Bioshock: l’eredità di Irrational Games

In occasione del rilascio della Collection con il PlayStation Plus, ripercorriamo velocemente la storia di questa serie distopica e facciamo qualche considerazione circa il suo futuro.

Questo mese molti giocatori hanno la possibilità di scoprire (o riscoprire) Bioshock, grazie alla collection “regalata” con il PlayStation Plus. Si tratta di una serie straordinaria creata da Irrational Games, un talentuoso team formato da alcuni ex-membri di Looking Glass Studios, casa di sviluppo che a sua volta ha dato vita a giochi emblematici. La carriera di Ken levine e soci è pertanto costellata da ottimi titoli che comprendono l’immortale System Shock 2 (sviluppato insieme a Looking Glass) fino ai più recenti Bioshock, ideati dopo l’acquisizione da parte di 2K.

Benché la serie vanti tre giochi, soltanto due di questi sono stati sviluppati da Irrational Games, con Bioshock 2 nato per volere del publisher piuttosto che di Levine. Si tratta comunque di una serie che deve il suo successo alle menti che l’hanno creata ed è quindi da considerarsi fortemente autoriale. Dato che Irrational ha chiuso i battenti già da qualche anno – per volere del suo fondatore – e che in futuro vedremo l’arrivo di un nuovo Bioshock, abbiamo deciso di ripercorrere le caratteristiche salienti della serie prima di fare qualche considerazione in merito al suo futuro.

Ken Levine e soci hanno dato vita ad un immaginario tanto affascinante quanto spaventoso.

Io scelgo l’impossibile…

Bioshock ruota attorno a Rapture, un’affascinante città sottomarina che assume l’indiscusso ruolo di protagonista. In essa troviamo chiari rimandi al libro Atlas Shrugged (La rivolta di Atlante) e all’Oggettivismo, corrente filosofica nata dalla scrittrice Ayn Rand. Costruita per volere di Andrew Ryan, l’obiettivo era quello di creare un luogo capace di assecondare le volontà individuali del singolo, senza censure, moralismi o vincoli di sorta. Purtroppo però la disfatta di Rapture non ha esitato ad arrivare proprio a causa di quegli ideali tanto cari a Ryan. L’impronta fortemente capitalistica, così come la scoperta di una sostanza chiamata ADAM, capace di donare abilità sovrannaturali, hanno finito per accelerare il decadimento della città.

Bioshock entrata Rapture
A Rapture gli uomini possono plasmare il loro destino…

Benvenuti a Rapture

Nei panni di Jack – un ragazzo sopravvissuto miracolosamente ad un incidente aereo – il giocatore si ritrova intrappolato in questo inferno distopico. Pertanto, la narrazione viene portata avanti su due piani differenti ma interconnessi. Da una parte veniamo guidati (a distanza) da Atlas con il fine ultimo di fuggire; dall’altra possiamo contare sulla narrazione ambientale (audiodiari, allucinazioni causate dall’assunzione di ADAM) al fine di capire che cos’è accaduto. Apprendiamo quindi della rivalità tra Ryan e Fontaine – l’uomo che avviò il mercato dei Plasmidi a Rapture mettendo in crisi la Ryan Industries – o di altri fenomeni come gli effetti dell’ADAM sulle persone e il rapporto tra le sorelline e i Big Daddy. Insomma, in termini narrativi abbiamo un crescendo continuo che culmina con un grandissimo colpo di scena, salvo poi rallentare vertiginosamente nella parte finale dell’avventura.

Il gameplay invece propone un ritmo lento e ragionato che combina l’utilizzo dei Plasmidi ad armi più classiche. Il tutto è poi corroborato da un sistema di Tonici che permettono di personalizzare le proprie abilità.

In realtà ci sarebbe tantissimo da dire su Bioshock ma, per esigenze di tempo e spazio, ci limitiamo ad affermare che si tratta di uno di quei titoli che resteranno per sempre nei cuori dei videogiocatori grazie a un mix di storia, personaggi e tematiche davvero memorabili. Per non parlare dell’agghiacciante fascino di Rapture, che tutti dovrebbero visitare almeno una volta nella vita. Quindi, se non lo avete ancora giocato, che cosa state aspettando?

Gli abitanti di Rapture sono impazziti a causa dell’abuso di ADAM.

Big Daddy Adventures 2.0

Su Bioshock 2 non abbiamo molto da dire. È uno di quei prodotti creati con l’intenzione di sfruttare un nome di successo ma che, a conti fatti, era assolutamente evitabile. Ad ogni modo, non è un gioco da buttare poiché propone il miglior gameplay dell’intera serie ed è un piacevole more of the same. Nato dalla collaborazione tra 2K Marin, Arkane Studios e Digital Extreme, questo titolo ambientato nove anni dopo il primo capitolo espande l’immaginario di Rapture e mette il giocatore nei panni del primo Big Daddy.

