Il fumettista di Marco Torti e Fabio Valentini: recensione

Il nuovo fumetto per Shockdom disegnato da Fabio Valentini e scritto da Marco Torti

Leonardo è un ragazzo con un grande sogno, ovviamente quello di essere un fumettista. Malgrado i pareri negativi della famiglia (specialmente della madre) decide di iscriversi ad una scuola di fumetto, dove conosce Jeff. Jeff invece è un disilluso fumettista che non crea più ma che vuole passare il suo sapere ad un allievo. I metodi e i consigli di Jeff sono molto particolari (un po’ alla maestro Miyagi), e il rapporto fra i due si incrinerà anche a causa di un truffaldino editore. Ma la vera passione per il fumetto vincerà comunque.


Questa è un’opera sull’arte del fumetto, e sul piacere di comunicare tramite questo linguaggio. E i consigli del “maestro” non sono assolutamente peregrini, conosciamo diversi fumettisti che usano le tecniche di Jeff per trovare l’ispirazione. E’ anche un’opera sul raggiungimento dei propri sogni, quante volte siamo costretti a rinunciarvi perché con quella tal cosa “non si mangia”, cioè non si guadagna abbastanza? Emblematiche in questa storia sono le figure del fratello, che ha scelto di fare il medico in Africa, e il padre, che nasconde un sogno di gioventù a cui ha dovuto rinunciare, e che riserva un commovente e al contempo divertente finale. Questo è un fumetto totalmente diverso dalle strisce di “Zucco il Marpione” per cui è famoso Fabio Valentini, Zucco comunque in una certa maniera appare. Anche il disegno di Fabio ovviamente è più asciutto, con pochi ma efficaci colori. Questa è un’opera sorprendente che sicuramente fa riflettere. Si pensa a quanti fumettisti hanno dovuto rinunciare per un lavoro più “normale”. E si pensa a quanti di noi hanno lasciato perdere i proprio sogni.

Il fumettista – di Marco Torti e Fabio Valentini
pagine 112 – euro 12
Shockdom

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Un'opera sorprendente che sicuramente fa riflettere. Torti e Valentini hanno fatto un fumetto sul mestiere del fumettista ma soprattutto sui sogni.Il fumettista di Marco Torti e Fabio Valentini: recensione