How to Get Away With Murder 6×15: recensione e recap dell’ultimo episodio, finale di serie; ecco le risposte ed un grazie a Viola Davis [SPOILER]

Giovedì sera negli USA è andato in onda How to Get Away With Murder (in Italia Le Regole del Delitto Perfetto) 6×15. Questo ultimo episodio ha funto da finale di serie e vediamo ora di farne un consueto dettagliato recap, districandoci tra colpi di scena ed emozioni varie, per darne anche una recensione finale di commiato.

Attenzione! Seguono spoiler. Proseguite nella lettura a vostro rischio e pericolo!

Spoiler su How to Get Away With Murder 6×15, finale di serie, ed episodi precedenti

Avviso: potete trovare la parte più propriamente di recensione alla fine di questo dettagliato recap sull’episodio, dopo il secondo video bonus.

Dopo il breve recap subito si odono degli spari e si sentono delle urla. Siamo fuori dal tribunale, la gente si accovaccia o scappa. Ma per terra vediamo anche molto sangue attorno ad una giacca. Ed il pensiero va ad Annalise, a maggior ragione dato che, subito dopo, ci viene mostrata la scena del trailer in cui Ophelia è disperata e no, non è in compagnia di Annalise bensì dell’altra figlia, nei corridoi del tribunale. E proprio su Ophelia (fantastico già da qui rivedere Cicely Tyson!) che urla preoccupata per la sua “baby” compare in sovraimpressione in questa HTGAWM 6×15 un orario. Sono le 4.58 pm. Ed ecco che parte un bel rewind che ci riporta sino a tre giorni prima. Già dall’inizio di questo episodio finale il cardiopalma è assicurato: cosa sarà realmente successo?

Torniamo anche noi dunque a giorni prima per colmare quel gap temporale. Si riprende subito da una Annalise che rimprovera Bonnie per aver detto a Frank di essere il figlio di Hannah e Sam, dato che la aveva avvisata di non farlo e questo potrebbe aver già portato ad una morte.
Annalise non la prende per nulla bene, Tegan cerca di farla ragionare ma lei vorrebbe solo buttarsi giù dal balcone e raggiungere appunto la sorella di Sam.

La scena passa a Frank che, con tanto di pistola, minaccia l’avvocato di Hannah. Cosa vuole? Solo parlare… di sua madre! Prevedibile che il ragazzo rimanesse notevolmente scosso dalla questione incesto.

Bonnie cerca Frank… da Laurel. Le due hanno qui un bel confronto. Il primo dei tanti che accompagneranno questo episodio finale di HTGAWM. Bonnie è disperata perché ha paura di aver mandato tutto all’aria, Laurel le confessa che sapeva che i due sarebbero finiti assieme e, inaspettatamente, la rincuora. Per Laurel infatti non è stata Annalise a tenere tutti loro uniti ma è sempre stata lei, Bonnie. Quest’ultima ammette che lo ha fatto perché voleva solo una famiglia. Laurel replica che era quello che voleva infatti anche lei.
Insomma, già qualche lacrima scende, specialmente forse per chi, come la sottoscritta, ha amato il personaggio di Bonnie.

Il tempo passa, siamo di nuovo in tribunale, dove arriva Nate ma come spettatore. Alla sbarra infatti c’è Jorge Castillo, che continua a rivelarsi sempre più uno psicopatico (per dirla in breve e non volgarmente). L’uomo infatti nega ogni cosa, sostenendo l’FBI.

Dopo una breve parentesi a casa dei K2, con un Connor esasperato, ecco che ci viene mostrata la scena di questa How to Get Away With Murder 6×15 che già avevamo analizzato, rilasciata come anteprima e che vede protagoniste Tegan ed Annalise. La prima rivela che secondo delle voci l’accusa deve avere un testimone a sorpresa e per lei si tratta di Gabriel; Annalise dice invece che si tratta di Frank ma Tegan la fa appunto ragionare che Frank, così come Bonnie o lei stessa, non la tradirebbero. Annalise poi pensa si tratti di Wes. Tegan, vedendola così in preda al panico, le dice che si informerà.

Di nuovo eccoci al “presente”, o meglio, negli attimi prima delle 4.58 pm dell’inizio di questo episodio finale di HTGAWM 6. Tegan raccomanda di “stare giù” in mezzo a quegli spari, Laurel sta entrando in macchina e dice all’autista di andare via, subito. Come lei poi anche Tegan appare sconvolta.

Si ritorna indietro e finalmente assistiamo ad un confronto diretto tra Michaela e Connor. Per quasi forse la prima volta, ecco che vediamo e capiamo meglio le motivazioni che hanno portato Michaela ad essere la persona che è. La ragazza parla infatti della sua infanzia, che è stata la sua vera prigionia; racconta varie cose ma poi si ferma perché non vuole ricordare quella parte della sua vita. Parlando con Connor spiega che sceglie di non soffrire, non è obbligata a farlo: ha sofferto già abbastanza.

