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Daredevil di Brian Micheal Bendis e Alex Maleev – I Classici del Fumetto

Bentornati alla rubrica I Classici del Fumetto di Nerdpool. Questa settimana parleremo del Daredevil di Brian Micheal Bendis e Alex Maleev, sodalizio che è stato in grado di realizzare quello che viene ricordato come uno dei più importanti e iconici cicli del Cornetto di casa Marvel.

Le origini del personaggio

Creato nel 1964 da Stan Lee e Bill Everett, Matt Murdock è un giovane avvocato di Hell’s Kitchen, orfano del padre e abbandonato dalla madre in tenera età. Sin da bambino mostra una spiccata predisposizione nell’aiutare il prossimo, motivata anche dalla sua forte fede cattolica. Proprio nel tentativo di salvare un anziano passante che stava per essere investito da un camion che trasportava delle scorie radioattive, Matt diviene cieco per il contatto con quest’ultime. L’incidente priverà il giovane Matt della vista, ma allo stesso tempo amplificherà gli altri sensi, portandolo a sviluppare la capacità di intuire il mondo circostante in modo da compensare la cecità. Cresciuto, adotterà l’identità di Devil (divenuto in seguito Daredevil) e, grazie alle sue straordinarie capacità, difenderà il malfamato quartiere di Hell’s Kitchen nella doppia veste di avvocato e giustiziere.

L’avvento di Bendis & Maleev

Raccomandato dal collega David Mack all’allora direttore editoriale della casa delle ideeJoe Quesada, Bendis inizia a muovere i primi passi in Marvel Comics nel 2000. Con il suo primo incarico, lo sceneggiatore di Cleveland, contribuì a creare la linea Ultimate, di cui egli stesso scrisse Ultimate Spider-Man. Nel 2001, dopo una piccola parentesi di 4 numeri in compagnia di David Mack, prenderà definitivamente le redini della serie dedicata al Diavolo di Hell’s Kitchen, rilanciata nel 1998 sotto l’etichetta Marvel Knights dallo stesso Quesada e Kevin Smith, autori della stupenda Diavolo Custode. Dunque, Bendis diventa lo scrittore regolare della serie a partire dal #26, e ne rimane l’autore fino al #86, realizzando una delle run più lunghe sull’Uomo senza Paura. In questo lungo percorso è accompagnato dall’illustratore bulgaro Alex Maleev, da li in poi suo frequente collaboratore per diversi altri lavori. L’avvento di Maleev segna un cambiamento radicale nello stile grafico della serie. Si passa dal tratto dinamico e cartoonesco di Quesada, da quello onirico di Mack, a quello realistico e sporco del bulgaro, che meglio si sposa con le atmosfere cupe e noir del personaggio. Il ciclo in questione può essere tranquillamente considerato come l’erede spirituale del famoso ciclo di Frank Miller, di cui ne riprende gli elementi e le atmosfere cupe e adulte ma con trame aggiornate e contestualizzate al nuovo millennio.

La trama

Bendis sceglie un approccio che smuove lo status quo del protagonista. Il primo story arc della sua run si apre con la caduta del Kingpin, Wilson Fisk, che porta le mafie e i criminali sfuggiti al controllo ad agire liberamente, senza dover render conto a una figura centrale com’era quella del signore del crimine newyorkese. Dunque, è un buon momento per reclamare il posto resosi vacante, e se c’è qualcosa che non manca a Hell’s Kitchen sono gli uomini spietati e potenti che vogliono prendere il controllo della città. Matthew si troverà quindi catapultato al centro di una lotta tra gang criminali interessate a Hell’s Kitchen. Inoltre una vecchia conoscenza come Leland Owlsley, detto il Gufo, tenterà la scalata al potere introducendo una nuova droga nel già saturo mercato del quartiere newyorkese: l’Ormone di Crescita Mutante, sostanza in grado di conferire poteri speciali per un lasso di tempo limitato. 

La sequenza di colpi di scena orchestrata dallo scrittore di Cleveland non finisce qui. L’identità segreta dell’uomo senza paura viene resa pubblica sulla prima pagina del Daily Globe, attirando su di sé l’attenzione non solo dei nemici del suo alter ego, ma della stampa nazionale, della polizia e dell’FBI, mettendo in pericolo la sua vita e quella dei suoi cari e minacciando sia la sua libertà che la sua carriera da avvocato. 

Se c’è qualcosa che non è mai mancata nella vita di Matt Murdock, oltre ai nemici ovviamente, sono le donne. In questo ciclo esordisce il personaggio di Milla Donovan, una donna non vedente con cui Matt darà inizio a una relazione sentimentale e che, come vedremo in futuro, interpreterà un ruolo importante nella vita del cornetto. Piccola curiosità: Alex Maleev diede a Milla Donovan le fattezze di sua moglie.

Di questa run sorprende anche il modo con cui Bendis e Maleev hanno scelto di dire addio al personaggio. Il canto del cigno del duo rimane memorabile con lo story-arc The Murdock Papers in cui Daredevil viene lasciato in una situazione non solo molto complicata, ma senza precedenti nella lunga storia del personaggio. Dovrà essere Ed Brubaker, successore di Bendis al timone della serie, a risollevare l’eroe decaduto dal baratro nel quale è precipitato durante il tormentato periodo al quale è stato sottoposto. Con la sua lunga gestione lo sceneggiatore è riuscito a miscelare sapientemente l’approfondimento della psiche dei personaggi al ritmo incalzante degli eventi, calando le sue trame all’interno di un contesto urbano realistico e claustrofobico. In definitiva, la run in questione, vincitrice tra le altre cose di ben tre Eisner Awards, risulta essere una delle più riuscite ed acclamate da critica e pubblico nella lunga storia editoriale del giustiziere cieco.

Come leggerlo

Lettura obbligatoria e imprescindibile per tutti i fan dell’uomo senza paura o più in generale per gli amanti degli eroi “Urban” della casa delle idee. L’opzione migliore per recuperare integralmente questa lunga saga è rappresentata dai due volumi Marvel Omnibus recentemente pubblicati da Panini Comics e già disponibili in fumetteria, per un totale di 1464 pagine.

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