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Gretel e Hansel, la recensione: il film di Osgood Perkins in una interessante rivisitazione

Gretel e Hansel è il nuovo film horror sbarcato nei cinema il 19 Agosto, diretto da Osgood Perkins, figlio di Anthony Perkins che nell’originale Psycho di Alfred Hitchcock interpretava Norman Bates.

Gretel e Hansel

Hansel e Gretel in una nuova prospettiva

Il film si apre con la nascita di una bellissima bambina che però è affetta da una grave malattia, il padre decide dunque di rivolgersi ad una maga per curarla.
Questa le dona una seconda vista e strani e oscuri poteri che costringeranno il padre a compiere un gesto estremo e la madre ad abbandonare la figlia nei boschi.
Qui la Bella Bambina con il cappello rosa, così viene chiamata, attira i suoi coetanei per poi nutrirsi della loro tenera carne.

La storia, come nella fiaba dei fratelli Grimm che noi tutti conosciamo, si sposta poi seguendo le vicende di due giovani fratelli, Hansel e Gretel che, dopo la morte del padre vengono cacciati di casa dalla madre a causa delle poche risorse disponibili, ritrovandosi dunque da soli nel bosco.
I due bambini inizieranno dunque a vagare da soli attraverso l’inquietante bosco alla ricerca di un posto sicuro e del cibo, nel bel mezzo di una pestilenza.

  • Gretel e Hansel
  • Gretel e Hansel
  • Gretel e Hansel

Durante il loro cammino, la loro attenzione viene catturata da un intenso profumo di torta provenire da un’abitazione, colma di gustose pietanze.
I due fratelli decidono dunque di intrufolarsi per rubare un po’ di quel cibo, ma nel bel mezzo del loro tentativo vengono sorpresi e accolti da una vecchia signora che li ospita alla sua ricca tavola, offrendo loro anche un letto su cui riposare.
Passano i giorni e i due fratelli si sono ormai stabiliti i casa dell’anziana signora, che ringraziano raccogliendo per lei la legna e occupandosi delle faccende domestiche.

Gretel inizia qui a sentire delle voci e ad avere strani ed inquietanti sogni, che da sempre la perseguitano, ma che in quella casa sembrano aumentare esponenzialmente, quasi come a spingerla ad andar via da quel posto o avvertirla di qualcosa di macabro e oscuro che vive in lei.

Le donne in primo piano

È infatti Gretel, interpretata da Sophia Lillis, il personaggio centrale della storia, una final girl che per sopravvivere deve farsi valere e prendersi cura del fratello minore.
La prima cosa che notiamo del film è proprio il titolo che, a differenza della fiaba originale e di tutti i film che traggono ispirazione da questa, presenta prima il nome della bambina e poi quello del fratello Hansel.
Gretel è infatti la figura più matura, che si affaccia nel mondo adulto, con una grande responsabilità sulle spalle, un fratello più piccolo ancora troppo debole e ingenuo per sopravvivere da solo in un mondo così pieno di pericoli.

La strega (Alice Krige) è invece un personaggio misterioso, interessante e per nulla scontato, una figura che si rivela più intrigante e affascinante del previsto e ci ricorda molto The VVitch di Robert Eggers, uno di migliori film horror degli ultimi anni.

Il fascino dell’inquietudine

L’ambientazione è surreale e oscura, ciò fa sì che non si riesca bene a comprendere l’epoca in cui ci si trovi.
La storia originale sappiamo essere ambientata durante il XVII secolo, ma essendo questa una rivisitazione horror avvolta da un’atmosfera onirica nel bel mezzo di un bosco, dove dunque non vediamo nient’altro che alberi, potrebbe essere ambientato anche durante i giorni nostri.

Per quanto riguarda i dialoghi, questi sono molto contorti e colmi di significato, non sempre facile da cogliere proprio per il modo criptico in cui vengono esposti, che tende a confondere lo spettatore.

Si tratta di molto più di un semplice film horror ai quali ultimamente siamo abituati, in particolare si discosta parecchio da quelli che sono i suoi predecessori, che hanno cercato di raccontare la fiaba dei fratelli Grimm in un modo alternativo mal riuscito.
Gretel e Hansel sa invece essere profondo, tiene viva l’attenzione di chi guarda, nonostante verso la fine tenda trascinarsi un po’, con un finale forse un po’ troppo affrettato.

Si rivela dunque una piacevole sorpresa, sicuramente non un capolavoro mai visto, ma vale la pena la visione per un ritorno al cinema che non deluderà.

Voi avete già visto questo film o andrete a vederlo?

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Trailer Gretel e Hansel

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Gretel e Hansel è un buon film, tiene viva l'attenzione dello spettatore, riesce ad essere originale nonostante la storia si basi su una fiaba vista sullo schermo più e più volte. L'atmosfera lugubre e inquietante dona al film un aspetto piacevole e coinvolgente. Per un ritorno al cinema rappresenta sicuramente una buona pellicola sulla quale non porre però troppe aspettative.Gretel e Hansel, la recensione: il film di Osgood Perkins in una interessante rivisitazione