Ritroviamo Frank con l’avvocato di Hannah, che si lascia sfuggire di avere alcune cose. Ed ecco che si becca una nuova minaccia da parte del nostro Delfino, che vediamo rispuntare in aula quando alla sbarra, finalmente, c’è la governatrice, che nega il coinvolgimento nella morte del padre di Nate (lo sguardo inquadrato di quest’ultimo è eloquente).
Poco dopo, fuori dall’aula, Frank parla con Annalise, dicendole che non è stato lui, che vuole solo renderla felice. Sembra sincero. Quello che abbiamo davanti è un uomo distrutto, con le lacrime agli occhi e che ce l’ha invece con Sam per avergli fatto credere di essere malato. Annalise, sempre con un fare materno, gli dice di non odiarsi più. Frank le dà una chiavetta usb che, a detta sua, la porterà a vincere.

Si ritorna in aula ed Annalise interroga la governatrice (ed intanto arriva anche Bonnie, che nota Frank). AK le mostra, dopo l’immagine di Xavier Castillo, quella di Hannah Keating. La donna rimane sorpresa ma dice di non sapere chi sia. Annalise afferma che si tratta della sua appena defunta nuora e fa sentire la registrazione di una telefonata.
Ecco cosa c’era in quella chiavetta: una conversazione tra Hannah e Xavier in cui la prima chiede se sia stata la governatrice ad uccidere il padre di Nate, dicendo che lei voleva vedere solo Annalise andare a fondo per il fratello, non anche altre persone innocenti.
La domanda legittima che Annalise pone alla governatrice è: se non conosceva nessuno dei due, come mai quelle persone parlavano di lei in maniera quasi intima?

Alla fine, dopo che AK dice di aver concluso con la testimone, questa guarda Nate. Ritroviamo subito dopo quest’ultimo con l’FBI, con Lanford e l’avvocato dell’accusa. I due hanno da proporgli una migliore offerta; Nate pone il dito sul fatto che dovrebbero semmai fare un miglior lavoro e perseguire la governatrice ma, come dire, non sembrano essere propensi a questo.
Arriva l’offerta. 20 milioni di dollari. In pratica, se lo stanno letteralmente comprando.

In tribunale Tegan ed Annalise vedono Gabriel. Ecco, la prima lo aveva detto che era lui il testimone a sorpresa! Annalise scherza quasi sul fatto che sarà un testimone morto se finirà nelle sue mani. Poi va via ed arriva invece Laurel, che deve parlare con Tegan (nonostante quest’ultima non voglia).
Questo confronto tra le due sarà molto importante. Laurel infatti vuole parlare di suo padre, Jorge Castillo, che, dice, ha ucciso sua madre. Ecco la fine che ha fatto Sandrine! E già iniziano a cadere forse alcune teorie. Laurel praticamente fa capire che lei è l’erede di una proprietà che vale milioni di dollari, che sarebbero, se vuole, per entrambe. Dove la ragazza voglia andare a parare sembra quasi chiaro. Un paio di twist per questo episodio finale son già messi sul tavolo.

A casa di Annalise vediamo la donna registrarsi mentre si prepara ad andare contro Nate alla sbarra. Ricordiamo che infatti, anche nello scorso episodio di How to Get Away With Murder 6, aveva paura proprio della testimonianza a suo sfavore da parte del suo ex.

Nel frattempo abbiamo un altro confronto per questo finale. Bonnie arriva a casa e trova Frank con una valigia. L’uomo ce l’ha con Bonnie, le dice che aveva ragione Annalise: non avrebbe dovuto dirgli nulla. Peggio di avere un proiettile puntato alla testa. Parole dure di un uomo che, si ribadisce, è sconvolto. Ecco il primo “Stay”, la parola titolo di questa HTGAWM 6×15. Bonnie lo implora infatti di restare ma lui, in lacrime, le dice che la perdonerà, lo farà, ma non ora. I due si baciano per un’ultima volta. Oh, guarda, meno male che avevo già con me il pacco di kleenex.

Scopriamo subito dove sta andando Frank e cosa c’è dentro quella valigia. Va infatti da Gabriel. New roommate? No. Frank porta una notevole quantità di soldi a Gabriel, chiedendogli di non testimoniare contro Annalise, di prenderli e di farla franca, di andarsene, di non lasciare che Sam rovini anche la sua vita. Sapendo che Gabriel voleva risposte, gli dice che Sam gli ha fatto uccidere Lyla e suo “fratello” perché sì, il motivo per cui l’ha dovuta uccidere era perché era incinta.
Mentre Frank fa questi discorsi a Gabriel io ci ho visto anche una sincera protezione fraterna. Ricordiamoci infatti che Frank ora sa di essere il fratellastro di Gabriel.

