non sto cazzeggiando. Ho aspettato di scrivere questa storia tutta la mia vita.

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