Bloodshot: il nuovo universo Valiant fa il suo debutto con Vin Diesel

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Dopo l’uscita del primo trailer, cresce l’hype per il film sul personaggio della casa nata dal genio di Jim Shooter

Ben prima di essere un action movie diretto da Dave Wilson, in uscita il 21 febbraio del 2020, con la faccia del nostro pelato preferito, Bloodshot è stato un fumetto di successo.

Bloodshot è infatti un personaggio che ha avuto una lunga e travagliata vita editoriale.
Di certo quando i suoi creatori lo misero al mondo non immaginavano che sarebbe approdato infine al grande schermo, né tanto meno che a dargli volto e fisicità sarebbe stato un’icona del genere action movie.

La versione cinematografica di Bloodshot viene annunciata nel 2012

Contestualmente ai terzi natali editoriali della serie a fumetti viene annunciato, nel marzo 2012, che la Columbia Pictures aveva acquisito i diritti del film per il personaggio della Valiant Comics.
Nell’annuncio si diceva che sarebbe stato prodotto da Original Film e Valiant Entertainment. Jeff Wadlow viene quindi assunto per scrivere la sceneggiatura.
Nei tre anni successivi non si approda a niente di concreto sino a quando, nell’aprile del 2015, Sony Pictures, Original Film e Valiant hanno annunciato un accordo per la produzione di cinque film. Questi film sono destinati a portare i supereroi della Valiant Comics sul grande schermo, incluso Bloodshot. La Marvel aveva dimostrato che quella montagna non solo era scalabile ma che in cima ci stavano pure mucchi di soldi.
A quel punto si trattava solo di assumere Chad Stahelski e David Leitch per dirigere il film, che sarebbe stato tratto da una sceneggiatura di Wadlow ed Eric Heisserer.
Nel marzo 2017, Dave Wilson è stato annunciato come regista del film dopo l’abbandono di Stahelski e Leitch. Lo sceneggiatore Adam Cozad ha successivamente contribuito alla stesura finale della sceneggiatura.

Bloodshot
Talulah Riley

La vita cinematografica di Bloodshot non poteva certo essere meno tribolata di quella editoriale. Dapprima il ruolo sembrava fosse stato offerto a Jared prezzemolino Leto (luglio 2017) ma fortunatamente già nel marzo 2018 venne chiaramente annunciato che Vin Diesel avrebbe interpretato il personaggio principale.
A maggio furono annunciati altri membri del cast: Sam Heughan, Michael Sheen (sostituito poi da Guy Pearce) ed Eiza González, seguiti ben presto da Talulah Riley e Alex Hernandez. Mancavano quindi solo i cattivi, quindi ecco entrare nel cast Toby Kebbell e Johannes Haukur Johannesson.

Le riprese principali sono iniziate il 6 agosto 2018 a Città del Capo

Sono proseguite in Sudafrica, e a Praga, nella Repubblica Ceca, con alcune riprese che si svolgono a Budapest, in Ungheria, nello stesso mese. Le riprese sono terminate ufficialmente il 25 ottobre 2018. Il primo trailer è stato rilasciato il 21 ottobre 2019. L’uscita al cinema è stata programmata per il 21 febbraio 2020, distribuito da Sony Pictures Releasing.

Destinato a lanciare un nuovo universo cinematografico condiviso di supereroi

Bloodshot

Bloodshot sarà seguito da un sequel, due film basati sulla serie di fumetti Harbinger, e culminerà con un film crossover intitolato Harbinger Wars. Inizialmente la Sony avrebbe dovuto sviluppare quale primo film quello su Harbinger a cui sarebbe seguito Bloodshot. Nel giugno 2018, è stato annunciato che un film incentrato sul personaggio di Faith Herbert/Zephyr era entrato in fase di sviluppo. Un anno dopo, a settembre, si è avuta la notizia che Harbinger cambierà distributore e sarà distribuito da Paramount Pictures.

