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Do Not Feed The Monkeys: la recensione per Nintendo Switch

Abbiamo provato la versione per Nintendo Switch di Do Not Feed The Monkeys. Ecco la nostra recensione di questo titolo davvero particolare!

In questi giorni abbiamo provato la versione per Nintendo Switch di Do Not Feed The Monkeys, gioco sviluppato da Fictiorama Studios e pubblicato da Alawar Premium. Ecco la nostra recensione di questo irriverente titolo!

Do Not Feed The Monkeys - Recensione Nintendo Switch

Non dare da mangiare alle scimmie!

Tu (sì, proprio tu) sei entrato a far parte del Club di Osservazione dei Primati! Sul tuo computer (in-game, ovviamente) è appena arrivata una mail con tutto ciò che c’è da sapere riguardo al tuo ruolo. Dovrai osservare i Primati nei loro habitat naturali, annotando ogni possibile informazione che possa essere utile al loro studio. Per progredire, dovrai fornire informazioni al Club, ma soprattutto dovrai acquistare nuove videocamere collegate alle gabbie entro un certo lasso temporale. Solo così potrai scalare le gerarchie all’interno del Club e accedere alla Gabbia del Gran Primate!

Attenzione però, ci sono un paio di regole da rispettare:

  • Innanzitutto, mai parlare del Club con qualcuno, MAI!
  • Non farti beccare dalla polizia mentre osservi le scimmie: attività troppo esplicite (come ricattare o contattare troppo spesso le scimmie) potrebbero far allertare le forze dell’ordine;
  • Ma cosa più importante di tutte DO NOT FEED THE MONKEYS (inteso come “non interagire con le scimmie“).

Sembra tutto abbastanza chiaro no? Ah, stavamo quasi dimenticando di dirvi la cosa più importante: le scimmie in realtà sono degli esseri umani!

Do Not Feed The Monkeys
Non dare da mangiare alle scimmie!

“Do Not Feed The Monkeys”, ma ricordati di mangiare!

In Do Not Feed The Monkeys l’osservazione delle “gabbie” non sarà l’unica attività da effettuare. Infatti, il gioco si propone anche come una sorta di life simulator dove dovremo bilanciare al meglio la nostra “attività” all’interno del Club con la nostra vita “vera”. Dovremo infatti nutrirci e dormire, tenendo in considerazione diversi fattori. Primo su tutti, le finanze: i dollari all’interno del gioco sono la chiave per poter andare avanti. Serviranno infatti molti soldi per mangiare (andando a comprare al market quello che serve oppure ordinando a domicilio), comprare le telecamere ed altri oggetti di “consumo”. Con oggetti di consumo si intendono anche bibite energetiche o, nel peggiore dei casi, “medicinali” che miglioreranno momentaneamente le vostre capacità. No, non c’è il controllo antidoping, tranquilli.

Come ogni cosa però all’interno di Do Not Feed The Monkeys, tutto ciò che farete influirà sulla vostra salute. Svolgere i vari lavoretti che vi permetteranno di racimolare un po’ di denaro diminuiranno le vostre energie e vi faranno venire fame. Mangiare cibo spazzatura vi sazierà immediatamente, ma vi farà perdere dei punti salute (che vi precluderanno nuovi lavori o peggio, vi faranno morire una volta terminati). Di contro, mangiare cibo sano vi manterrà in salute, ma dovrete mangiarne davvero tanto spendendo non pochi dollari. Fare dei lunghi sonnellini, invece, vi permetterà di essere lucidi nel recuperare le informazioni, di contro però vi farà perdere del tempo prezioso e possibili informazioni che potrete scovare solo in determinati momenti della giornata.

I soldi inoltre vi serviranno anche per pagare l’affitto. Vi sembrerà una fesseria, ma non è così. Se ogni due giorni circa non pagherete l’affitto di 90 dollari, la proprietaria chiamerà la polizia, e vi farà arrestare con conseguente fine del gioco. Insomma, tante cose da gestire e poco, pochissimo tempo per pensarci.

