Mujirushi: Il Segno dei Sogni – Recensione

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Ogni volta che esce una nuova opera di Naoki Urasawa, che sia breve o lunga, è sempre un momento di festa (almeno per me). In questi mesi Planet Manga sta pubblicando Asadora!, l’ultima serie lunga del mangaka, che si sta rivelando davvero interessante e ricca di sorprese. Poco prima di imbarcarsi in questo nuovo (lungo) viaggio, Urasawa aveva realizzato, invece, una storia breve in collaborazione con il Musée du Louvre di Parigi.

Mujirushi è ambientata tra il Giappone e la Francia e ha per protagonisti un padre e una figlia che vivono a Tokyo. L’uomo, a causa di una serie di scelte e investimenti sbagliati, è stato lasciato dalla moglie ed è finito sul lastrico, perdendo ogni ragione di vita. Un giorno, i due vedono uno strano simbolo in giro per la città e, seguendolo, arrivano nella casa di un bizzarro signore con i denti sporgenti che racconta storie sulla Francia. Rimasto folgorato dalla Merlettaia di Vermeer durante una visita al Louvre, vorrebbe mettere in atto un piano per nascondere il quadro e rivendere a prezzi altissimi una copia identica da lui realizzata. Cerca così di sfruttare la voglia di rivalsa dell’uomo per convincerli ad accettare la sua proposta. Cosa decideranno di fare Kasumi e suo padre?

La storia si sviluppa in nove capitoli, chiamati “sheey!”, un intercalare utilizzato da Iyami, personaggio di Osomatsu-Kun, manga molto famoso negli anni ’60 tra i ragazzini giapponesi e inedito in Italia. Urasawa stesso, nella postfazione al volume, racconta della proposta ricevuta nel 2014 dal Musée du Louvre per la realizzazione di una storia che celebrasse il riconoscimento del fumetto come “nona arte”. Nel corso degli anni hanno partecipato al progetto autori come Jiro Taniguchi o Nicolas De Crécy. Impegnato con Billy Bat, Urasawa aveva lasciato inizialmente il progetto da parte per riprenderlo solo in seguito. Gli venne allora l’idea di far rientrare nella sua storia anche questo personaggio di Osomatsu-Kun, davvero celebre tra le persone della sua età.

Il racconto che si sviluppa sulle pagine di Mujirushi mescola commedia, azione e una buona dose di suspence. Inoltre, la lettura è davvero acculturante perché vi sono tantissimi riferimenti dettagliati sia a Parigi che al Louvre stesso. Urasawa riprende in maniera perfetta alcuni quadri e statue del museo e ambienta buona parte della vicenda all’interno dello stesso. Molti lettori e lettrici italiani forse lo hanno visitato, vista la vicinanza con il nostro Paese, ma immagino che lo stesso non possa dirsi per larga parte del pubblico giapponese. I dettagli e la precisione con la quale l’autore disegna i luoghi parigini ci fanno sentire parte della storia e ci fanno viaggiare con la fantasia. In un periodo difficile come questo la voglia di tornare a muoversi è tanta e Mujirushi non fa che aumentarla.

Sembra quasi futile, per chi conosce Urasawa, dire quanto siano ben caratterizzati i personaggi. Rimango ogni volta colpito per il modo in cui riesce a farci sentire quello che provano i buoni e i cattivi alla stessa maniera, quasi che sembra di leggere le loro storie da tanto tempo. In particolare, ammetto di avere un debole per i personaggi bambini o adolescenti. Come in Asadora! penso sia impossibile non affezionarsi ad Asa, così anche qui bastano poche pagine per simpatizzare con Kasumi. La protagonista è una ragazzina forte, intelligente ma anche molto sensibile. Sa che il piano per intrufolarsi al Louvre è folle, ma vuole seguire il padre per fargli tornare la voglia di vivere e il sorriso. Se anche voi avete notato questo aspetto, non posso che consigliarvi 20th Century Boys, amerete alla follia i suoi personagg!

Volete avvicinarvi all’autore, siete appassionati d’arte o amate Parigi, questo è davvero il volume che fa per voi. Ovviamente, i fan di Urasawa non resteranno per nulla delusi e ritroveranno qui tanti elementi che hanno reso il mangaka celebre ormai da decenni. Il volume presenta una sovraccoperta che contiene anche una piccola sorpresa, ma la lascio scoprire a voi. Aspettando il nuovo volume di Asadora!, non perdetevi per nessuna ragione Mujirushi!

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