Ary and the Secret of Seasons – Recensione

Ary and the Secret of Seasons è un action adventure sviluppato dal Exiin, piccolo studio belga qui alla sua opera prima. Il gioco trae molta della sua ispirazione da classici come The Legend of Zelda, ma anche da platform come Jak and Daxter, ma porta con sé anche alcuni spunti interessanti, come il controllo delle stagioni della giovane protagonista Ary, vero elemento cardine dell’intera produzione. Il gioco è disponibile dal 1 settembre 2020 su PC via Steam e su tutte le console di attuale generazione, PlayStation 4, Xbox One e Switch.

In particolarfe la conversione console è stata curata dal team Fishing Cactus, il quale ha collaborato con Exiin per portare il gioco sulle home console partendo dalla versione originale sviluppata per PC. Noi abbiamo avuto modo di testare la versione PS4, ed eccovi la nostra recensione, inesorabilmente made in NerdPool!

Il trailer di lancio del gioco

Qual è il segreto delle stagioni?

Arielle, detta Ary, è una ragazzina sveglia che vive con la sua famiglia nel mondo di Valdi, una terra in cui le quattro stagioni convivono dividendo le aree del mondo. Ary vive nella zona dove regna l’inverno, ma purtroppo a Valdi le stagioni stanno misteriosamente “scomparendo” perdendo ogni caratteristica e lasciando il mondo in un costante limbo climatico.

Come se non bastasse suo padre, che è un Guardiano delle stagioni, è paralizzato e costretto su una sedia a rotelle, a piangere per la scomparsa del figlio primogenito, fratello di Ary, avvenuta poco tempo prima.

E proprio per questi motivi che la nostra piccola protagonista prende una decisione. Contravenendo a ciò che le aveva imposto la madre, Ary si taglia i capelli, indossa gli abiti di suo fratello, ne impugna la spada e parte per presenziare ad una riunione dei Guardiani, indetta per affrontare la delicata situazione che sta sconvolgendo il mondo. Non prima però di aver ottenuto la Sfera dell’Inverno di suo padre, che le permetterà di controllare la prima delle quattro stagioni e la aiuterà nella sua missione.

Con questo incipit comincia l’avventura di Ary and the Secret of Seasons, con una trama ed una ambientazione che per toni, stile e rappresentazione è chiaramente indirizzata ad un pubblico pre-adolescienziale, ma che può certo trovare diversi estimatori anche tra i più grandi.

Non ci sono più le mezze stagioni… e nemmeno quelle intere!

Il gameplay di Ary and the Secret of Seasons, pad alla mano, si rifà alle avventure classiche delle generazioni PS1 e PS2, proponendo esplorazione unita a sezioni platform e, soprattutto, enigmi ambientali ispirati chiaramente a Zelda Breath of the Wild, legati al controllo delle stagioni.

La nostra Ary potrà infatti, grazie alle Sfere che le doneranno il controllo sulle stagioni, creare delle piccole zone, racchiuse in una bolla, dove il clima cambierà drasticamente adattandosi alla stagione selezionata, potremo così grazie all’inverno ghiacciare dei corsi d’acqua creando delle piattaforme su cui saltare, o grazie alla primavera far fiorire dei sicuri appigli su cui aggrapparci e così via.

La libertà d’azione fornita da Secret of Seasons ci permetterà, proprio come con l’ultimo capitolo delle avventure di Link, di sperimentare ogni volta approcci diversi per superare ostacoli e proseguire. L’idea è certamente molto buona e rappresenta il fulcro dell’esperienza, ma dobbiamo ammettere che a volte appare poco chiaro come affrontare un determinato enigma e si corre il rischio di rimanere spiazzati in più di un’occasione.

Il combat system è molto essenziale e decisamente poco approfondito, non offre una grande sfida ma nel complesso funziona bene, peccato solo che le animazioni lo rendano un po’ troppo macchinoso e i colpi andati a segno non diano un feedback soddisfacente. Sono presenti inoltre molti NPC con cui parlare, peccato che le missioni secondarie che ci affideranno saranno sempre noiose fetch quest (tra l’altro nonostante il gioco sia sottotitolato in italiano per quanto riguarda tutta la trama principale e le cut-scene, gli NPC e le missioni secondarie mantengono inspiegabilmente i sottotitoli in inglese).

Un gioco d’altri tempi… in tutti i sensi

Passiamo ad analizzare il comparto tecnico, e qui purtroppo l’opera di Exiin mostra tutti i suoi punti deboli. Va precisato che Ary è il loro primo vero videogioco di un certo livello, avendo in precedenza lavorato solamente a piccoli titoli mobile, ed il team è composto da una decina di persone circa, ma il risultato è piuttosto traballante.

Lo stile grafico molto cartoonesco è azzeccato e accattivante ed i modelli dei personaggi principali sono ben realizzati, ma purtroppo gli scenari risultano spesso piuttosto spogli o con assets ripetuti fino allo sfinimento, e le animazioni sono legnose da morire, sembra quasi indietro di due generazioni sotto molteplici aspetti.

La fisica dei salti soprattutto ricorda quella di vecchi platform dell’era PS1 e PS2, cosa che può causare diversi problemi e cadute in cui il giocatore è incolpevole. Il gioco è stato testato su PS4 Pro, e i problemi di tearing e cali di framerate sono piuttosto frequenti, segno di un’ottimizzazione non certo esemplare.

La longevità si attesta sulle 6 o 7 ore, non tantissimo ma in linea con molti altri esponenti del genere indie. La trama non offre maimomenti particolarmente brillanti, rimanendo un mero pretesto per r compiere ad Ary il suo viaggio all’avventura.

Tirando le somme possiamo dire che come opera prima del team Ary and the Secret of Seasons è un progetto interessante, pieno di omaggi e riferimenti ad opere del passato che faranno sicuramente piacere agli appassionati, la meccanica del controllo delle stagioni è un’ottima idea, peccato che la realizzazione tecnica sia molto acerba e indietro di un paio di generazioni. Se potete chiudere un occhio su un comparto tecnico decisamente da rivedere può essere comunque il titolo che fa per voi.

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Ary and the Secret of Seasons è un prodotto interessante, basato su un'ottima idea di gameplay, controllare le stagioni è divertente e stimolante, ma soffre troppo l'inesperienza del team, che non ha saputo portare al giorno d'oggi quel sincero amore per gli adventure del passato. Consigliato ai nostaògici che riescono a guardare oltre un comparto tecnico ai limiti del critico.Ary and the Secret of Seasons - Recensione