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Orochi 2 di Kazuo Umezz – Recensione

Stavolta vorrei iniziare questa recensione dando il benvenuto a chi deciderà di seguirmi nell’ormai consueto appuntamento con l’orrore scaturito dal magico pennino di Kazuo Umezz. Star Comics prosegue a spron battuto con la pubblicazione delle opere del celebre mangaka nella collana Umezz Collectionn.

Dopo Io sono Shingo e Baptism (che vi abbiamo già recensito), questo mese è uscito il secondo volume (di 4) di Orochi. Se non avete letto la mia recensione del primo numero (siete ancora in tempo eh, basta cliccare proprio qui), vi riassumo in breve la struttura della serie per poi passare al volume in questione.

Orochi, a differenza di Baptism, non presenta una vicenda con una trama orizzontale, bensì una raccolta di storie brevi con un punto in comune. Proprio Orochi è infatti la voce narrante di tutti i racconti e una presenza costante che decide di volta in volta se intervenire o meno a seconda della situazione. In particolare, possiede alcuni strani poteri che le permettono, ad esempio, di modificare il corso degli eventi o di far sparire piccoli oggetti. Tuttavia, rimane ancora un mistero come la ragazza abbia ottenuto tali abilità.

LE STORIE

Passando al secondo volume di Orochi, questa volta ci vengono proposte tre storie. La prima ruota intorno a una famiglia che è vittima di un evento traumatico. Il piccolo Yu ha appena un anno quando un ladro entra in casa e, durante una colluttazione, viene colpito al collo rischiando di morire. Questo evento lo lascia sfigurato, lo porta a essere malvisto dai compagni e cambia anche il rapporto con i genitori. Umezz è un maestro nel raccontare di famiglie disfunzionali e anche stavolta riesce a farlo in maniera interessante e con un finale sorprendente. In questo caso Orochi rimane per lo più sullo sfondo seguendo la crescita del ragazzo, ma senza intervenire al di là di rare occasioni.

La seconda storia, Il paese natio, è incentrata sull’idea di allontanarsi dal paesino d’origine per andare a cercare fortuna in una grande città. Shoichi sceglie proprio di percorrere questa strada per trovare il lavoro dei suoi sogni, ma a causa di una serie di imprevisti si ritrova in seria difficoltà economica e finisce invischiato in un ambiente criminale. Dopo un grave incidente, decide quindi di tornare a casa per riabbracciare i genitori ma si troverà in un paese completamente cambiato e nel quale si stanno verificando una serie di tragici eventi. Stavolta Orochi è maggiormente protagonista della storia e cerca di aiutare Shoichi in diverse occasioni. Inoltre, è la prima a rendersi conto che nel villaggio è in atto qualcosa di diabolico ma non riesce a capirne l’origine. 

Infine, La Chiave è il racconto di un bambino chiamato da tutti “bugiardo” per la facilità con la quale riesce a mentire in ogni situazione. Tutti lo conoscono e nessuno gli crede più, ma un giorno questa cosa va a suo sfavore. Il protagonista è infatti testimone di un delitto ma le persone non si fidano delle sue parole e il bambino ha paura che qualcuno possa fargli del male considerando quello che sa. Potrebbe ricordarvi un po’ la favola di Pierino e il lupo, ma con quella spruzzata in più di orrore che non può mai mancare in un racconto di Umezz. 

CONCLUSIONE

Tirando i fili del discorso, anche stavolta ci troviamo di fronte a un volume con tre storie avvincenti e interessanti, con un ritmo sempre altissimo e tanti spunti di approfondimento. Il tema familiare è predominante nell’opera di Umezz e il mangaka riesce a non essere mai motonono. Ogni volta ci presenta l’argomento con una sfumatura diversa che rende ciascuna famiglia disfunzionale diversa dalla precedente. Non è sbagliato dire che i bambini non hanno mai vita facile con Umezz!

La voce narrante di Orochi aiuta a scandire il ritmo degli eventi, spesso tramite balzi temporali che ci fanno assistere agli eventi cruciali della vita dei personaggi. Sarebbe interessante capire qualcosa in più sul passato della ragazza e sui suoi poteri, ma è probabile che l’argomento non verrà mai affrontato in futuro. Orochi potrebbe essere paragonata a una delle Tre Moire/Parche, figure della mitologia greca che avevano il potere di plasmare il destino di ogni uomo, decidendone la vita e la morte. Grazie davvero a Star Comics per l’ottimo lavoro che sta svolgendo nel portarci tutte le opere di Kazuo Umezz…speriamo che Orochi non sia l’ultima!

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Anche stavolta ci troviamo di fronte a un volume con tre storie avvincenti e interessanti, con un ritmo sempre altissimo e tanti spunti di approfondimento. Il tema familiare è predominante nell’opera di Umezz e il mangaka riesce a non essere mai motonono. Ogni volta ci presenta l’argomento con una sfumatura diversa che rende ciascuna famiglia disfunzionale diversa dalla precedente. Non è sbagliato dire che i bambini non hanno mai vita facile con Umezz! Orochi 2 di Kazuo Umezz - Recensione