A casa dei K2 arriva Oliver. Il ragazzo dice che era andato in biblioteca per vedere di trovare qualcosa da usare per far avere a Connor lo stesso accordo che ha ottenuto Michaela. Ma proprio Connor continua a ribadire di voler andare in prigione. Oliver, disperato, gli dice che, dopo tutto quello che ha perso per lui (compresa la moralità), glielo deve e minaccia anche il divorzio.
Subito dopo… DRIIIN! E ci ritroviamo con Connor da Lanford: l’FBI gli fa una nuova proposta che, come ben capisce il ragazzo, non erano costretti a fargli. Non è il caso di credere che siano stati mossi da un moto di eguaglianza per il fattore Michaela.

In tribunale intanto (sì, è passato ufficialmente un altro giorno), abbiamo Nate alla sbarra. L’uomo prende una posizione, sbalordendo gli astanti. Cambia infatti la sua testimonianza e, nel momento in cui gli viene chiesto se sia stata Annalise Keating a costringerla a farlo, lui non si trattiene. Davanti a tutti dice che a fargli cambiare la testimonianza son stati lui e l’agente Lanford, che gli hanno offerto ben 20 milioni di dollari per fargli dire ciò che volevano.

La giornata volge al termine. Ecco un nuovo finale confronto per questa How to Get Away With Murder 6×15. Nate va da Annalise, che è ancora incredula. Lo sguardo dell’uomo è sereno, sembra non aver più la rabbia che aveva nei confronti della donna ed anzi, le dà anche dei fogli: ecco le confessioni di Wes, prese a Xavier Castillo. Con un tenero bacio ecco il suo addio ad Annalise, il suo voltare finalmente pagina, cosa che consiglia di fare anche a lei, dopo aver preso coscienza dei suoi sbagli.

Tornando a casa dei K2, vediamo i Coliver soli. Oliver si scusa con Connor per essergli andato contro prima ma quest’ultimo gli rivela che non è stupido ed ha ben capito che il marito non era andato in nessuna biblioteca ma da Lanford, al quale aveva detto che avrebbe testimoniato contro Annalise, motivo per cui ha avuto un nuovo accordo che, oops, lui ha rifiutato. Con un Oliver che addossa ogni colpa ad Annalise, ecco che arrivano anche le carte del divorzio, ma stavolta da parte di Connor, che fa notare che, oltretutto, far perdere Annalise avrebbe fatto andare in prigione anche Laurel, che avrebbe così lasciato il piccolo Christopher da solo.

Oliver continua facendo la vittima, dicendo che rimarrebbe solo. Connor gli dice che lo lascia libero, dopo che lo ha purtroppo reso un criminale e la morte e gli omicidi li perseguiteranno comunque. Oliver costringe Connor a dirgli che non lo ama, pensando che il ragazzo non riesca a pronunciare certe parole. Invece quelle parole arrivano, da una voce per nulla tremante. Stiamo assistendo al finale per i Coliver dunque?

Nel mentre che HTGAWM ci offre un momento così drammatico, vediamo Annalise bruciare i fogli con le dichiarazioni di Wes; nel frattempo le suonano alla porta e sono mamma Ophelia e la sorella. Tutto, persino la musica, sembra far presagire un lieto fine per AK.

Annalise confessa poi la sua paura di non vincere alla madre. Le confessa infatti di aver fatto cose brutte ed iniziare a pensare di meritarsi di perdere. Per Ophelia solo Dio può realmente giudicare, lui e nessun’altro.

Terzo giorno, stile resurrezione proprio. Alla sbarra c’è Annalise, che viene accusata di tutto. In aula vediamo anche i ragazzi.

La scena di How to Get Away With Murder 6×15 si allontana un attimo dal tribunale per farci vedere una scena straziante di Frank. Lo troviamo, come visto nel trailer, dalla tomba di Sam… e di baby Sam, il fratello morto per colpa sua e con cui si scusa.

Dopo questo momento inizia quella che è forse una delle migliori interpretazioni di Viola Davis, sicuramente uno dei migliori discorsi che le abbiamo sentito fare, nei panni di Annalise, in queste sei stagioni.

All’accusa di essere un’assassina, lei replica di non essere una vittima, di aver indossato una maschera tutto il tempo della sua vita praticamente. Dai finti sorrisi, al cambio del nome, al decidere quale parrucca indossare in una vera e propria trasformazione, da Anna Mae Harkness ad Annalise Keating, un’altra versione ancora di se stessa. Senza alcuna maschera ora ammette di aver fatto molte bad things. Ammette di aver corrotto testimoni, fatto mentire clienti alla sbarra, portato studenti alle lacrime, manipolato la giuria… ma lì si parla di omicidio e lei non è un’assassina.

Lei è una sopravvissuta. Parla di ciò che le è capitato, compresi gli abusi sessuali da parte dello zio, l’aver perso Eve, l’aver perso suo figlio per colpa di un incidente in macchina e poi la perdita pure del marito, il suo problema di alcolismo, la depressione, l’aver dovuto affrontare il lutto.
Ora sono loro, la giuria, a dover decidere.
Una brutta persona? Sì, lei lo è. Ma non è assolutamente un’assassina, è una donna di 53 anni, un’ambiziosa donna di colore, bisessuale, triste, forte, impaurita, talentuosa, esausta… Ed è alla loro mercé. Ecco, nel caso qualcuno dei presenti non lo avesse capito, ora direi che la questione è chiara.

