Sex Education 2: la recensione della nuova stagione della serie Netflix

Il 17 Gennaio è sbarcata su Netflix la seconda stagione di Sex Education, la serie teen-drama che esplora le insicurezze e i dubbi degli adolescenti riguardo il sesso…e non solo.

Sex Education stagione 2
Sex Education

Dopo una prima stagione rilasciata nel 2019, che ha riscosso gran successo, incentrandosi
in particolare sui rapporti sessuali, questa seconda stagione affronta tematiche più impegnative, analizzando i personaggi più a fondo, ma non solo i personaggi più giovani, anche i loro genitori, dunque gli adulti.

EDUCAZIONE SESSUALE

Questa stagione descrive pianamente il titolo della serie, vengono infatti esplorati numerosi
e vari campi riguardanti la sessualità, mettendo in atto una vera e propria divulgazione di informazioni rivolte a tutte le fasce di età, cercando di abbattere quelli che sono gli stereotipi ancora presenti nella nostra società.

Vengono trattati argomenti come l’omosessualità, la bisessualità, la pansessualità e l’asessualità, queste ultime in particolare ancora spesso ignorate e non comprese da molti.
Si pone l’attenzione anche sulle malattie sessualmente trasmissibili e l’importanza dei contraccettivi e persino sui feticismi.

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Ciò che emerge è anche quanto sia fondamentale trasmettere un’educazione sessuale corretta e l’importanza di affrontare la sessualità senza vergognarsene, facendosi aiutare da figure professionali se necessario.

La serie mette in luce come non solo gli adolescenti si ritrovino a vivere dubbi e perplessità
con il proprio corpo e la propria intimità, ma come anche gli adulti spesso abbiano bisogno di consigli per ritrovare se stessi.

Fattore centrale di questa stagione sono però anche i sentimenti e tutto ciò che questi comportano, i protagonisti si ritroveranno a dover fare delle scelte spesso non facili,
mettendo in gioco le proprie emozioni.

SOLIDARIETÀ FEMMINILE

In questa seconda stagione sono molti i rimandi al femminismo, lo possiamo notare dai libri di Maeve spesso inquadrati come “Rivendicazione dei diritti della donna” di Mary Wollstonecraft e il poster appeso in camera che cita testualmente “Dovremmo essere tutte femministe“; vengono inoltre affrontate importanti tematiche che riguardano le molestie spesso sottovalutate e ignorate dalle vittime stesse, che però rimangono profondamente segnate, dando vita a pesanti conseguenze e traumi.

Si mette dunque in luce il valore della solidarietà femminile e l’importanza di esporre
e denunciare situazioni di abusi e violenze, senza vergognarsene.

I PERSONAGGI

Come già detto, i personaggi in questa seconda stagione di Sex Education sono molto più approfonditi, esponendo lati più emotivi e profondi del loro carattere.

  • Otis (Asa Butterfield) che nella prima stagione non riusciva ad entrare in armonia con il proprio corpo, incapace persino di masturbarsi e più abituato a parlare di sesso dispensando consigli piuttosto che a praticarlo, in questa stagione invece ha una forte evoluzione, sperimentando per la prima volta le sensazioni provocate dall’atto sessuale, ma imbattendosi anche in problemi relazionali che lo getteranno in una profonda crisi.
  • Maeve (Emma Mackey) vive ancora una vita difficile, con una madre che cerca invano di rimediare ai propri errori, Maeve è una solitaria che si sente delusa e non apprezzata da chiunque la circondi, vedendo in Otis l’unico in grado di capirla davvero.

E ancora…

  • Jean (Gillian Anderson), la madre di Otis si ritrova a svolgere il suo servizio in qualità di sessuologa all’interno della scuola del figlio, dimostrandosi ancora una volta una professionista in grado di aiutare chi ne ha bisogno, ma allo stesso tempo profondamente fragile e insicura riguardo la propria vita sentimentale.
  • Jackson (Kendar Williams – Stirling) lotta ancora contro l’oppressione delle madri, ossessionate dal successo sportivo del figlio, che arrivato ad un punto di rottura decide
    di compiere un inaspettato gesto dando una svolta alla propria vita; in particolare questo tipo di rapporto tra Jackson e le madri fa emergere come nelle famiglie omosessuali sorgano gli stessi problemi di una “famiglia tradizionale”.
  • Adam (Connor Swindells) è forse il personaggio che ha subìto una maggiore evoluzione, nonostante il ragazzo appaia quasi sempre apatico, impassibile ed indifferente a tutto ciò che lo circonda, si percepisce chiaramente come dentro di lui ci sia una profonda sofferenza, che lo porterà ad un drastico cambiamento.

Entreranno inoltre in scena nuovi personaggi la cui vita si intersecherà con quella dei nostri protagonisti.

Conclusioni

Per concludere, questa seconda stagione di Sex Education rappresenta un prodotto divertente e in grado di intrattenere senza mai annoiare, ma al tempo stesso colmo di insegnamenti che a tratti potrebbero sembrare eccessivi agli occhi del pubblico, ma che in
una serie di questo stampo risultano forse fondamentali da trattare.

È consigliata dunque la visione non solo ad un pubblico giovane, ma anche e soprattutto ai
più grandi, genitori o meno.

Voi avete visto la seconda stagione di Sex Education?
Cosa ne pensate di questa recensione?

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Trailer Sex Education stagione 2

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