Ma partiamo dall’inizio…

Il nostro ennesimo supersoldato ha natali statunitensi e nasce in casa della Valiant Entertainment dalla penna di Kevin Van Hook (testi) e dal tratto di Yvel Guichet (disegni) sull’albo Eternal Warrior n.4 del novembre 1992 (early) in cui appare in tre vignette dell’ultima pagina.
Si tratta di un piccolo cameo del nostro protagonista, ma Bloodshot piace subito a una fetta enorme del pubblico americano, e anche a Jim Shooter che della Valiant era il deus ex-machina. Di quello che è stato uno dei migliori, e più odiati, editor che il mercato dei comics abbia mai avuto avremo modo di parlarne nella sezione fumetti di Nerdpool.
Al momento basti sapere che Bloodshot era così tenuto in considerazione che la settimana dopo gli verrà consegnato un ruolo da protagonista nel primo cross-over della Valiant.

Le sue gesta infatti appaiono in Rai#0, che esce il 12 novembre, una data epocale per il comicdom americano perché si tratta del giorno in cui è morto Superman.

Esce infatti Superman (Vol.2) n.75, che è uno dei fumetti più venduti di sempre, ma in casa Valiant è il giorno in cui Bloodshot fa la sua apparizione e vende 742.000 copie

Bolla speculativa a parte, resta da notare che il novembre del 1992 rimane il mese record per le vendite di albi a fumetti di lingua inglese.
Il cross-over sarà il primo evento destinato a porre le basi della coerenza dell’Universo Valiant. Questo è il momento in cui si capisce appieno il valore del personaggio chiamato Bloodshot, un nome che pare sia stato ideato da David Chlystek.
Tutto questo accade sotto l’attenta supervisione di Bob Layton.
A Layton viene in parte attribuita la paternità dello stesso personaggio, considerato il suo ruolo prominente in tutte le decisioni creative della casa editrice.

A questo punto tutto è pronto per l’esordio solista del personaggio

Bloodshot #1 esce agli inizi di febbraio del 1993, tre mesi dopo la sua prima apparizione, e da allora resta una delle colonne portanti dell’universo narrativo della Valiant. Assieme a Turok è una delle serie di maggior successo grazie a uno dei personaggi più amati dal pubblico. Ai testi c’è sempre Kevin Van Hook mentre ai disegni troviamo un sempre valido Don Perlin. La cover del primo numero è opera di Barry Windsor Smith, appena giunto in casa Valiant. Presentava, per la prima volta nella storia dei comics, una cover Chromium. Complessivamente, a livello mondiale, in tutte le sue tre vite editoriali, Bloodshot ha venduto oltre 7 milioni di copie.

Bloodshot

La serie procede bene e regolarmente per tre anni, poi chiude

Era il 1996, in quell’anno la Valiant chiude i battenti e viene acquistata dalla Acclaim Entertainment. Sulle reali motivazioni di come si sia arrivati in così poco tempo dalle stelle alle stalle sono stati spesi fiumi d’inchiostro. Giova però ricordare che Jim Shooter, artefice e ideatore di un universo fumettistico secondo per complessità e interazioni solo a quelli di Marvel e DC, era stato licenziato nell’estate del 1992. Questo in seguito ai contrasti con i suoi partner commerciali della Triumph Capital, il fondo d’investimento che aveva messo il capitale per l’avvio della Valiant. Questo avveniva quindi poco prima dell’arrivo negli stores di Bloodshot e del cross-over.

Bob Layton prese allora la maggior parte degli incarichi editoriali di Shooter.
Kevin VanHook, che aveva ideato Bloodshot, divenne production manager oltre che prendere le redini come scrittore per le serie di Solar e Eternal Warrior.

Bloodshot

Jim Shooter si trovò quindi estraneo alla compagnia che aveva creato proprio nel momento del suo più grande trionfo

L’ultimo suo progetto, in collaborazione con il fido Layton, che lo aveva seguito alla sua uscita dalla Marvel, è l’albo Rai #0. In quest’albo si delinea ulteriormente la continuity del Valiant Universe nel corso della storia. Oltre a contenere la prima apparizione del personaggio di Bloodshot, l’albo presenta il futuro di questo universo narrativo in maniera dettagliata, dalla morte dell’attuale Shadowman nel 1999 al futuro dell’anno 4001 in cui si svolge la nuova serie regolare Rai.
Ma chi è questo Bloodshot che a febbraio del 2020 andrà sul grande schermo per la Sony con il volto di Vin Diesel e che nel trailer vediamo impegnato in scenari afgani?