L’intero discorso meriterebbe di essere riportato per intero, come citazione, perché, come dicevo, l’interpretazione di Viola Davis è meravigliosa. Ogni parola, attraverso la sua recitazione, si carica di significato. Anzi, ecco direttamente il video editato da ABC.

Concluso questo monologo finale di Annalise, la scena di HTGAWM passa a mostrarci un confronto tra lei e Tegan. In una stanza lì in tribunale, Annalise attende che l’altra le dia contro ma Tegan a quel punto dice che si toglie anche lei la maschera. Le dice infatti che la ama.

Una Annalise in stile Lucifer le chiede serenamente cosa lei voglia davvero (“What do you reaaally want?“). Tegan risponde semplicemente un “love” e l’amore è qualcosa che lei può dare ad Annalise perché lei può renderla davvero felice. AK controbatte che non può prometterle lo stesso ed è una promessa che invece lei si meriterebbe che le venisse fatta.

Arriva Bonnie ad interrompere quel momento in cui la mia anima fangirl che le shippa da sempre stava esaltando. Habemus verdetto!

Siamo in aula. La tensione è palpabile. Gli attimi di silenzio sembrano durare un’eternità. Sembra quasi di essere lì, in attesa anche noi di quella sentenza così importante per un personaggio che abbiamo in molti imparato ad amare nel corso degli anni. E la sentenza arriva.

Not guilty. Annalise viene giudicata non colpevole per tutti i reati per cui era stata condannata. Iniziamo a vedere le lacrime nei presenti, pianti di liberazione, di sollievo. Ed anche AK finalmente va ad abbracciare i suoi cari. Parte dalla madre, poi va dalla sorella, da Bonnie e da Tegan.

A questo punto facciamo un breve salto in avanti che ci porta praticamente al momento del “presente” mostrato a inizio di questo finale episodio. Annalise, Tegan e Bonnie sono fuori dal tribunale, dalle scale, davanti ai giornalisti. AK parla con loro, da cuiarrivano anche le domande sulla governatrice che, tra l’altro, è nello stesso edificio.

Dentro intanto Connor abbraccia Oliver; anche Michaela sembra essere triste e dispiaciuta. Infatti il ragazzo ora deve andare, deve iniziare a scontare la sua pena in carcere. Dà anche la fede ad Oliver e lo ringrazia perché ora sa come amare. Giù lacrime, quante lacrime già. Michaela vorrebbe abbracciare Oliver ma lui non ne vuole sapere di lei (giustamente, aggiungerei).
Dopo questo rifiuto Michaela prova a chiamare Laurel: numero disattivato. Ora è sola. Stranamente il dispiacere per lei viene subito spazzato via nel momento in cui ripenso a quello che ha fatto, alla sua evoluzione nelle ultime puntate, per quanto abbia apprezzato il suo finale confronto con Connor.

E nel frattempo ecco Laurel con il piccolo Christopher mentre sta appunto per farsi portare via in macchina. Penso che il montaggio delle scene qui non sia per nulla casuale. Dopo che vediamo Laurel, How to Get Away With Murder 6×15, nella sua parte finale, ci porta infatti in prigione: qualcuno deve aver dato degli ordini ad altri prigionieri di far fuori Jorge. Ciao papà Castillo, insegna agli angeli come non si fa il padre. Sulla scena dunque di lui che muore, si ritorna fuori dal tribunale con la camera che inquadra subito un sorriso compiaciuto di Tegan.
Molte cose da questo momento vengono lasciate anche all’interpretazione del singolo spettatore ma qui propendo per rendermi conto che Laurel e Tegan abbiano commissionato l’assassinio, per poter far giustizia a modo loro ed intascarsi anche un bel po’ di soldi.

E sì, siamo ancora ad Annalise che fa delle dichiarazioni alla stampa, parlando anche di impeachment per la governatrice.

Subito dopo ecco “LA” scena, quella del funerale, quella che ci perseguita da diversi episodi, in particolare da HTGAWM 6×09. Vediamo “Wes”.
Si alternano da qui presente e flash forward in maniera continua.
Ritorniamo infatti a poco prima di quegli spari ma con focus su Bonnie che, nel mentre che Annalise parla, vede qualcosa, anzi, qualcuno. Frank arriva e si fa largo tra la stampa. Capiamo che qualcosa non va dal suo sguardo e lo capisce anche Bonnie che va da lui in una scena che sembra quasi al rallentatore. Neanche il tempo infatti di realizzare però che Frank spara alla governatrice, appena uscita anche lei dal tribunale. La sicurezza spara subito anche a lui. Laurel, scioccata, va via. Frank è ferito in maniera notevole: il sangue è ovunque. In ogni caso, viene da pensare, sarebbe lo stesso spacciato.

