Beastars: Recensione del nuovo anime Netflix [Spoiler]

Beastars anime del 2019 prodotto da Netflix e realizzato da Orange Animation disponibile dal 13 marzo. Tratto dal manga shounen rivelazione del 2016 di Paru Itagaki pubblicato in Italia da Planet Manga.

In un mondo di animali antropomorfi la difficile convivenza tra erbivori e carnivori sembra trovare un’eccezione nell’Istituto Cherryton dove l’inclusione tra specie è molto importante. L’equilibrio però viene spezzata con l’omicidio di uno degli studenti, Tem, un giovane alpaca.

Attenzione Spoiler

Il protagonista della storia è Legoshi, un lupo grigio studente dell’Istituto Cherryton. Legoshi è timido, introverso e silenzioso, un tipo un po’ strano. Il suo comportamento è legato alla sua natura di lupo, se non fosse così schivo finirebbe per far male a qualcuno.

Lo studente è membro del club di teatro, dove lavora come tecnico delle luci. Il club di teatro è il più importante della scuola e tra i suoi membri spicca Louis, un cervo rosso. Il cervo, orgoglioso e sicuro di sé, è lo studente più popolare della scuola. In futuro, vorrebbe diventare un Beastars.

Legoshi una sera incontra Haru, una piccola coniglia nana. Il lupo è talmente attratto dal suo odore che per poco non la divora. Inizia così la particolare amicizia tra il lupo grigio e la bella coniglietta bianca. Ma con il tempo Lagoshi inizia a provare sentimenti profondi per lei, si può amare la persona che vuoi divorare? Una relazione tra carnivoro ed erbivoro è possibile?

Non sono gli orsetti del cuore

Per quanto Beastars sia catalogato come shounen ci sono delle perplessità a riguardo. Seppur di ambientazione scolastica è violento e sessualmente esplicito, particolari che lo rendono più simile a un seinen. Gli stessi argomenti toccati, proprio per il modo in cui sono affrontati, sono rivolti ad un pubblico maturo. In soli 12 episodi i personaggi principali sono ben inquadrati ed hanno ampio spazio per essere ulteriormente approfonditi. C’è ancora tanto da scoprire, in particolare sul protagonista Legoshi.

Grafica molto interessante che unisce 2d e 3d ed ha luci e colori particolari. Si differenzia molto dal manga che ha disegni poco curati. Bellissima la opening realizzata interamente in stop-motion.

Non è neanche roba alla Disney

Al primo sguardo Beastars può ricordare il lungometraggio d’animazione Disney Zootropolis ma non fermatevi alle apparenze, l’anime è molto più introspettivo ed è rivolto ad un pubblico adulto. In entrambi i prodotti viene affrontato il tema della diversità e del pregiudizio ma i toni e la profondità con cui vengono declinati sono su piani differenti. Inoltre in Zootropolis gli animali antropomorfi sono esclusivamente Mammiferi, mentre in Beastars comprendono anche rettili, uccelli e pesci.

Questa sostanziale differenza mette in evidenza il problema etico dell’anime: la divergenza tra erbivori e carnivori. Nello specifico, i due ordini cercano di vivere pacificamente, i carnivori non possono mangiare gli erbivori e quindi vanno contro a quella che è la loro natura e il loro istinto di cacciatori. Pertanto carnivori non sono visti di buon occhio, ed allo stesso tempo gli erbivori vivono nella paura di essere uccisi da loro. In soli 12 episodi capiamo che la società mostrata in Beastars ha un equilibrio fragile e se qualcosa andasse storto sarebbe la rovina.

Sono molti i particolari che ci fanno capire quanto sia difficile la convivenza pacifica tra erbivori e carnivori.  Un esempio è la figura del sindaco, un leone che per farsi eleggere si è dovuto sottoporre a diversi interventi chirurgici e all’impianto di una nuova dentatura per rendere il suo viso meno minaccioso.

In conclusione la prima stagione di Beastars è molto promettente. Unisce diversi generi: scolastico, psicologico, thriller e più trame che vanno a intrecciarsi. Se siete in cerca di qualcosa di nuovo, particolare e che vi tenga incollati alla sedia, questo è l’anime che fa per voi.

E voi l’avete già visto? Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti e continuate a seguire Nerdpool.it!

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