WitcherCon: le foto le dichiarazioni dei talent che hanno partecipato all’evento Netflix e CDPR

Ieri, venerdì 9 luglio, Netflix e CDPR hanno collaborato alla realizzazione del WitcherCon, il primo evento virtuale dedicato ai fan e all’universo di The Witcher. Trasmesso in streaming a livello globale su YouTube e Twitch, l’evento ha ospitato una serie di panel interattivi con i talent di The Witcher, tra cui Henry Cavill, Anya Chalotra, Freya Allan, Mimî M Khayisa, Paul Bullion, Lauren Schmidt Hissrich e Declan de Barra.

Oltre ai panel, WitcherCon ha incluso contenuti speciali, intermezzi musicali, una serie di sorprese esclusive e approfondimenti mai visti prima relativi alla serie live action di The Witcher e al prossimo film anime.

Di seguito alcune dichiarazioni dei talent che hanno partecipato al WitcherCon.

Lauren Schmidt Hissrich – showrunner della serie – sul rapporto tra Geralt e Ciri: 

“La prima stagione si conclude con quella che penso sia una delle scene più emozionanti che abbiamo girato, ovvero quella in cui Geralt e Ciri si ritrovano dopo essersi cercati per tutta la stagione. Sembra di vedere la figura di un padre e quella di una figlia, come se fosse tutto perfetto, peccato che non si siano mai incontrati prima. È stato davvero divertente iniziare la seconda stagione pensando che non fossero ancora una famiglia e chiedendoci cosa potessero fare per diventarlo. Da un lato abbiamo Geralt, che ha giurato di non aver bisogno di nessuno al mondo e poi gli viene presentata una ragazza, ora unicamente affidata a lui. E dall’altro abbiamo Ciri, che è abituata ad avere persone che si occupano di lei, ma scappa da tutti per un’intera stagione e poi le viene detto che Geralt si prenderà cura di lei. È stato davvero interessante iniziare la seconda stagione con due personaggi incerti su come stare e crescere insieme. Volevamo assicurarci che sembrasse una relazione autentica, che non fossero legati fin dall’inizio”.

Sempre Lauren Schmidt Hissrich sui nuovi personaggi della seconda stagione:

“Ci sono tanti nuovi personaggi che introdurremo nella seconda stagione. Vedremo Dijkstra per la prima volta e una sorta di Regno di Redania. So che molti fan sono entusiasti di incontrare Philippa per la prima volta, Codringher e Fenn, Rience, Nenneke. Ci sono così tanti nuovi personaggi, ma devo dire che Vesemir è quello che non vedo l’ora che il nostro pubblico incontri. Vesemir è parte integrante della storia che stiamo raccontando in questa stagione. Ovviamente stiamo tornando a Kaer Morhen per la prima volta e, in una stagione in cui Geralt diventa padre di Ciri, ci sembrava molto importante mostrare chi fosse la sua figura paterna. Ci ritroviamo quindi con una storia multigenerazionale, in quanto anche Vesemir e Ciri hanno una storia, e questo ci porta a pensare che tutti questi personaggi sono fatti per interagire e imparare l’una dall’altro e combattere l’uno con l’altro”.

Freya Allan sulle sequenze di combattimento di Ciri in questa stagione:

“Allenarmi per il combattimento è una delle cose di cui ero più entusiasta per questa seconda stagione. Adoro il dipartimento stunt. Abbiamo coinvolto i migliori, sono così divertenti e tirano fuori il meglio di te. Ciri inizia ad allenarsi e l’allenamento diventa una delle sue principali fonti di motivazione. È molto determinata e vuole davvero diventare una grande guerriera e una Witcher”.

Anya Chalotra sulle caratteristiche preferite del suo personaggio Yennefer:

“Devo dire che lei trova sempre un modo per fare quello che vuole. È una sopravvissuta, questo è l’aspetto che preferisco di lei, anche se ce ne sono tanti altri che amo. Siamo diventate abbastanza simili e abbiamo imparato l’una dall’altra”.

Henry Cavill sul percorso del suo personaggio Geralt di Rivia:

“Ho interpretato la prima stagione in modo libero, vedevamo Geralt nelle terre selvagge e senza obbligatoriamente dover intraprendere grandi dialoghi. Ho pensato che fosse meglio fare la parte dell’uomo che parla poco e che sembra stia pensando tanto.  Questa era l’intenzione, ma poi, una volta entrato in contatto con Ciri e con i Witcher, ho pensato che avrei dovuto farlo parlare di più, lasciare che fosse prolisso, filosofico e intellettuale come veramente è. Non è solo un grosso vecchio bruto dai capelli bianchi”.

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