Daphne Byrne – Recensione

L’etichetta Hill House Comics, gestita da Joe Hill (Locke & Key) per DC Comics, si arricchisce di un nuovo titolo, opera stavolta di Laura Marks e Kelley Jones.

L’autrice, esordiente nel mondo del fumetto, ha lavorato prevalentemente a teatro e per la tv, scrivendo episodi di Locke & Key, The Exorcist e altre serie. Ai disegni invece troviamo una leggenda del fumetto horror, divenuto famoso in particolare per aver realizzato un lungo ciclo di Batman negli anni ‘90 insieme allo sceneggiatore Doug Moench.

Daphne Byrne ci porta a New York alla fine dell’800, in un periodo storico buio, dove il misticismo e le teorie dell’occulto iniziavano a prendere sempre più piede nella società. La protagonista è una ragazzina che vive con la madre e la governante, rimasta orfana del padre al quale era fortemente legata. In seguito a questo evento traumatico, Daphne passa molto tempo da sola e non ha amici, sempre presa in giro dalle compagne di scuola.

La madre, invece, decide di affidarsi a una medium, credendo così di poter parlare nuovamente con il marito defunto e cerca di convincere la figlia che questi metodi mistici funzionino davvero. Daphne capisce che sua madre si sta facendo raggirare e cerca di farla rinsavire, ma senza apparente risultato.

Tuttavia, proprio dopo una di queste sedute la ragazza inizia a vedere e sentire i pensieri di un misterioso ragazzo che la accompagna ovunque durante la giornata. All’inizio è sicura che si tratti solo di un sogno, ma pian piano le cose iniziano a farsi sempre più complicate e Daphne sperimenta continui incubi legati al padre.

Cosa sta succedendo a Daphne? La vecchia medium ha risvegliato qualcosa che giaceva sopito dentro la ragazza o si tratta solo di allucinazioni causate dal non aver superato ancora il forte trauma per la perdita del padre?

Conosciamo bene il tratto di Kelley Jones e il disegnatore dà il meglio proprio nelle storie horror. I volti dei personaggi trasmettono alla perfezione tutto il dolore e la paura che questi provano, e sono perfetti per farci empatizzare con la protagonista. In particolare, il tratto di Kelley si mostra in tutto il suo splendore e “orrore” nelle scene più oniriche,dominate da creature e paesaggi infernali.

CONSIGLIATO?

Buona la prima per Laura Marks! In Daphne Byrne l’autrice gioca con alcuni tòpoi dell’horror gotico per mettere in scena una storia disturbante, malsana e non priva di colpi di scena. Pagina dopo pagina veniamo trascinati sempre più nelle profondità della mente di Daphne e siamo spinti a chiederci quanto le cose che vediamo siano davvero reali.

Una storia che può sembrare già vista, ma che intrattiene e non delude le aspettative. Chi ama le storie horror classiche non rimarrà di certo deluso e i disegni di Kelley Jones valgono da soli l’acquisto del volume. Personalmente sono molto curioso di leggere altre storie dell’etichetta Hill House Comics!

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