back to top

DC Comics: Jim Lee discute sul futuro della casa editrice

Jim Lee, il famoso disegnatore celebrato dagli anni ’90, ha ormai scalato le gerarchie della DC e si trova in una posizione importante all’interno della casa editrice. Tuttavia, queste settimane non sono state certamente semplici per lui.

Lunedì, WarnerMedia ha dato il via a importanti licenziamenti. DC, casa di eroi come Batman e Wonder Woman, ha subito un taglio del 20% del personale, con anche una riorganizzazione interna imponente che ha provocato grandi reazioni da parte della comunità di fan e lettori della DC.

“Questa settimana è stata molto difficile non solo per me, ma per tutta l’azienda,” ha detto Lee al The Hollywood Reporter tramite una chiamata Zoom. “Abbiamo salutato tanti colleghi che hanno contribuito negli scorsi anni a far diventare la DC quello che è oggi.”

Sono iniziate subito le speculazioni: AT&T, che ha acquisito Time Warner nel 2018 per fondare WarnerMedia, vuole abbandonare il mondo del fumetto. Secondo altre voci, Jim Lee avrebbe perso il suo ruolo di publisher e chief creative officer.

The Hollywood Report ha parlato con Lee di questa riorganizzazione interna che arriverà a una forma definitiva nei prossimi due o tre mesi. Intanto, tutto lo staff della casa editrice si sta preparando per il DC Fandome del 22 agosto.

“Continueremo a operare nel mondo del fumetto,” queste le prime parole di Lee.

Sì, ci saranno più storie di Batman. John Ridley, vincitore di un Oscar per 12 Anni Schiavo, sta scrivendo una miniserie di Batman (“avrà un grande impatto su tutta la linea editoriale”) e tornerà la Milestone, un’etichetta che si focalizza su eroi minori con team creativi meno famosi.

Ecco qui alcune risposte più nel dettaglio estrapolate dall’intervista:

DC continuerà a pubblicare fumetti?

Senza alcun dubbio. Al cento per cento. E’ il cardine di tutto quello che facciamo. L’azienda ci chiede di condividere e ideare tutti quei contenuti che verranno poi utilizzati per gli adattamenti in altre forme. Quando pensiamo a raggiungere un pubblico globale consideriamo i fumetti come il mezzo principale per aiutarci a rendere internazionale il nostro marchio…saranno una parte essenziale del nostro futuro.

Tuttavia, ridurremo la quantità di uscite. Si tratta di considerare quei prodotti, circa il 20/25%, che ci faceva perdere soldi senza neanche andare in pari. Si tratterà anche di allineare le storie agli altri prodotti multimediali del nostro marchio, in modo che ogni uscita sia legata a una precisa logica e integrata con il resto.

Ora sarai affiancato da due editor-in-chief, Marie Javins, prima a capo delle strategie digitali, e Michele Wells, che controllava le pubblicazioni YA. Come lavorerete insieme?

Pensavamo che fosse giusto collaborare tutti quanti per elaborare tutti i contenuti che sviluppiamo in queste linee editoriali. Vogliamo essere sicuri che la diversità e l’nclusività siano due punti fermi di tutto il nostro catalogo, e vogliamo trasmetterli in modo assolutamente autentico.

Si tratta di consolidare tutti i nostri sforzi e coinvolgere ogni editor per organizzare i contenuti per bambini dai 6 agli 11 anni e per il resto del pubblico dai 12 ai 45. Sarà un gruppo editoriale più piccolo ma più concentrato.

Il tuo lavoro cambierà in qualche modo?

Avrò ancora più responsabilità. I miei superiori (WarnerMedia CEO) Jason Kilar e (Warner Bros. CEO) Ann Sarnoff, e il mio capo (presidente della Warner Bros. global brands and experiences) Pam Lifford, hanno obiettivi molto ambiziosi per la DC ed è un onore essere parte di questo team.

Continuerò a essere molto coinvolto per quanto concerne le pubblicazioni. Non è cambiato nulla in questo ambito. Si tratta di strategie editoriali, di quante testate pubblicare, in quali formati.

Sarò affiancato anche da un supervisore con una grande esperienza in ambito di marketing, di partnership globali e di sviluppo aziendale. Questa persona arriverà a settembre.

I licenziamenti e la riorganizzazione porteranno alla cancellazione di alcune serie a fumetti?

Non ci sarà nessun cambiamento in questo caso. Tutti gli autori stanno continuando a lavorare sulle serie programmate.

In primavera, DC si è staccata da Diamond e ha firmato un contratto con altre due aziende. Molti pensavano che questa mossa si sarebbe rivelata un grande errore. Come sta andando?

Stiamo andando oltre le nostre aspettative iniziali. La compagnia viaggia sullo stesso livello e forse anche superiore rispetto al periodo pre-COVID. Molti hanno avuto paura che ci potesse essere una nuova crisi come alcuni decenni fa; ma è qualcosa di molto lontano dalla realtà. UCS e Lunar stanno svolgendo un grande lavoro per distribuire tutti i nostri prodotti e farli arrivare ai rivenditori.

Di recente, alcune storie stanno raggiungendo grandi cifre di vendita. Diverse ristampe per i numeri di Batman con la nuova saga Joker War. Ogni uscita sta vendendo sempre di più delle precedenti. Anche il primo numero di Three Jokers ha già venduto più di 300.000 copie. E costa $8.

Che succederà a DC Universe?

I contenuti originali sviluppati sulla piattaforma DCU si sposteranno su HBO Max. E’ la miglior piattaforma per questi prodotti. Per quanto riguarda la community e l’esperienza creata su DCU, con tutti i contenuti già usciti (circa 20.000/25,000 titoli), stiamo sviluppando un nuovo modo per avere un’esperienza molto simile.

Dove vedi la DC tra due anni?

Ci saranno sicuramente più contenuti internazionali e digitali. Quando si parla di espandere il nostro business, sia fisico che digitale, le opportunità sono globali. Ci focalizzeremo proprio su questo. Si tratterà di contenuti da tradurre e vendere in altri mercati, ma anche di partnership con artisti di diversi territori per sviluppare storie legate a culture specifiche con personaggi che sentano completamente loro, e cogliere l’opportunità per prenderli e inserirli nella mitologia della DC.

Per quanto riguarda il digitale, ci saranno contenuti che funzionano meglio direttamente in digitale e altri che vanno bene anche in formato cartaceo. Un buon esempio è Injustice, il fumetto digitale che è legato al video gioco. Quando uscì, fu il fumetto digitale più venduto dell’anno, superando anche Batman. E ha portato tanti nuovi fan nel nostro mondo. In seguito, abbiamo preso quel contenuto per ristamparlo in forma cartacea, vendendo centinaia di migliaia di copie. E’ stato un grande successo sia fisico che digitale.

Infine, il digitale rende più facile raggiungere un pubblico vasto e mondiale che vuole leggere certe storie. Vogliamo ragionare ancora su come dovrebbero essere i contenuti digitali, su come devono apparire e in quale formato.

Continuate a seguirci, qui su NerdPool.it, per non perdervi le prossime novità legate al mondo DC Comics.

CORRELATI