Seguire tutte queste telecamere non sarà un passeggiata

Fai dell’organizzazione il tuo mantra

Organizzare la “giornata tipo” in Do No Feed The Monkeys è estremamente complesso. Per quanto il gioco inizialmente possa sembrare poco accattivante in termini grafici, il titolo si presenta particolarmente complicato e metterà a dura prova le vostre capacità. Vi avvisiamo: terminare il gioco al primo colpo è praticamente impossibile (anche nella modalità semplificata denominata Peeper Mode che vi permetterà di avere più tempo per gestire le risorse a disposizione). Dovrete trovare la vostra personale organizzazione per mangiare, dormire, osservare, lavorare, rispondere alla mail, parlare al telefono, comunicare con le “scimmie” e progredire nel gioco.

Sarà importante anche capire come e quando interagire con tutti i personaggi che busseranno alla vostra porta e no, non in senso metaforico. In quanto abitante di un fatiscente condominio, sarete bombardati di personaggi che vi distoglieranno dalla vostra attività principale. Dare corda ai visitatori o meno vi permetterà di scoprire delle storie secondarie ma anche di cacciarvi in grossi guai. In ogni caso, ricordatevi sempre delle tre regole che il Club vi ha mandato all’inizio del gioco.

Per recuperare le informazioni inoltre sarà importante cercare su internet. Ovviamente non vi stiamo invitando a cercare le soluzioni o una guida per Do Not Feed The Monkeys, bensì di sfruttare il motore di ricerca all’interno del gioco. Infatti sarà possibile cercare alcune delle parole (o coppie di parole) che avrete scovato durante la vostra osservazione sul browser in-game. Questo vi permetterà di ottenere informazioni aggiuntive che spesso si riveleranno cruciali per il completamente dell’osservazione delle gabbie. Quindi armatevi di pazienza, ne avrete bisogno.

Uno dei tanti visitatori che busseranno alla vostra porta

Ok, ma com’è Do Not Feed The Monkeys?

Do Not Feed The Monkeys è chiaramente un gioco diverso da quasi tutto quello al quale siete abituati. Nonostante una grafica non troppo elaborata, i personaggi risultano essere ben definiti in termini di personalità e comportamenti. Troveremo anche dei characters che prendono spunto da alcune persone realmente esistite (date un’occhiata al signor Stattler ad esempio). Il comparto sonoro è molto basico senza particolari note di merito. Vi sembrerà davvero di essere all’interno del vostro appartamento di un poco raccomandabile condominio. Insomma, sull’estetica c’è da lavorare.

Sicuramente, però, è il gameplay il principale protagonista del gioco. Nonostante il porting su Nintendo Switch non abbia introdotto grosse funzionalità (anzi, il passaggio da mouse a stick del controller è abbastanza approssimativo), il gameplay è davvero interessante. Niente di complicato o particolarmente innovativo, sia chiaro, ma il concetto sul quale il gioco si sviluppa è molto intrigante. Compiere alcune azioni però vi sembrerà un po’ macchinoso (ad esempio passare da una videocamera ad un’altra oppure scorrere tra i vari elementi all’interno della stanza). Da un lato infatti, la velocità del puntatore è abbastanza bassa, dall’altra l’uso delle frecce per scorrere tra gli elementi non garantisce sempre la precisione necessaria. Tutto sommato però il gioco risulta godibile ed intrigante per gli appassionati dei generi un po’ più particolari come questo.

In generale Do Not Feed The Monkeys è un titolo da provare e che vi terrà impegnati per un po’ di tempo (visti anche i vari finali che ogni gabbia può avere). E voi invece che ne pensate di questo titolo? Fatecelo sapere nei commenti e continuate a seguirci su NerdPool.it!

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Do Not Feed The Monkeys si discosta quasi completamente dai giochi che avete provato finora. La gestione delle varie attività all'interno del gioco e i finali alternativi vi terranno impegnati per molto tempo. D'altro canto però la parte estetica del gioco è sicuramente rivedibile. Consigliato per chi ha voglia di provare qualcosa di diverso.Do Not Feed The Monkeys: la recensione per Nintendo Switch