Ancora flash forward. Al funerale viene detto che c’è una persona che conosceva bene Annalise che prenderà ora la parole e viene chiesto se c’è qualcun’altro tra i presenti che voglia parlare poi.
A quel punto ecco che una delle teorie che giravano in rete da subito, dal momento del finale di How to Get Away With Murder 6×09, beh, si avvera.

Esclusa la questione Sandrine e quella di un Wes testimone a sorpresa in effetti ben poco altro poteva succedere se non che… quello che vediamo è Christopher. Lo capiamo perché mentre si avvicina verso la bara va da una persona lì nelle prime file, una donna coi capelli bianchi, che sembra anziana (sin troppo, forse?): ecco Laurel. Lo shock. I due parlano in spagnolo (!), lui chiede alla madre se lei debba dire qualcosa su Annalise; lei dice di no ma, ed ecco un altro twist, semmai lui potrebbe. Wes Christopher sorride.

Ed ecco Eve, che parla di Annalise. Finalmente e giustamente Eve fa la sua comparsa in questo episodio finale. Complimenti per sembrare quasi più giovane di Laurel! Elisir della giovinezza, insomma. Ma passiamo oltre.

Al presente la situazione precipita: Frank muore tra le braccia di Bonnie, nel mentre che parla di Annalise, colei per cui ha fatto quello che ha fatto. E proprio AK sopraggiunge in quel momento: la telecamera si sposta su Bonnie e capiamo che anche lei era stata colpita in realtà.

Veniamo di nuovo velocemente catapultati al funerale. Oltre alla foto, che ben conosciamo, di Annalise che sembrava di quegli anni al presente, vediamo che dalla bara in realtà c’è anche un’altra foto di Annalise, da decisamente più anziana. Ed ecco anche una bacheca piena di foto e con sopra il nome: Annalise Harkness. Sì, ha ripreso il suo cognome da nubile. Inoltre, tra quelle foto della sua vita, il mio occhio è caduto su un altro fantastico personaggio Shondaland: Olivia Pope (Kerry Washington). Un dettaglio che ho apprezzato, il ricordare quell’incontro tra le due donne nell’altrettanto fantastico crossover tra le due serie (Scandal e HTGAWM). Eve dice che non ha mai amato nessuno come Annalise, anche quando lei non la ha scelta.

La scena si sposta al presente inquadrando prima (casualmente?) Tegan e poi Annalise che (ed ecco un altro “Stay“) dice disperata a Bonnie di rimanere con lei, che ha bisogno di lei… Già, poco dopo Frank, spira anche Bonnie. Una tragedia. Il dolore di Annalise attraversa lo schermo.

Da qui solo flash forward. Salutiamo tutti perché, in un certo senso, il finale è quello e veniamo catapultati nel futuro. Anzi, lo attraversiamo proprio. Vediamo Annalise in un futuro prossimo con la sorella al funerale della madre. Il tutto mentre Eve continua il suo discorso in onore di AK al funerale di quest’ultima.

Che fine ha fatto Nate? Le immagini di questa parte finale di How to Get Away With Murder 6×15 ce lo mostrano sempre dopo un periodo di tempo di non molto distante dalla sentenza di Annalise. Sorride. Sta infatti inaugurando il The Lahey Justice Center, dedito al provvedimento di opportunità per gli incarcerati e le loro famiglie. Insomma, una redenzione, un ritorno a quello che forse era il Nate che abbiamo conosciuto nelle prime stagioni. L’ha fatta franca, ma almeno è servito a qualcosa di buono, anche oltre la salvezza stessa di Annalise.

Nel futuro ancora più lontano invece, Eve racconta di come non sia semplice amare Annalise. Quando vedi però in lei quella ragazzina del Memphis la perdoni per tutto. E dice che infatti pensa che molte persone siano lì al funerale proprio per perdonarla.

Pochi secondi ci mostrano Annalise (età del presente?) ballare spensierata con Tegan. Tutto sembra far pensare che le due poi siano riuscite a continuare il loro rapporto.

Sì, Eve dice che son tutti in fondo stati scelti da Annalise. Laurel si gira e vediamo… Connor. Lui fa un gesto con la testa ed ecco che, assieme a Laurel, anche noi vediamo Oliver vicino a lui. A quanto pare il destino dei Coliver è stato quello di rimanere insieme, nonostante tutto, e di rifarsi una vita.
Scopriamo nel frattempo che i due non si devono esser più sentiti con Laurel perché Christopher chiede alla madre chi siano quelli. “Vecchi amici”. A quel punto personalmente le lacrime già mi rendevano difficile la visione dell’episodio.

Manca una persona lì al funerale. Michaela. La vediamo (invecchiata anche lei assai… tutte che sembrano non volersi tingere i capelli e dimostrano ben più di 60 anni), con al suo fianco due ragazzine (le figlie?), prestare giuramento. Non sembra essere felice, o almeno questo è ciò che traspare. Però pare abbia perseguito il suo sogno: sta diventando giudice? Il suggerimento è quello.

