Thor di Jason Aaron – I Classici del Fumetto

Continuiamo la rubrica I Classici del Fumetto, con la saga di Thor scritta da Jason Aaron. L’autore americano è stato alla guida della testata di Thor (nelle sue varie iterazioni) per più di 7 anni, raccontando una vera e propria epopea degna dei migliori racconti epici.

L’autore

Potete dire quello che volete sulle mie sgraziate parole, ma per Odino, questo potrebbe essere il fumetto più bello in vendita al momento. E aspettate di vedere cosa abbiamo in programma.”.

È così che Jason Aaron conclude l’introduzione al primo volume di Thor Il Dio del Tuono, e a distanza di anni è difficile dargli torto. Classe 1973, Aaron è uno dei migliori scrittori del panorama mondiale, con un Palmares da 4 premi Eisner e migliaia di copie di albi vendute. Oltre ad aver lavorato con DC e Marvel Comics, alcune delle sue opere più importanti le ha prodotte per la Image Comics.

Il personaggio

Thor è il Dio del Tuono che la Marvel strappò dalle pagine della mitologia scandinava per inserirlo in Journey into Mistery #83 del 1962. Insieme al figlio di Odino, l’editore pensò di inserire nel mondo dei fumetti gran parte del pantheon norreno, cambiando qualche dettaglio qua e là. Ad oggi, Thor è uno dei personaggi di punta dei fumetti americani, anche grazie al successo derivante dai film del Marvel Cinematic Universe.

La genesi

All’inizio della sua lunga gestione, lo scrittore usa un espediente narrativo di grande effetto che creerà le fortune della serie per gli anni a venire.  Già dagli albori della saga, vediamo Thor affrontare un potentissimo nemico, Gorr, anche detto Il Macellatore di Dei.

La peculiarità di questo nemico è la sua continuità nel tempo. Aaron infatti ci racconta lo scontro con questo villain attraverso gli occhi di Thor in 3 epoche diverse.
Possiamo così fare la conoscenza del Giovane Thor, sprovvisto del martello Mjolnir, Thor il Vendicatore del presente, ed il futuro Re Thor. La battaglia con l’inedito nemico si svolge dunque per migliaia di anni, in cui veniamo accompagnati sulle ali di navi volanti o passando accanto a dei defunti. Da qui partono tutti i problemi che il Tonante si troverà ad affrontare negli anni a venire.

Il Mjolnir

Essendo durata più di sette anni, la gestione di Aaron ha dovuto affrontare anche alcuni eventi crossover dell’Universo Marvel, che l’autore ha saputo sfruttare sapientemente. Alla fine di Original Sin, l’evento ci consegna un Thor sprovvisto del suo fidato martello, che da qui in avanti diventerà un vero e proprio personaggio. In realtà, per le leggi universali di questo universo, deve sempre esserci un Thor, ed è per questo che a brandire l’arma ci sarà qualcun altro. Una donna nello specifico.

Il martello si rivelerà fondamentale per tutti i personaggi coinvolti nelle vicende. Ma non nella maniera che vi aspettate.

La Dea del Tuono

La nuova Thor (questo il nome che prenderà) si ritroverà catapultata in una realtà differente rispetto alla sua quotidianità. Si tratta di una mortale in difficoltà, che verrà investita dalla divinità come un treno in corsa. Tuttavia, si dimostrerà in numerose occasioni degna del Mjolnir, riuscendo a tenere testa a elfi oscuri, troll, giganti di ghiaccio e malattie devastanti. La sua storia è una meravigliosa metafora del sacrificio per un bene superiore. In una delle più belle saghe all’interno della run, La Guerra Asgard/Shi’ar, la dea si confronterà con le divinità di un mondo alieno, dimostrando che la sua umanità è superiore persino ai poteri di esseri ultraterreni.

Perché leggerlo?

L’intera saga del Dio del Tuono si basa su un concetto ben specifico. L’autore si pone una domanda: “Il mondo ha bisogno di dei?”. Nel corso di più di 100 numeri, Aaron cercherà di dare una risposta a questo quesito, utilizzando come vettore dei suoi dubbi un Thor mai così umano e mai così indegno. Al tempo stesso, la portatrice del martello ci verrà descritta come molto umana, a tratti fragile, ma non per questo incapace di essere qualcosa di più, qualcosa di divino. Il percorso che lo scrittore americano ci racconta è quello da una parte di redenzione di un essere divino e dall’altro di elevazione di una persona comune. Non mancano inoltre momenti di epica battaglia o incontri con personaggi fondamentali per l’Universo Marvel, come La Fenice o il Mangog.

La parte artistica

Fortunato anche dal punto di vista artistico, Jason Aaron è accompagnato nella narrazione da alcuni illustratori di livello elevatissimo. La prima parte è gestita da un eccezionale Esad Ribic che ci dona alcune tavole che trasudano epicità, del tipo che ci aspetteremmo di trovare in un libro illustrato della mitologia norrena. La seconda parte, in cui la protagonista è la Potente Thor, è invece disegnata principalmente da Russell Dauterman, un autore dal tratto decisamente più pop, ma che riesce a rappresentare con grande maestria la parte più emozionale dei nostri amati personaggi.

Come leggerlo:

L’epopea di Thor ha una doppia conclusione: La Guerra dei Regni ci mostra il conflitto finale tra le forze del bene dei Nove Regni contro i malvagi elfi oscuri guidati da Malekith. Inoltre, per terminare il proprio racconto, l’autore decide di mostrarci gli ultimi giorni di Re Thor nel suo conflitto finale, ricollegandosi in maniera eccellente con il principio dell’intera saga.

Al momento sono stati pubblicati dall’editore Panini Comics 12 cartonati che contengono la saga fino al suo più recente rilancio. La Guerra dei Regni e la run di King Thor sono attualmente usciti solamente in formato spillato.

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