RIDE 4 – Recensione, il motociclismo secondo Milestone

Milestone torna in pista proponendo il nuovo episodio della serie motociclistica, vera e propria enciclopedia delle due ruote, che trasuda passione e olio motore.

Milestone è senza dubbio al momento la più grande realtà videoludica del nostro paese. Negli ultimi anni la casa milanese, da sempre legata al mondo dei motori, ha concentrato quasi esclusivamente le sue forze nella produzione di titoli motociclistici, da quelli annuali su licenza come le serie MotoGP e MXGP fino a produzioni più genuine e personali come la serie RIDE che, giunta al quarto capitolo, punta a quella maturità che possa consegnarle di diritto il titolo di “Gran Turismo” del motociclismo. Arriva quindi sugli scaffali RIDE 4 nelle versioni PC, PS4 e Xbox One, lo abbiamo provato per voi ed ecco quindi la nostra recensione, come di consueto nello stile NerdPool!

Le moto hanno un’anima?

Chi ha la passione per le moto, e ne ha guidata almeno una nella vita ne è convinto, e questa “tesi” trova diversi sostenitori tra i più grandi campioni di questo sport, come ad esempio Valentino Rossi. RIDE 4, come gli altri episodi del brand, si basa su questa romantica concezione della passione per le due ruote, e ci costruisce sopra un solido apparato ludico, con una carriera rinnovata, molto corposa e stratificata, una nuova gestione della fisica di guida, ora molto più vicina alla simulazione che in passato, ed un’attenzione per i dettagli che solo chi ama questo mondo può avere.

Milestone ha affinato la propria offerta ludica con diverse interessanti aggiunte, quali il meteo dinamico regolabile, ed un nuovo tipo di competizione, le gare endurance, poco conosciute dal grande pubblico ma estremamente interessanti e in grado di rendere più vario e strategico l’approccio ad esse, dovendo calcolare le soste ai box per i rifornimenti di carburante e l’usura delle gomme.

Queste novità unite ad una totale ricostruzione dei modelli di moto, ora più dettagliati e realistici che in passato, hanno fatto decidere allo sviluppatore di diminuire il numero di modelli a disposizione del giocatore, ora 176 (a cui se ne aggiungeranno altre 65 grazie ai pacchetti DLC che saranno pubblicati nei prossimi mesi) contro i circa 240 di base di RIDE 3, una scelta comprensibile di fronte alle importanti innovazioni che il nuovo capitolo porta con sé.

Una carriera degna di tale nome

Possiamo senz’altro dire che la modalità carriera è il flucro dell’esperienza di RIDE 4, e per l’occasione è stata completamente riconcepita e migliorata, diventando ora davvero corposa, densa e appagante. Si comincia ovviamente con la creazione del nostro alter-ego mediante poche semplici scelte estetiche e l’immancabile scelta della posizione in sella, dopodiché si dovrà scegliere da quale lega regionale iniziare, tra quella europea, asiatica e americana.

All’interno di ogni lega ci saranno delle prove da superare per ottenere la licenza relativa, e a quel punto si avrà accesso alle competizioni vere e proprie, che si sbloccheranno progressivamente ottenendo punti in base ai risultati delle stesse. Discorso analogo per le esibizioni, prove particolari utili a guadagnare ulteriori punti e crediti per acquistare o elaborare i propri bolidi.

Dopo le leghe regionali si avrà quindi accesso alla lega mondiale, la quale ci consentirà successivamente di affrontare le leghe finali, la World Superbike League e la World Endurance League. Con un totale di quasi cento eventi la carriera di RIDE 4 può dirsi senza dubbio una delle più stratificate e riuscite degli ultimi anni per un racing game, essendo sempre varia e mai monotona o frustrante. Non mancano ovviamente anche la modalità corsa veloce e il multiplayer, anche se è piuttosto basilare e non molto approfondito.

Ci vuole il fisico in moto… o era la fisica?

Come accennavamo ad inizio recensione, in RIDE 4 la fisica di guida è stata evoluta ed avvicinata ulteriormente ad un modello più simulativo. Ciò si nota soprattutto nella gestione del peso della moto, che costringerà il giocatore a calcolare con molta più precisione gli spazi ed i tempi necessari ad effettuare la giusta piega in curva.

Il gameplay ne esce così ancora più sofisticato ed appagante che in passato, e finalmente anche la gestione delle collisioni con gli altri piloti ci è sembrata più convincente e realistica. Come ogni gioco di guida che si rispetti ogni aspetto riguardante la giocabilità è personalizzabile, dagli aiuti di guida al consumo delle gomme, passando per il livello di sfida dell’IA avversaria, la gestione del meteo variabile (vera novità per la serie) e le traiettorie ideali a schermo, utili per imparare tracciati che affrontiamo per la prima volta.

L’intelligenza artificiale merita una menzione speciale, il sistema progettato e sviluppato in questi anni da Milestone, A.N.N.A. (Artificial Neural Network Agent), ha portati frutti sperati ed ora i comportamenti degli avversari sono molto più naturali, più umani, con un grado di sfida modificabile in ogni evento tramite una scala percentuale. Molto buono anche il comparto audio, il quale grazie ad un’ottima riproduzione dei rombi dei motori contribuisce all’immersione e all’appagamento del sistema di guida.

Un comparto tecnico da ricarburare

RIDE 4 è il secondo capitolo della serie ad utilizzare l’Unreal Engine, da quando Milestone ha deciso di adottare il potente motore grafico di Epic Games nel 2018. In questi anni la casa milanese ha potuto approfondire la conoscenza dell’engine e tutti ci aspettavamo che con questa nuova iterazione della serie sarebbe arrivata anche la tanto agognata maturità tecnica, che è stata raggiunta solo a metà purtroppo.

I modelli delle moto, come già accennato in precedenza, sono sensazionali, dettagliatissimi e quanto più fedeli alle controparti reali si sia mai visto in un videogame. Stesso discorso per il meteo variabile ed il ciclo giorno/notte relativo alle gare endurance, con effetti davvero buoni che creano un ottimo colpo d’occhio generale sulla scena.

I punti dolenti riguardano ahinoi i tracciati, nei quali si nota più del dovuto l’utilizzo di texture a bassa risoluzione, e più in generale appaiono spesso spogli per quanto riguarda gli elementi di contorno, nonostante l’immensa cura con cui sono riprodotti grazie alle scansioni 3D effettuate su quelli reali.

Parlando delle performance, abbiamo testato il gioco nella sua versione Xbox One X ed in quest’ultima, come nella controparte per PS4 Pro, è possibile scegliere tra modalità grafica con risoluzione fino a 4K e framerate bloccato a 30 fps, e modalità prestazioni la quale abbassa la risoluzione fino a 1080p per mantenere il framerate a 60 fps. Inutile dire che la scelta della modalità prestazioni è quasi obbligata, sebbene il framerate non sia stabilissimo ma comunque più che accettabile.

Da segnalare che sia la versione Xbox One che quella PS4 godranno dell’upgrade gratuito alle relative versioni next-gen quando queste saranno disponibili, ovvero dal 21 gennaio 2021.

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RIDE 4 è sicuramente la migliore iterazione del brand Milestone, il quale dopo anni di affinamenti si avvicina davvero alla maturità nel campo dei racing game. La carriera estremamente ben strutturata ed un gameplay ben rifinito faranno felici tanti appassionati delle due ruote, peccato per qualche incertezza sul fronte tecnico, che speriamo possa essere migliorato quanto basta nelle versioni next-gen del titolo, in arrivo a gennaio 2021.RIDE 4 - Recensione, il motociclismo secondo Milestone