Come dicevo, molte cose vengono lasciate più all’interpretazione dello spettatore.

Al funerale, Eve dice che bisogna guardare ad Annalise non tanto per le battaglie che ha vinto in tribunale ma a quelle che ha perso. Il montaggio anche qui fa il suo lavoro. Ci viene fatta vedere Annalise, non si capisce se al passato o nel futuro, mentre, di nuovo, beve. Ma la vediamo anche diventare “vecchia”, vivere la sua vita piena, mentre tiene la mano a diverse persone, uomini e donne, per poi rimanere sola (il suo “amore” è morto? Magari proprio Tegan?). Una Anna Mae anziana, sola (lo sguardo di Viola Davis è sempre pazzesco), si trova sulla spiaggia, guarda il mare e si incammina verso di esso.

La parte dedicata al funerale è finita. Ritroviamo invece Christopher. In bicicletta. Come Wes a inizio serie, entra anche lui nell’aula alla Middleton. Ecco un ultimo twist per queste scene che davvero rappresentano il finale di tutto How to Get Away With Murder.

Christopher non è uno studente ma è il “Professor Christopher Castillo”, insegnante di Criminal Law o, come la sua mentore lo chiama:

“How to Get Away With Murder.”

E lo vediamo immaginare Annalise sorridergli, seduta da uno dei banchi.

Fine.

E per chi volesse riguardarsi gli ultimi cinque minuti, ecco un altro video ufficiale, che li racchiude.

Conclusioni

Mi ci è voluto un po’ per ricompormi dalla visione di questa HTGAWM 6×15. Questo finale mi ha sconvolta, non tanto per certi twist quanto per le varie interpretazioni e la parte finale flash forward. L’incalzare di quelle scene, complice, si è detto, un montaggio che le abbia sapute valorizzare, ha portato ad un crescendo di emozioni anche nella sottoscritta.

Annalise vivrà una vita piena, avendo in un certo senso fatto ammenda dei suoi peccati: non sappiamo se sarà sempre stata con Tegan, ma sappiamo che avrà vissuto. Molte cose son lasciate all’immaginazione, anche quello sguardo finale sulla spiaggia personalmente mi ha fatto molto riflettere: in un misto tra serenità e rassegnazione ci ho visto un Anna Mae che accetta il suo destino. Ora che è sola. Anche perché ha imparato il suo valore, ha smesso di incolparsi ed ha iniziato a vivere.

Non vediamo Tegan al funerale di Annalise. Cosa vorrà dire? Che quando vediamo Anna Mae anziana e sola lo è perché lei è morta? Domande la cui risposta in fondo non importa nemmeno.
Il cerchio è concluso ed ecco che Annalise ha insegnato qualcosa; in fondo ha tramandato non poco, come le aveva fatto capire proprio Tegan, che in lei aveva creduto davvero. Menzione d’onore ad una Amirah Vann che ha portato respiro nelle ultime stagioni di How to Get Away With Murder, con una leggerezza che mai ha coinciso con una superficialità del personaggio.

Tegan e Laurel avranno davvero espiato i loro peccati? Ciò che importa è che, da quanto capiamo, abbiano vissuto bene e siano rimaste legate ad Annalise. In particolare oserei dire proprio Laurel che pare aver permesso a quest’ultima di fargli crescere il figlio come un “nipote”. Questo è quanto viene fatto intuire, perché non penso AK sia entrata nella vita di Christopher come semplice professoressa. Sarà infatti una coincidenza il fatto che Laurel chieda al figlio se voglia parlare al funerale? In ogni caso, ecco un altro lascito per Annalise. La sola idea che, magari dopo un periodo di assestamento fuori dagli States per la ragazza con il pargolo, loro tre si siano ricongiunti, personalmente rincuora, fa sentire come ‘se dovesse andare così’.

Bonnie e Clyde Frank muoiono in stile Romeo e Giulietta, in una conclusione che, nella sua drammaticità, forse era l’unica possibile. C’è del lirismo in questa narrazione. Due vite spezzate. Come sarebbe sopravvissuta, psicologicamente parlando, Bonnie alla morte di Frank? Come l’avrebbe superata, rotta come era già dentro, dopo tutto quello che le era successo nella sua vita, dagli abusi ad allora? Anche lei, di certo, era già una survivor (HTGAWM fa di donne così un suo caposaldo attraverso le stagioni ed anche in questo finale) ma avrebbe vissuto davvero? Anche il peso di aver in realtà portato lei la persona che amava alla morte (senza contare che non era nemmeno la prima volta che questo succedeva) quanto l’avrebbe oppressa?

