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Baby 3: la recensione della serie italiana di Netflix

La stagione 3 di Baby inizia con la stessa frase con la quale è cominciata la prima stagione.
La vita segreta delle protagoniste Chiara (Benedetta Porcaroli) e Ludovica (Alice Pagani) sta per essere scoperta e tutti i segreti stanno per venire a galla.
Baby 3 è l’ultima stagione della serie scritta dal collettivo Grams e diretta da Antonio De Sica, Letizia Lamartire e Antonio Le Fosse.

La serie italiana di Netflix è disponibile dal 16 Settembre.

“I SEGRETI SONO COME DEI FILI TRASPARENTI CHE CI LEGANO GLI UNI AGLI ALTRI”

baby 3: recensione della serie Netflix

Baby 3: La trama

Fin dalla prima puntata si capisce che siamo di fronte alla fine. Nelle prime due stagioni abbiamo visto come le due protagoniste, ma anche i vari personaggi che le circondano, cerchino di scappare dalle loro vite costruendosi attorno vite segrete e per loro più eccitanti di quella che è la realtà. Ma anche quella che stanno vivendo è la realtà e prima o poi dovranno farci i conti. L’indagine della polizia sulle Baby squillo dei parioli si sta avvicinando a scoprire le due ragazze Chiara e Ludovica.

La prima vuole continuare, nonostante tutto, quasi insensibile a ciò che succede e a ciò che sta facendo; la seconda comincia a tirarsi indietro, vuole smettere e cerca di uscire ma il legame con Fiore (Giuseppe Maggio) non glielo permette completamente. Nonostante tutto cerca di ricostruire un legame con una famiglia che le è sempre mancata, mentre Chiara sembra allontanarsi sempre di più.
Ma le loro madri stanno per scoprire tutto e reagiranno entrambe in modi differenti, diverse come lo sono le loro figlie.


Nel frattempo il padre di Damiano (Riccardo Mandolini) scopre che il figlio spaccia e Damiano va a vivere da solo. Fa qualche tentativo di riavvicinarsi a Chiara, ma non riesce a riprendere il rapporto così si avvicina ad un altra ragazza, Aurora (Anna Lou Castoldi).
Per ultimi Fabio (Brando Pacitto) e Brando (Mirko Trovato) prendono coscienza delle loro identità e finalmente scoprono chi sono.

Baby 3 - Alice pagani in una scena dell'ultima stagione

“A volte per andare avanti bisogna tornare indietro”

La recensione

La terza stagione di Baby ci porta verso nuove consapevolezze. Oltre il semplice fatto di cronaca delle “Baby squillo dei parioli” entriamo nella testa delle protagoniste, capiamo come mai hanno fatto quello che hanno fatto, il perchè oltre che il come. E anche le due protagoniste crescono, diventano più adulte, più consapevoli di azioni e conseguenze, ma mentre Chiara sembra non curarsene, come se fosse immersa in una sorta di apatia che non le fa vedere le conseguenze delle sue azioni, Ludovica cerca di uscire dalla sua seconda vita, anche se Fiore non glielo permette del tutto e cerca sempre di riportarla indietro.

Quell’apatia mi faceva sentire adulta, sembrava la soluzione

Anche Baby cresce e matura insieme ai suoi personaggi, c’è un netto miglioramento rispetto alle due stagioni precedenti. C’è sicuro un cambio di tono nella terza stagione, una nota più cupa che mancava nelle due stagioni precedenti e invece abbiamo trovato nell’ultima, caratterizzata non solo dalle vicende dei protagonisti ma ance dalle indagini della polizia che si stanno stringendo intorno a Chiara e Ludovica fino a quando la verità non sarà rivelata.

Un’altra nota positiva è la durata, la terza stagione si apre già consapevole che sarà la fine, non ci saranno altre stagioni non ci sarà un seguito della storia. Infatti ci sarà una fine per tutti.

Nonostante però Baby sia stata brava nel farci entrare nella testa delle ragazze, farci capire i loro veri pensieri, e saranno proprio loro a raccontarli durante le loro confessioni. Purtroppo è stato lasciato poco spazio agli altri personaggi, che fanno solo da contorno in quella che è la storia di Chiara e Ludovica, e anche gli adulti che le circondano hanno ancora meno spazio, ma alla fine come ho già detto, a tutti viene data una fine.

Alla fine Baby 3 è una stagione che non delude nel complessivo, è maturata ed è cresciuta insieme alle sue protagoniste, ma rimane sempre una serie teen, anche se legata ad una storia vera.

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