The Boys 2: i supereroi sono più odiosi che mai! – La recensione dei primi tre episodi della serie di Amazon Prime Video

I primi tre episodi di The Boys 2 sono all’altezza della prima splendida stagione. Nonostante qualche piccola forzatura, la serie dimostra di avere ancora l’appeal delle prime puntate creando molte aspettative per i prossimi episodi. Ecco la nostra recensione senza spoiler:

Un inizio inaspettato

Dopo l’incredibile cliffangher nel finale della prima stagione in molti si aspettavano di vedere subito la reazione di Butcher (Karl Urban) dopo aver scoperto che la moglie Becca, stuprata in precedenza da Patriota (Antony Starr) e data per morta, sta in realtà crescendo il figlio dell’acerrimo rivale. L’argomento viene chiaramente trattato, ma non subito, lasciando il mistero sul destino riservato a Butcher per parecchio tempo, fino a poi aggiungerne altro dopo il suo ritorno nel suo team.

Una scelta che crea sicuramente hype e porta lo spettatore a chiedersi continuamente cosa sarà accaduto subito dopo quell’episodio sconvolgente. Il tutto viene condito da piccoli tasselli che vengono puntati qua e la in questi primi tre episodi. Il fatto che si sia scelto di lanciare una parte della serie, per poi continuare con un episodio alla settimana, è un fatto che sta dividendo i fan dello show, ma credo che alla lunga possa risultare una scelta positiva.

Il bingewatching è diventato una moda delle varie piattaforme streaming, anche se ognuna sta adottando anche metodi diversi di rilascio. Il mio preferito rimane quello classico della puntata settimanale, in questo modo c’è anche modo di confrontarsi con gli altri sugli avvenimenti in modo più dettagliato. Senza tralasciare il fatto che in attesa del nuovo episodio si può fantasticare su cosa accadrà in quello successivo, cosa che un rilascio completo non può permettere. Ogni serie poi ha i suoi ritmi, e il modo di rilasciarla può essere decisivo per l’assimilazione dello spettatore, e The Boys, al di là delle mie preferenze, credo sia una serie ideale da godersi settimana dopo settimana.

Nuovi arrivi e vecchie conferme

Tra i primi volti nuovi che vediamo nello show c’è quello del carismatico Giancarlo Esposito nei panni di Stan Edgar, il CEO della Vought, l’azienda che gestisce i Sette e i vari supereroi degli Stati Uniti. L’attore, che con i ruoli da “cattivo” si destreggia benissimo, vedi Breaking Bad e The Mandalorian, debutta con la solita efficacia, mostrando subito come il suo ruolo possa mettere in crisi anche il Patriota. Esposito non sarà però l’unico a creare fastidi al Patriota e alla sua leadership.

A far penare il personaggio di Antony Starr, che conferma le sue doti attoriali anche questa volta, ci sarà infatti anche Stormfront (Aya Cash), nuovo ingresso che merita un’approfondimento. Nella prima stagione vi avevamo detto come i personaggi assomigliassero alla versione fumettistica, ma nel caso di Stormfront la cosa è molto diversa. Sapevamo già della scelta di proporlo come un personaggio femminile, e vedendo la trama imbastita capirete subito il perchè, ma anche molti altri dettagli sembrano diversi dalla versione cartacea.

Se nei fumetti il Patriota e Stormfront non hanno particolari rapporti, in queste prime puntate si vede già quanto tra i due la rivalità sarà un punto fondamentale della trama. La nuova eroina dei Sette sembra infatti voler mettere in discussione il leader del team, e il fatto che sia stata scelta proprio da Edgar potrebbe far pensare ad un piano studiato, cosa possibile visto l’astio che viene ampiamente mostrato tra il Patriota e lo stesso Edgar. Stormfront, rispetto al fumetto non sembra avere i tratti nazisti, ma mostra comunque qualche segnale di razzismo nella scena in cui cerca di catturare un super-terrorista nel terzo episodio.

