Batman: Death Metal 7 – riflessioni sulla conclusione dell’evento DC Comics

Attenzione! Seguono spoiler. Proseguite nella lettura a vostro rischio e pericolo!

Non è mai facile parlare del finale di un evento come Batman: Death Metal. Una storia carica di avvenimenti significativi, ricchissima di personaggi e di fondamentale importanza per i futuri sviluppi dell’Universo DC a fumetti. Sicuramente il team creativo composto da Scott Snyder e Greg Capullo non è nuovo a certe storie, ma, anzi, il racconto che si è sviluppato nei sette numeri (più tie-in) è frutto di una pianificazione durata anni.

Come già vi accennavo nella recensione del primo numero della miniserie targata Panini Comics, i semi di questo evento sono stati piantati dallo stesso Snyder nel corso della sua run su Justice League. Lì siamo stati testimoni del confronto tra Giustizia e Destino e dell’arrivo nel nostro mondo di Prometea, questa entità antichissima, creatrice dell’universo che tutti conosciamo. Imprigionata per secoli e secoli è stata liberata da Luthor e sembrava pronta a riscrivere il multiverso.

In realtà, si è poi capito come il vero nemico non fosse tanto lei, quanto il Batman Che Ride. Personaggio creato da Snyder in Dark Nights: Metal e bizzarro incrocio tra Batman e Joker è stato per molto tempo il villain forse più pericoloso dell’Universo DC. Dico appositamente “è stato” perché sembra finalmente sconfitto del tutto al termine di Death Metal.

La miniserie ha “Batman” nel titolo italiano ma la vera protagonista di questa storia è Wonder Woman! L’amazzone all’inizio sembra schiava del Batman che Ride, ma è proprio lei a raccogliere attorno a sé ogni genere di alleato per combattere il male. Tra questi c’è ovviamente Batman, ma un Cavaliere Oscuro diverso dal solito e possessore dell’anello delle Lanterne Nere. Se conoscete un po’ di storia DC saprete che i membri del Corpo delle Lanterne Nere sono solitamente cadaveri tornati in vita. Facile sin da subito immaginare come Batman possa indossare l’anello nero. Per concludere poi con la Trinità DC, Superman è vittima dell’Equazione Anti-Vita di Darkseid e sta assumendo pian piano le fattezze del despota di Apokolips.

Tocca quindi a Wonder Woman continuare a portare avanti la fiaccola della speranza e l’eroina lo fa senza fermarsi di fronte a nulla e spronando tutti gli eroi e i villain classici ad allearsi per una grande battaglia contro gli eserciti di tutti i mondi controllati dal Cavaliere più Oscuro (versione potenziata del Batman Che Ride). Inoltre, lei in prima persona compie l’estremo sacrificio, immergendo il Lazo di Estia nella Forgia dei mondi e liberando il potere della verità. Questo gesto la trasforma in una sorta di divinità dorata e le permette di affrontare sullo stesso piano il nemico, oltre a cambiare per sempre l’Universo DC.

Con questo potere Diana e Il Cavaliere più Oscuro si affrontano in uno scontro all’ultimo sangue oltre i confini del tempo, giungendo al principio di tutto. Ritroviamo così la Mano all’origine della creazione che è più volte apparsa nel corso della storia DC. Nella visione del villain, tutto quello che ha fatto serviva a “sfidare gli dèi”, così da farli tornare per punire l’umanità. Una volta richiamate le Mani, con l’aiuto di Wonder Woman, avrebbe potuto sconfiggerle e diventare l’essere più potente dell’universo. Sta all’amazzone scegliere se allearsi con il nemico ed evitare che l’universo venga cancellato dalla Mano o uccidere il Cavaliere e sperare nella benevolenza di queste entità primordiali.

Sperare è un verbo che ben si addice a Diana e così fa. Colpisce così forte il nemico da scaraventarlo fino al termine di tutto, alla morte del sole, e lo uccide sacrificandosi con lui. Ma la storia non finisce qui…

IL FUTURO

Nelle pagine successive si inizia a delineare il futuro dell’Universo DC. Diana si trova faccia a faccia con una Mano (che assume le sue sembianze) e che le spiega quale sarà il suo destino. Le entità sono adirate verso il multiverso che abbiamo sempre conosciuto. Tanti hanno cercato di stravolgere la realtà e di dominare l’universo, ma per fortuna c’è sempre stato qualcuno pronto a lottare per il bene. L’estremo sacrificio di Diana li ha così convinti a ricostruire il multiverso, ma con una differenza. Non c’è più né 1 sola Terra, né 52, ma un numero infinito di multiversi e di possibilità. Emerge così il concetto di Omniverso.

Seguendo questa idea, si potrebbe considerare un multiverso quello del mondo a fumetti DC e un multiverso quello delle serie tv CW e così via. Non si tratta più di una singola Terra diversa dalle altre, ma ogni multiverso ne contiene innumerevoli.

Altra conseguenza è che la nostra Terra non è più il centro del multiverso, com’è stata da sempre. Ora ci sono due poli opposti e uno di questi sembra corrispondere a una Terra chiamata Elseworld. I lettori DC conosceranno bene il nome perché è stato utilizzato in passato per distinguere tutte le miniserie ambientate in continuity diverse dalla principale (es. Superman: Red Son, Gotham by Gaslight). Sarà da capire se l’accezione del termine è la stessa o si andrà verso nuove direzioni.

Il sacrificio di Wonder Woman ha portato però anche un’altra conseguenza. La realtà è tornata a prima di Perpetua e tanti personaggi sono di nuovo vivi, anche se non capiamo bene quali. Di recente, ci sono state morti importanti come quella di Alfred, ma non ci sono indizi sul suo destino. Ma soprattutto, la linea temporale si è come snodata e ogni personaggio ha riottenuto tutti i ricordi del passato! Gli eroi ricordano il mondo pre-Crisi, com’è cambiato dopo e cosa è avvenuto durante il periodo New 52. Allo stesso modo, la Justice Society of America torna finalmente a esistere come primo gruppo di supereroi di sempre.

Vi sembra tutto molto confusionario? In parte lo è…e questa svolta apre scenari particolarmente interessanti per il futuro. Snyder ha lasciato la DC al momento, quindi toccherà ad altri scrittori raccoglierne le redini. Wonder Woman è dispersa e sembra che debba compiere una missione per le Mani, in vista dell’arrivo di un misterioso nemico. Sul lato oscuro della Luna è sorta una nuova base, la Totalità, per proteggere la Terra da minacce esterne e dove opera un nuovo gruppo composto da eroi e villain.

Al momento ci aspettano due mesi di Future State, durante i quali vedremo alcuni stralci di un futuro più o meno lontano, e svariati eventi che avranno ripercussioni anche negli anni a venire. A novembre si torna invece al presente con una nuova miniserie evento, Infinite Frontier, e toccherà a Joshua Williamson e altri scrittori introdurci al nuovo Universo DC post-Death Metal. Sicuramente ne vedremo delle belle!

Che ne pensate di questa riscrittura della storia DC? Vi è piaciuto l’evento Dark Nights: Death Metal?

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