Tra i cieli di Columbia

Per quanto riguarda Bioshock Infinite invece, parlarne senza fare grossi spoiler è davvero molto difficile, soprattutto perché in esso troviamo le basi per il nostro discorso sul futuro della serie. Ma procediamo con ordine. L’ultima fatica di Irrational Games è arrivata sul mercato nel 2013 dopo uno sviluppo travagliato, riuscendo comunque a soddisfare le aspettative. Si tratta di un gioco che mantiene la stessa struttura ludica e narrativa del suo predecessore, con qualche lieve differenza nel gameplay, ora più veloce e frenetico.

Ancora una volta quest’avventura inizia con un faro, tuttavia la destinazione è completamente diversa rispetto al passato. È il 1912 e le vicende si svolgono a Columbia, un’avveniristica città fluttuante in cui c’è un forte legame tra religione e potere. A tenere le redini è il fondatore Zachary Hale Comstock, che viene definito “Profeta”.

Bioshock Infinite Columbia
L’arrivo a Columbia lascia senza parole…

A differenza di Rapture veniamo accolti in uno scenario pacifico, quasi idilliaco: tutto sembra normale. I problemi però non esistano ad arrivare e piano piano si capisce che cosa si nasconde dietro quell’ingannevole facciata. Da un certo punto di vista, Columbia è uno scenario ben peggiore di Rapture.

Il protagonista di questa storia è Booker DeWitt, un uomo che per saldare i suoi debiti deve portare una misteriosa ragazza ai suoi creditori. Le cose però si rivelano tutt’altro che semplici dato che Elizabeth si trova rinchiusa in una torre ben sorvegliata. Come se non bastasse, poco dopo il suo arrivo, Booker viene accusato di essere il “Falso Profeta” a causa di un’incisione sulla sua mano, ed è costretto a difendersi dalle forze di polizia.

Il nostro riesce comunque a liberare la ragazza e scopre che quest’ultima possiede la capacità di aprire degli squarci su altre realtà. Inutile dire che le cose si complicano e Booker si ritrova costretto a sfruttare le abilità di Elizabeth, finendo per varcare altre dimensioni.

Infinite Columbia
A differenza di Rapture, inizialmente le cose a Columbia sembrano andare bene, salvo poi peggiorare nel corso dell’avventura.

Costanti e variabili

Per farla breve (grossi spoiler in arrivo), quella di Infinite è una storia che include realtà alternative, costanti e variabili. Verso la parte finale del gioco si arriva a visitare per un breve istante anche Rapture e in questo frangente Elizabeth si dimostra particolarmente schietta.

Essa infatti dice: “Sono un miliardo di mondi. Tutti diversi, eppure così simili. Costanti e variabili”. Questa affermazione ha un duplice valore e benché si riferisca alla trama di Infinite, può essere sfruttata per espandere la serie in questione.

Prima di procedere oltre però ci teniamo a spendere qualche parola sui DLC Burial at Sea, che ci riportano nuovamente nella città di Andrew Ryan. Senza dilungarci in troppi dettagli, ci limitiamo a dire che con questo pacchetto, Irrational Game è riuscita a chiudere degnamente il cerchio disegnato con i due titoli principali.

Burial at Sea Infinite
Burial at Sea è ambientato prima della disfatta di Rapture e veniamo contattati da Elizabeth per cercare una bambina scomparsa.

Un faro all’orizzonte

Per quanto l’opera di Ken Levine e soci possa considerarsi conclusa, Bioshock Infinite ha gettato le fondamenta per un potenziale infinito di seguiti. Laddove Bioshock 2 si limitava a riproporre Rapture a causa di “vincoli” narrativi, il prossimo capitolo della serie potrebbe essere ambientato ovunque. Le uniche restrizioni sarebbero dovute alle già citate costanti e variabili che tuttavia sono già state spiegate ampiamente e farebbero da linee guida. Ciò non toglie che lo sviluppo sarà tutt’altro che semplice e lo studio Cloud Chamber dovrà dimostrare il suo valore.

È dunque necessario che il prossimo Bioshock proponga un’ambientazione originale ed affascinante, con l’arduo compito di riuscire ad eguagliare Rapture e Columbia. Come sempre la narrativa avrà un ruolo fondamentale, la speranza è dunque che non venga proposto qualcosa di banale e scontato. Per fortuna, è già stato confermato che non vedremo il titolo prima di qualche altro anno e il team di sviluppo avrà parecchio tempo a disposizione.

Sappiamo tutti che senza Ken Levine non sarà la stessa cosa e che la realizzazione di un capolavoro è tutt’altro che semplice. Ma una cosa è certa, alla fine di tutto ci sarà un faro ad attenderci.

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