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Soul: il mistero dell’anima nell’ultimo film Disney Pixar

Soul è il nuovo film di casa Pixar, disponibile in streaming su Disney+ dal 25 dicembre. Scritto e diretto da Pete Docter (già autore di “Inside Out” e “Up“), racconta la storia di Joe Gardner, direttore di una banda musicale delle scuole medie, che sogna di diventare un musicista jazz. Dopo 20 anni di tentativi finalmente riesce a ottenere una serata all’Half Note, un prestigioso locale di New York, ma un imprevisto rovina i suoi piani.

Soul
© Disney/Pixar

Soul: la trama del film

Protagonista di Soul è Joe Gardner (Jamie Foxx), insegnante di musica di mezza età e jazzista, che sogna di vivere di musica. Quando finalmente arriva la sua grande occasione di realizzare il suo sogno, e di suonare per la grande musicista Dorothea Williams (Angela Bassett), il nostro protagonista cade in un tombino e muore prematuramente. Non è così che ci si aspetterebbe l’incipit di un cartone animato per bambini – nemmeno Bambi o Il Re Leone erano arrivati ad uccidere il protagonista prima dei titoli di apertura.

Eppure è quello che accade a Joe che, separato dal proprio corpo, si ritrova all’altro mondo ma, invece di andare verso la luce (the great beyond), scappa e viene catapultato nell’ante-mondo (the great before), di recente ribrandizzato “you-seminar“. L’ante-mondo è il luogo in cui le anime si formano, prima di nascere. È dove nascono le personalità, dove le anime trovano la passione della loro vita, la “scintilla” che permette loro di ottenere un pass per arrivare sulla Terra e nascere.

© Disney/Pixar

Nell’ante-mondo le anime sono assistite dai Jerry, incarnazioni dello spririto dell’universo, dei guardiani che sembrano venuti fuori da un quadro di Picasso. I Jerry scambiano Joe per un luminare della psicologia e gli assegnano il compito di fare da mentore a 22 (Tina Fey), un’anima che non è ancora riuscita a trovare la sua scintilla e non ha alcuna voglia di nascere. Convinto di conoscere il suo scopo e determinato a tornare alla sua vita per realizzare il suo sogno, Joe aiuterà 22 a trovare la sua ragione di vita e, nel farlo, scoprirà anche il senso della propria esistenza.

© Disney/Pixar

La recensione del film

Da dove veniamo? Cosa c’è dopo la morte? Come nascono le personalità e di cosa è fatta l’anima? Queste sono le domande cui cerca di rispondere Soul che, raccogliendo l’eredità morale di Inside Out, propone una spiegazione audace e luminosa al mistero della vita. Il risultato è un dramma stravagante, armonioso e coraggiosamente metafisico, che intrattiene i più piccoli ma parla agli adulti.

Il film è ambientato nell’etereo e fiabesco oltre-mondo, cui fa da riflesso una calda e bellissima New York, abitata da personaggi realistici e, per la prima volta in un film Pixar, per la maggior parte afro-americani. Ad un primo sguardo, Soul sembra avere l’impianto tradizionale di un classico film di animazione: il protagonista, frustrato e infelice, ha finalmente l’occasione di redimere la sua mediocre esistenza e realizzare il suo sogno. Un incidente si frappone tra lui e il suo scopo, ma non basterà la morte a fermare Joe dal realizzare quello che lui è convinto essere il senso della sua esistenza, nonchè l’unica cosa in grado di renderlo felice. Ma è proprio così? Diventare un musicista di successo lo renderà felice, lo aiuterà a compiere la propria esistenza?

soul
© Disney/Pixar

Soul è un prodotto di animazione che non si risparmia quando si tratta di mettere lo spettatore davanti a interrogativi complicati – interrogativi che di certo non sono diretti ad un pubblico molto giovane. Con i suoi colori e le sue metafore, il film parla alle anime adulte, mettendole di fronte alle sempiterne domande sul senso della vita, sulla felicità e sullo scopo dell’esistenza. Anche le divertenti gag con i mentori di 22 (tra cui spiccano Madre Teresa, Jung, Gandhi, Lincoln) sono spassose ma non di facile comprensione per i bambini.

Più che celare una doppia chiave di lettura, il film sembra infatti rivolgersi direttamente agli adulti, quasi a ricordarci l’importanza della dimensione spirituale. Il film è un’intensa esortazione ad elevarsi dagli affanni quotidiani ma anche dalle passioni che consumano l’anima, spronando lo spettatore a rientrare in contatto con il proprio io e, semplicemente, a vivere. E, d’altra parte, non è forse qui che si nasconde il senso della vita?

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