Bloodshot è un supersoldato, come abbiamo detto, il cui corpo è stato potenziato dalla nanotecnologia

Nel suo corpo un folle scienziato senza scrupoli, giapponese per rispettare il cliché anni ’90, ha riversato miliardi di naniti (nanomacchine) in grado di riparare il suo corpo, consentirgli parziali mutazioni fisiche, il controllo della tecnologia e potenziarne le abilità fisiche, da cui il nome Bloodshot.

Si tratta, ovviamente, di un progetto del governo americano iniziato durante la seconda guerra mondiale e denominato Project Rising Spirit (PRS). Bloodshot non era che uno dei vari esperimenti all’interno del PRS volto a produrre un killer di cui disporre a piacimento.
Viene così creato un moderno Frankenstein a cui viene cancellata costantemente la memoria per tenerlo sotto controllo e per annullare la volontà del suo ospite umano.
In questo continuo rimando al Weapon X Project di Chris Claremont e al Medusa di Robert Ludlum il nostro “eroe”, come la patetica creatura di Mary Shelley, prende coscienza e si ribella iniziando una sua personale caccia ai suoi creatori.

Bloodshot

Questo avviene durante una missione di routine in Afghanistan

Bloodshot viene catturato da uno scienziato fuoriuscito dal PRS, Kuretich, che estrae con la forza i registri delle precedenti missioni di Bloodshot.
Il suo intento è quello di mostrare il Project Rising Spirit al mondo. Il processo, tuttavia, sblocca contemporaneamente tutti i falsi ricordi di Bloodshot, che erano stati usati per motivarlo e controllarlo quando era in missione.

Nei tre anni della sua prima vita editoriale, Bloodshot è un ex killer della mafia di nome Angelo Mortalli. Tradito dalla sua stessa famiglia e arrestato dall’FBI, mentre era nel programma protezione testimoni viene tradito nuovamente e finisce nelle spire del Project Rising Spirit.
Quando la Valiant Comics viene venduta alla Acclaim Entertainment, le origini del nostro vengono modificate e il soggetto dell’esperimento diviene Raymond Garrison. Costui apprende di essere stato per un breve periodo un mafioso di nome Angelo Mortalli.
Se Mortalli era quindi un suo alter ego, chi è veramente Raymon Garrison?
E cos’è il Project Lazarus che come un’ombra sinistra tutto avvolge?
I presupposti per una bella serie c’erano tutti, ma stavolta la vita editoriale della serie Bloodshot è di soli 25 numeri, compreso un numero zero.

Come una fenice dalle ceneri

Dopo il fallimento della Acclaim Comics nel 2002, i personaggi Valiant restano alcuni anni nel limbo e passano, agli inizi del nuovo millennio, nelle mani di della nuova Valiant Entertainment.

Il rilancio di Bloodshot avviene nel 2012 con una serie regolare che funge da vero e proprio reboot. In questa sua terza vita editoriale il buon vecchio Bloodshot è nuovamente un uomo in cerca della sua identità. È un’arma in mano all’esercito che lo ha condizionato costruendogli dei falsi ricordi, ancora una volta, e a questi infine si ribella conducendo una sua personale guerra e ricerca d se stesso.

La nuova serie, scritta da Duane Swierczynski, è stata collegata al cross-over Harbinger Wars nei numeri da 10 a 13. A partire dal numero 14, la serie è stata ribattezzata Bloodshot e H.a.r.d. Corps, con il personaggio che diventa un membro effettivo del team di H.a.r.d. Corps. In seguito la serie si è incrociata con Archer And Armstrong in un arco narrativo intitolato Mission: Improbable.

Bloodshot

Bloodshot #1 (luglio 2012) è stato insignito del titolo di “Best Comics” da Diamond Comic Distributors (il principale distributore dell’industria americana del fumetto) e di “Migliore innovazione” per la sua cover chromium.
Il sito Nerdage l’ha inserita tra le migliori 10 serie del 2012.
Attualmente l’edizione italiana è curata dalla Star Comics.

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