Un Patriota sotto stress

Il cuore della trama, oltre ai The Boys che cercano in tutti i modi di fermare i Sette e la Vought, è la strada che intraprende il Patriota. Detto già del suo incontro/scontro con Stan Edgar e Stormfront, sono anche altri i fattori che rendono il personaggio di Starr la parte più importante dello show. La sua ossessione nel voler vedere il figlio che sprigioni i suoi poteri nonostante un rapporto difficile, la difficile sopportazione del patto fatto con Becca e la voglia estrema di voler primeggiare in tutto sono solo alcuni dei momenti significativi di queste prime puntate.

Il Patriota vorrebbe scegliere tutto, ma credere di poterlo fare mettendo al posto della defunta Madelyn Stillwell la segretaria della sua ex capa risulta a lungo andare inutile. Questo per Homelander è uno scoglio difficile da superare, e l’affrontare Edgar non fa altro che aumentare le sue insicurezze. Per un personaggio così autoritario la perdita del controllo sulla propria leadership creerà tematiche interessanti, che sono sicuro verranno affrontate nei prossimi episodi.

Gli altri membri dei Sette si dividono lo spazio in queste puntate, ma mai in modo equo. Nella prima stagione il più “penalizzato” era stato Black Noir, che qui è il primo a farsi vedere in una sequenza splatter, ma che poi subito dopo viene praticamente accantonato. Per quanto riguarda gli altri c’è invece più spazio. Starlight (Erin Moriarty) si divide tra il rapporto con Hughie (Jack Quaid), con il quale cerca un modo per incastrare la Vought e liberarsi dall’incubo, e il suo ruolo nei Sette, dove rischia di essere scoperta dopo il risveglio dal coma di A-Train (Jessie Usher).

Queen Maeve (Dominique McElligott) è combattuta tra il coprire le azioni dei Sette e il rapporto segreto con la propria amante. Abisso (Chace Crawford) cerca invece di redimersi grazie all’aiuto di una specie di setta religiosa che lo aiuta ad affrontare le sue paure. Un percorso che sembra essere lungo e tortuoso, e che al momento si chiude con una delle scene più pazze di questa stagione che potete vedere nella clip qui sotto.

I The Boys

Chiudiamo con il team che da il nome alla serie e che si prende anche questa volta gli elogi della critica e del pubblico, perchè sarebbe troppo facile pensare che in una serie con dei supereroi la scena sia solo per loro. I The Boys si prendono la scena(spesso impregnati di sangue di ogni tipo) soprattutto dopo il grande ritorno di Butcher, leader sempre più intento a scagionarsi dalle infamie attribuitegli dal Patriota. Nel frattempo Hughie trama nell’ombra insieme a Starlight, nella speranza di uscire definitivamente da questa situazione e vivere anche la nuova storia d’amore, ma la vicenda alterna momenti positivi ad altri che lo fanno ripiombare nelle sue crisi esistenziali.

Femmina della Specie (Karen Fukuhara) è ormai ambientata nella squadra e cerca anche di imparare la lingua, ma fatica ancora a farsi comprendere, anche dopo l’evento che la riunirà a suo fratello, personaggio che legherà fondamentalmente le varie trame di queste prime puntate. Latte Materno (Laz Alonso) e  Francese (Tomer Kapon) sono a mio avviso il collante del gruppo, coloro che anche sotto traccia mantengono questa sorta di unione che la follia di Butcher mette più volte in bilico.

The Boys è quindi ripartita più o meno nello stesso modo in cui ci aveva lasciati, con dialoghi fitti mixati a scene d’azione coinvolgenti e traumatiche. A questo punto non resta che aspettare venerdì per vedere se anche la quarta puntata si manterrà su questi livelli.

Per chi interessato, ricordiamo che in Italia il fumetto di Garth Ennis è distribuito da Panini Comics.

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