Il mio personaggio preferito, dopo Annalise, è proprio Bonnie. Non perché la considerassi una santa (anzi!), quanto per la sua complessità e resa. Apprezzo Liza Weil dai tempi in cui aveva interpretato un altro personaggio a cui sono affezionata, quello di Paris in Gilmore Girls, per cui ho apprezzato di poterla vederla in questo ruolo, così diverso ma sempre particolare, che mi ha sorpresa sino a questo episodio finale. Quando capiamo che è finita anche per Bonnie, vediamo la disperazione in Annalise che, per quanto mi riguarda, sembrava davvero reale. Il loro legame era tutto lì, in quelle poche ripetute parole, in quello “Stay”.

Ma questo triste epilogo per Bonnie e per Frank è probabilmente proprio ciò che permetterà ad Annalise di avere una nuova vita. Frank (in questa 6×15 penso che anche Charlie Weber abbia dato il meglio di sé) sapeva di andare incontro ad una missione suicida, anche in maniera figurata, ma ha finalmente fatto un vero sacrificio per Annalise, ridandole quello che in parte le aveva tolto già Sam e poi lui, con quell’incidente in macchina e tutto quanto è successo negli ultimi anni.
Frank si sacrifica per poter permettere ad Annalise davvero una nuova vita. A ben pensare, con la governatrice ancora viva chissà cosa sarebbe potuto lo stesso succedere.

E così, con queste morti, paradossalmente una nuova Annalise può andare avanti da ciò che è successo. Certo, c’era stato un altro omicidio in quei momenti finali (parlo di Jorge Castillo)… Ma evidentemente tutto quello che succede dopo un ipotetico funerale di Bonnie e Frank è un percorso di rinascita, di vita, seppur con gli alti e bassi. Questo come evidenziato specialmente in quella bottiglia di alcool, quasi a fare intuire, complice anche il concomitante discorso di Eve, che Annalise non sarà sempre perfetta. O forse si tratta di una scena del passato? Poco importa, ribadisco, avere certezze ormai: le risposte importanti a mio parere sono state date ed incredibilmente in davvero poco tempo.

Questo episodio finale vede anche il ritorno di Eve. Ce lo siamo aspettato in molti per diversi episodi, come fosse dietro l’angolo… Ed in effetti lo era, solo non come ce lo eravamo immaginati. Si è tramutato infatti in uno splendido riassunto e tributo alla vera protagonista di HTGAWM, Annalise. La presenza del grande amore della vita di Anna Mae doveva esserci per dare conclusione anche a quella storyline.

Passo ora agli altri ragazzi (i K2+1). Dispiace (forse) sapere che Connor dopo quei cinque anni non si sia più rivisto con Laurel o con Michaela ma i fan Coliver saranno sicuramente stati contenti nel vedere che in fondo i due hanno superato tutto e sono rimasti assieme. Connor è stato un personaggio molto rappresentativo, così come lo è stata in generale proprio la sua storia con Oliver (con quest’ultimo incarnazione di un ‘cosa non si farebbe per amore’). Personalmente però ho apprezzato il suo modo di fare così quasi opposto a quello di Michaela. Lui di Annalise ha sempre cercato di prenderne il meglio, per quanto le abbia dato contro. Alla fine però la perdona, quello è il senso di quel funerale. Non nega la sua importanza e forse nemmeno la grande persona che la donna è stata, comunque un buon mentore per lui.

Nominavo già Michaela. Il suo personaggio ha una fine coerente con quello che ha dimostrato di essere come persona. Anzi, lei stessa dice chi sia in How to Get Away With Murder 6×14, in risposta a Laurel. Sogni e felicità forse a volte non coincidono ed a volte si tratta solo di traguardi e Michaela per tagliare quello dell’avvocatura (anzi, in realtà per diventare giudice) era disposta a tutto. L’abbiamo vista mandare all’aria l’amicizia che sino a poco prima sembrava fraterna con Connor, ma l’abbiamo vista abbandonata diverse volte e con due ragazzi finiti morti. Per superare tutto si è concentrata su cose pragmatiche come gli studi e poi il lavoro. Coerenza. Questo non penso possa dire che manchi in HTGAWM, specialmente in questo finale (a livello di sceneggiatura s’intende).

Per quanto riguarda gli altri personaggi.

Beh, Nate l’ha fatta franca ma in fondo glielo possiamo perdonare. Ha infatti permesso che Annalise prendesse coscienza di sé e vincesse ed ha fatto anche un’altra opera buona, come già puntualizzavo nel lungo recap.

Gabriel. Lui poteva per me essere già sparito da tempo, forse nemmeno esistito, ma è servito, specie alla luce di HTGAWM 6×13 in cui si è fatta luce sul passato di Sam e, proprio correlato a questo, anche per il suo confronto con Frank in questo episodio finale. La fa franca anche lui. Con un bel gruzzolo pure. I soldi danno potere e comandano il mondo, questo è chiaro in questa serie, così ricca di riferimenti al reale.

Concludo qui l’esamina sui vari personaggi ed attori per questo finale di serie per passare a delle considerazioni più generali, veri ringraziamenti.

