Maneater, annunciato ormai 2 anni fa, è finalmente approdato da circa una settimana su PC, PS4 e Xbox One. Il gioco sarà riuscito a mantenere le promesse fatte? Scopriamolo in questa recensione!
La caccia allo squalo è aperta!
La trama di Maneater è molto semplice: l’intero gioco è impostato come fosse una sorta di show televisivo americano.
Inizialmente impersoneremo nostra madre e con lei affronteremo diversi tutorial introduttivi e in seguito anche la prima bossfight.
Sarà durante questa bossfight che incontreremo l’antagonista principale del gioco, Scaly Pete, che catturerà e ucciderà nostra madre.
Pete aprirà la pancia di nostra madre e ci tirerà fuori. Noi in tutta risposta gli staccheremo una mano e salteremo in acqua, fuggendo via.
E’ qui che inizia veramente l’avventura in Maneater, ma che nella nostra prova per la recensione non è riuscita a convincerci. Abbiamo infatti concluso la trama principale in circa 10 ore e gli elementi che veramente portavano avanti la trama erano pochi.
Qualche cutscene che approfondiva Pete e suo figlio, ma con toni sempre monotoni, e alcune bossfight che servivano solamente a potenziarsi.
Di conseguenza la storia si è rivelata noiosa, anche a causa di un gameplay discutibile.
Un gioco con poco mordente
Il gameplay di Maneater è il punto debole dell’intera opera, sotto praticamente ogni punto di vista.
I combattimenti si riducono al cliccare unicamente un tasto per azzannare o tenerlo premuto per tenere la preda. Un secondo tasto ci permetterà di tirare una codata, ma per il resto non c’è altro.
Si, volendo avremo a disposizione diversi potenziamenti ma potremo comunque usarne uno alla volta, dopo aver equipaggiato tutto il set, cliccando un tasto.
E proprio sui set di equipaggiamento abbiamo un’altra delusione: sono troppo pochi, circa 4-5. In un gioco dove la personalizzazione poteva e doveva essere ampia, questa cosa mina l’esperienza post-game.
Tornando sul lato gameplay, la telecamera di Maneater è altamente imprecisa e molte volte ci intralcia negli scontri.
In conclusione, il gameplay andrebbe rivisto completamente e migliorato in ogni aspetto.
Secondarie o primarie?
Durante la nostra recensione abbiamo provato qualche missione secondaria e purtroppo la varietà è praticamente inesistente. Il nostro obbiettivo, infatti, sarà sempre quello di uccidere una determinata preda oppure un numero preciso di pesci.
Una bella nuotata tra fiumi, laghi e mari
Passando al lato tecnico, la nostra copia di Maneater su PS4 base si è rivelata sorprendentemente stabile. Nessuna incertezza, né grafica tantomeno tecnica, e l’aspetto generale è molto buono. Per quanto riguarda il comparto sonoro anche questo è ben realizzato.
In conclusione
Maneater si rivela una produzione fallimentare sotto i punti più importanti, ovvero gameplay e trama. Ben riuscito è invece il comprato tecnico che rivela una buona cura nei dettagli.
Ora la parola passa a voi, avete giocato a Maneater? Siete d’accordo con la nostra idea oppure secondo voi il titolo ha molti più pregi? Fatecelo sapere nei commenti e passate dagli altri articoli di NerdPool.