Cyberpunk 2077: perché i rinvii non hanno senso

Dopo l’uscita di Cyberpunk 2077 si sono susseguite critiche su critiche a CD Projekt Red, molte delle quali più che legittime.

Crash, teletrasporti casuali e missioni impossibili da concludere sono solo alcuni dei gravi problemi che affliggono questo titolo.

A quanto pare però gli stessi sviluppatori nel 2019 erano convinti che il titolo non sarebbe potuto uscire nel 2020.

cyberpunk 2077

Giravano addirittura scommesse tra gli addetti ai lavori su quanto a lungo il gioco sarebbe stato rimandato.

Non solo: chi era al corrente dello stato dei lavori era convinto che il titolo avrebbe visto la luce nel 2022.

Una visione che ad oggi sembra assolutamente plausibile, anzi sarebbe stata auspicabile.

Jason Schreier racconta su Twitter varie storie condivise da sviluppatori di CD Projekt Red, ex e non. Racconta di macchine volanti, corse su muri, assalti alle macchine e tocca anche il sistema di polizia all’interno del gioco.

Forse altri rimandi avrebbero fatto bene a Cyberpunk 2077? Forse sì, ma più probabilmente no.

Quando si lavora a progetti così imponenti, bisogna scegliere date di consegna realistiche per poter allocare correttamente il tempo necessario allo sviluppo. Non ha quindi senso continuare a spostare una data di lancio e chiedere di mettere toppe su toppe senza un piano ben deciso fin dall’inizio.

Le feature scartate per mancanza di tempo in estate non potevano realisticamente essere inserite in autunno, essenzialmente.

cyberpunk 2077

Ora CD Projekt Red sta cercando di porre rimedio a questo titolo che poteva essere un diamante dell’industria.

Per quanto il gioco sia divertente ed offra un decente contenuto, nessuna toppa potrà porre rimedio allo sviluppo caotico e confusionario. Speriamo che sia di insegnamento a tutta l’industria per il futuro.

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