Final Fantasy VII Remake: la nostra analisi della demo

Final Fantasy VII Remake si è fatto aspettare, ma abbiamo finalmente un’idea di come sarà veramente.

Dopo un’attesa lunga ben cinque anni, Final Fantasy VII Remake è finalmente in arrivo. Abbiamo provato la demo uscita il 2 aprile ed ecco cosa pensiamo di questo attesissimo titolo per PS4.

Salviamo il pianeta ancora una volta

Già il filmato iniziale della demo risveglia la nostalgia di quel lontano 1997. Rivediamo Aerith con il suo nuovo design, una panoramica mozzafiato della distopica città di Midgar ed il treno dal quale vedremo scendere il protagonista della nostra avventura.

Uno dei grandi punti forti di Square Soft, ora Square Enix, è sempre stata la resa grafica che anche questa volta non delude. La transizione tra video iniziale e gameplay è incredibilmente fluida e, come tutta la prima sequenza del gioco, richiama fortemente l’inizio del titolo per ps1.

La prima vera differenza è il gameplay: è possibile scegliere uno stile di gioco “Classico“, cioè scegliendo solo le azioni da far fare al party tramite finestra e senza gestire la posizione, ed uno più “Action“, ma chiaramente il sistema di combattimento dà il meglio di sé quando si usa direttamente il personaggio di Cloud.

Vecchio e nuovo

Il sistema di combattimento è una delle grandi novità del remake: lo spostamento ad uno stile di gioco più action è stato il marchio di fabbrica di Square Enix sin dai tempi di Final Fantasy XII, tendenzialmente migliorandosi capitolo dopo capitolo.

Colpendo ripetutamente i nemici, specialmente con elementi ed magie ai quali sono deboli, è possibile causare uno “stagger“, stordendoli e rendendoli più deboli ai nostri colpi. Una meccanica molto simile alla crisi che ha caratterizzato la trilogia di Final Fantasy XIII.

Il menù di combattimento, una volta che si preme l’apposito tasto, rallenta il tempo di gioco dando la possibilità al giocatore di scegliere un’abilità o un oggetto da poter utilizzare.

Fortunatamente non sono stati commessi gli stessi errori di Final Fantasy XV: per l’utilizzo di oggetti e magie è necessario, oltre che a consumare il mana per queste ultime, consumare un segmento di barra ATB, che si carica con il passare del tempo. In questo modo non si è virtualmente immortali con 99 Code di Fenice.

Lo stile di gameplay varia molto a seconda del personaggio che si usa, infatti si può cambiare facilmente premendo le frecce direzionali, idea già adottata nella versione definitiva di Final Fantasy XV.

Cloud ha la possibilità di scegliere tra due diversi tipi di attacchi leggeri: premendo ripetutamente quadrato è possibile attaccare un singolo nemico, mentre tenendo il tasto premuto è possibile attaccare ad area.

La peculiarità del biondo è l’attacco speciale: con triangolo si passa dall’assetto leggero a quello pesante. Con quest’ultimo si scambia la velocità di movimento (che praticamente si azzererà) in favore di potenza di attacco.

Barret, invece, utilizza la sua Gun Arm per attaccare i nemici distanti, mentre l’attacco speciale è un triplo colpo potente che dovrà ricaricarsi dopo l’utilizzo.

combattimento in final fantasy 7 remake

Il nuovo Dark Souls dei Final Fantasy

Pur essendo una demo, il primo boss tutorial dà il meglio di sé, stavolta non per traduzioni infelici (“Attacca quando la coda è su” cit. Barret).

Il combattimento contro lo Scorpione è molto interessante: si distingue in più fasi nettamente differenti, con pattern di attacco diversi e vari attacchi che si sbloccano man mano che la lotta prosegue.

I due personaggi giocabili sono veramente molto diversi tra di loro, il che fa pensare a quanto saranno variegati i combattimenti con il party completo, potendo scegliere tra varie strategie e stili di gioco che più ci possono piacere.

A difficoltà Standard (quella provata da noi nella demo) il grado di sfida è abbastanza elevato da tenere sulle spine, almeno la prima volta che si affronta questo boss.

Primo boss di Final Fantasy VII Remake: lo Scorpione

Il nuovo Reattore Mako

Il Reattore Mako ha subito pesanti cambiamenti rispetto all’originale: sono state aggiunte numerose stanze, corridoi e addirittura una sezione in cui bisogna superare i laser passando nel momento corretto.

Alcune zone invece richiamano molto le schermate dell’originale, come le due porte sbloccate da Biggs e Jesse, così come il ponte su cui si chiude la demo di Final Fantasy VII Remake.

Per permettere lo scontro con lo Scorpione, il ponticello è stato trasformato in un’ampia area sotto alla quale c’è un bacino di energia Mako, un forte colpo d’occhio che trasmette molto bene l’idea di generatore di energia.

Il presidente shinra con il capo della sicurezza pubblica Heidegger

Shinra shot first

Arriviamo adesso al punto più controverso della demo di Final Fantasy VII Remake: l’esplosione del Reattore Mako non è causata dalla bomba piantata dagli Avalanche ma dal presidente della Shinra.

Per alcuni fan, questo è l’inizio dello stravolgimento della trama per dare al gruppo guidato da Barret una connotazione meno negativa, in quanto sono terroristi ma di quelli buoni, che non fanno esplodere un intero reattore.

Certo è che questo è un Remake, nel quale dovranno anche convergere le narrative dei capitoli usciti dopo Final Fantasy 7, come Crisis Core e Dirge of Cerberus.

Già dai trailer era palese una modifica alla trama, anche solo l’inserimento di un nuovo Soldier indica la voglia di cambiare la narrazione.

Ormai l’attesa per giocare il primo capitolo completo è quasi terminata. L’uscita è prevista per il 10 aprile 2020 e potremo finalmente esplorare Midgar in tutte le sue nuove sfaccettature.

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