Superman: perchè “Per l’uomo che aveva tutto” è ancora oggi la migliore storia sul personaggio

Come supereroe di punta della DC Comics, Superman è stato protagonista di storie iconiche per oltre 80 anni. Tra queste sicuramente spicca “Per l’uomo che aveva tutto”, scritta e illustrata dalle superstar del fumetto Alan Moore e Dave Gibbons.

Pubblicata originariamente su Action Comics Annual #11 del 1985, poco prima che il team creativo di Watchmen cambiasse per sempre la figura del supereroe, la storia è stata una delle ultime a presentare l’uomo d’acciaio prima degli effetti di Crisi sulle Terre infinite, che ha riscritto decenni della suo storia. Nonostante ciò, Per l’uomo che aveva tutto resta un approccio unico e senza tempo al personaggio che ha superato la prova del tempo.

Per l'uomo che aveva tutto DC Comics Superman Alan Moore Dave Gibbons

For the Man Who Has Everything

Per l’uomo che aveva tutto si apre con Batman, Robin e Wonder Woman che portano a Superman dei regali di compleanno alla Fortezza della solitudine, ma lo trovano in uno stato catatonico, aggrovigliato a una grossa pianta aliena. Mentre i tre esaminano la situazione, appare l’alieno Mongul che rivela il nome della pianta (“Clemenza Nera”). Questa ha mandato Superman in coma, nutrendosi della sua aura mentre gli fa vivere un sogno ispirato ai suoi desideri più intimi. In questo sogno Superman sta vivendo una vita normale da padre di famiglia sul suo pianeta d’origine, Krypton. Mentre Wonder Woman combatte Mongul, Batman e Robin cercano un modo per liberare Superman.

Tuttavia, la riunione di Kal-El con il suo mondo perduto da tempo è tutt’altro che idilliaca. Il sogno comincia a diventare un incubo, nel quale il padre Jor-El viene screditato dai suoi concittadini e dalla sua stessa famiglia, mentre sua madre Lara muore di una malattia incurabile. Dunque Superman arriva all’orribile consapevolezza che niente di questo mondo – incluso il figlio immaginario – è reale. L’azzurrone comincia a svegliarsi dal suo incubo e si scaglia contro Mongul mentre questi sta per uccidere Wonder Woman, ingaggiando con lui un violento scontro. Nella battaglia che ne segue Robin riesce a usare la Clemenza Nera direttamente contro Mongul, che cosi rimane intrappolato in una fantasia in cui riesce ad uccidere Superman e a conquistare l’universo. Dopo la sconfitta di Mongul, i supereroi, seppur scossi, procedono con le celebrazioni per il compleanno di Superman.

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Un moderno uomo d’acciaio

Per l’uomo che ha tutto è l’apice del Superman pre-crisi, per molti aspetti più di Che cosa è successo all’Uomo del Domani? Di Alan Moore e Curt Swan, che può essere una lettura estremamente deprimente su come il supporting cast di Superman viene brutalmente ucciso. Moore e Gibbons, invece, forniscono ai lettori uno sguardo sulla psiche vulnerabile di Superman, chiedendosi “cosa potrebbe mai desiderare un uomo che può camminare sull’acqua e frantumare il carbone in diamanti a mani nude?”. La risposta a questa domanda è l’unica cosa che non avrà mai: una normale vita domestica, completa di una crisi di mezza età con la famiglia che non avrà mai la possibilità di conoscere veramente. Il momento in cui Superman si riprende dall’allucinazione è particolarmente memorabile perchè la vulnerabilità del personaggio ricorda ai lettori che anche un uomo a prova di proiettile può soffrire.

Nonostante il ruolo secondario nella storia, la caratterizzazione di Wonder Woman e del “Dinamico Duo” di Moore e Gibbons sono davvero ben gestite. Da Diana che rifiuta di sottomettersi alla furia di Mongul, alla breve esposizione di Batman alla Clemenza Nera che ci fornisce uno sguardo straziante sulla psiche danneggiata di Bruce Wayne. Per l’uomo che aveva tutto è stato pubblicato da Planeta Deagostini all’interno del volume “Le storie di Alan Moore“, ancora oggi di facile reperibilità.

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