La Belgica 1,2 – Recensione

Dopo il grande successo di Da Quassù la Terra è bellissima, opera vincitrice di un Gran Guinigi nel 2016, è uscita per Bao Publishing la nuova storia a fumetti di Toni Bruno. Con La Belgica, l’autore abbandona però lo spazio per portare il lettore in mare aperto.

Ispirandosi a fatti realmente accaduti sul finire del 1800, Bruno ci racconta il viaggio della Belgica e del suo equipaggio, alla scoperta dell’Antartide. Un’impresa storica che ha reso celebri alcuni personaggi, come il capitano De Garlache o l’esploratore Amundsen, che ritroviamo nel fumetto. La storia inizia a Ostenda, in Belgio, una città portuale che vive principalmente di pesca. Il protagonista, Jean Jansen, è un ragazzo che fa lo scaricatore al porto e che un giorno viene coinvolto dai suoi colleghi in un piano che dovrebbe arricchirli. Attraccata al porto c’è una grande imbarcazione, La Belgica, e gli uomini pensano che possa contenere grandi provviste e denaro. Tuttavia, le cose non andranno come previsto e Jean si troverà a bordo del veliero, in rotta verso il Sud America, senza possibilità di tornare a casa.

Da quel momento, inizia per il ragazzo un’avventura in mare che lo metterà di fronte a grandi difficoltà, mentre a casa cercano di capire dove sia finito. Jean è un uomo dal cuore buono, ma spesso su imbarcazioni come La Belgica viaggiano personaggi tutt’altro che rispettabili. Non sarà facile entrare in sintonia con l’equipaggio ma il ragazzo inizierà pian piano a capire le dinamiche interne e a ritagliarsi il suo spazio personale. Diviso tra il desiderio di tornare dalla sua amata e la voglia di continuare il viaggio per mare, faticherà a decidere se restare sulla Belgica o abbandonare questa nuova avventura.

Toni Bruno, negli extra alla fine del volume 1, accenna ai fatti storici alla base del racconto. Studiando la vicenda, si era infatti accorto della presenza a bordo di un uomo dal nome incerto, trovatosi quasi per caso sulla nave. Diventa così chiara l’ispirazione per Jean e, allo stesso modo, questo dettaglio è indicativo di un altro aspetto. Non bisogna infatti pensare a La Belgica solo come a un reportage storico a fumetti. È pur vero che la vicenda segue il viaggio dell’imbarcazione verso l’Antartide, ma quello che cattura i lettori e le lettrici è soprattutto la storia di Jean.

Anche il cast di comprimari è ben sviluppato dall’autore. Tra questi, merita un breve approfondimento la figura di Claire, la promessa sposa di Jean. Non riuscendo a spiegarsi l’improvvisa scomparsa del ragazzo, inizia presto a dubitare di tutto quello che ha sempre pensato su di lui. Tuttavia, si dimostra sin da subito una donna forte e vuole indagare per capire la realtà dei fatti. In particolare, nel secondo volume, si troverà di fronte a una scelta importante, e non facile, sul suo futuro e verrà anche coinvolta in questioni sociali importanti in quel periodo storico, come i diritti delle donne e la parità salariale.

I due innamorati vivono così in parallelo le loro battaglie personali. Per Jean è una lotta contro il potere della natura, implacabile e senza scrupoli. Claire, dal canto suo, deve affrontare la crudeltà di una società maschilista, che non rispetta e svalorizza le donne. Sono sfide ardue, che li spingeranno ai limiti come mai prima. Riusciranno a vincere le loro battaglie e a rincontrarsi per poter vivere finalmente insieme? O le loro strade sono ormai divise per sempre?

Toni Bruno è riuscito a coniugare alla perfezione il racconto del viaggio della Belgica con le vicissitudini dei personaggi. Il risultato è una vicenda toccante che emoziona e che ci permette anche di conoscere un pezzo di storia (forse) poco noto ai più. Dopo averci portato nello spazio e per mare, chissà dove ci condurrà l’autore con la sua prossima opera!

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