In questa How to Get Away With Murder 6×15 lo spazio lasciato all’immaginazione è a mio parere ottimo e consono. Pete Nowalk e tutti gli altri hanno fatto un ottimo lavoro. E lo hanno fatto anche nel depistare e poi nel rendere un Christopher davvero credibile. Questo nonostante, lo ammetto, una risata per la scelta l’ho fatta, perché non avrei davvero creduto non sarebbe stato Wes. La teoria l’avevo scartata prepotentemente dalla mia mente, pensando fosse più plausibile un Wes vivo appunto. A ripensarci, molto meglio invece questa soluzione, decisamente più realistica e coerente.

E così abbiamo avuto delle risposte, non tutte ma quasi. Dobbiamo infatti, come giuria popolare, credere o meno a quanto ci viene detto, farci una nostra opinione sui fatti senza però spesso chissà quali certezze.

Cala il sipario su questa serie che ha visto il trionfo di Viola Davis, con le sue interpretazioni pazzesche, i suoi gesti, i suoi monologhi, ancor più che i vari dialoghi importanti sparpagliati anche in questo episodio finale.

Ci sarà sicuramente chi penserà ci siano incoerenze o che si sentirà preso quasi in giro dagli autori ma sinceramente penso che tutto quadri. Nonostante non mi sarei immaginata questo finale, presa come ero dal non voler credere, ribadisco, alla teoria su Christopher beh, le risposte importanti le abbiamo avute. E la protagonista è sempre stata lei, Annalise. Tutto è ruotato attorno a lei e con la sua morte si conclude.

E questo espediente ha permesso di esser anche in parte soddisfatti sul futuro di altri personaggi forse, che hanno avuto uno sviluppo coerente.
Forse non avrei dato quel finale a Michaela ma alla fine per lei è una vittoria amara. La scelta di darle quell’epilogo è, contemporaneamente e paradossalmente, una delle cose che io abbia apprezzato maggiormente di questo episodio finale di HTGAWM.
Il lieto fine non è totale ed in parte molti hanno ottenuto ciò che si sono meritati forse, altri qualcosa di più.

Il mio grazie è totale.

Grazie a chi si è letto le mie recensioni e recap oltre che le analisi dei trailer di questa serie (ammesso che qualcuno sia davvero arrivato sino in fondo ai miei sproloqui).

Un grazie a chi questo show l’ha prodotto. Senza il marchio Shondaland, lo ammetto, non so se l’avrei guardata, almeno non sin da subito, quasi sei anni fa. Grazie a Pete Nowalk, grazie ad un cast che ho amato anche quando di alcuni attori magari ne ho odiato il personaggio.

A parte un grande grazie a Viola Davis perché la trovo un’attrice straordinaria: senza di lei e la sua Annalise Keating How to Get Away With Murder forse non sarebbe stato la metà di quello che poi è risultato essere. Quello che abbiamo di fronte non sarà forse una serie capolavoro a livello tecnico e di originalità di trama generale, ma si tratta di uno show che ha saputo imporsi nelle serate statunitensi, che merita di esser visto in lingua originale per poter essere completamente apprezzato (a mio parere) e che ha sdoganato tante cose nel mondo della televisione, portando storie e personaggi oserei dire unici, fallaci, reali anche nel mezzo di quasi assurdità: nella quantità di sangue che viene versato in questa serie l’umanità è al primo posto, la componente di denuncia sociale è forte, così come lo è la rappresentanza di minoranze.

Però tutto questo ha portato anche una serie di qualità per i motivi già elencati. Questo finale è stato un’ottima conclusione di un prodotto che doveva finire: nessun allungamento, ritmi sempre ben marcati, episodi sempre coinvolgenti, stagione dopo stagione, anche dopo quando, a sorpresa, aveva fatto fuori quello che sembrava essere il co-protagonista (sì, sto parlando di Wes). Nel lieto fine non totale c’è anche quanto di più realistico potessimo avere. Insomma, nell’osare, How to Get Away With Murder ha vinto.

Il voto che do a questo finale rasenta la perfezione perché, per me, c’è davvero andato vicino. Tolto quel trucco/parrucco del funerale, specie per quanto riguarda il confronto tra Laurel ed Eve (ARGH!).

How to Get Away With Murder si conclude in maniera egregia, con un finale degno di essere chiamato tale e cosa rara nel mondo televisivo, tra chiusure anticipate, allungate o gestioni differenti della sceneggiatura (e non solo). In HTGAWM 6×15 abbiamo performance meravigliose, specie da parte di Viola Davis (non smetterò di ribadirlo), abbiamo colpi di scena, flashback e flash forward, parti integranti di tutta la serie, abbiamo condanne sociali e dell’amaro che rende il tutto più realistico ed umano, talvolta reso in maniera quasi poetica.

L’ultimo verso è stato scritto e rimarrà impresso a lungo.

Voi cosa ne pensate di HTGAWM 6×15? Vi aspettavate le varie morti e rivelazioni di questo episodio finale di serie? Quali sono stati i vostri momenti preferiti? Fatecelo sapere!

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