Geist Maschine 1 – Recensione

Sai che mamma diceva sempre che il mondo è stato distrutto da un bambino?

Sono convinto che pochi fumettisti riescano a essere così riconoscibili come Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ. Dopo Golem, opera acclamata da pubblico e critica, e Astrogamma, Bao Publishing pubblica finalmente l’ultima fatica dell’autore romano. Geist Maschine vol. 1 è il primo capitolo di una trilogia che si discosta in parte dalle opere precedenti, pur presentando alcuni tratti in comune.

L’idea di base nasce molto lontano, ma è altrettanto interessante il processo di lavorazione, visto che LRNZ ha praticamente realizzato l’intero volume in diretta su Twitch. Questo approccio nasceva dal voler creare una sorta di bottega su strada (ma in digitale), dove condividere il processo creativo del suo fumetto con appassionati, esperti e semplici “passanti”.

I protagonisti della storia sono tre ragazzi che devono cercare di sopravvivere in un mondo post-apocalittico, dove una catastrofe ha reso il pianeta una terra di nessuno dominata dalla natura. Secondo i racconti dei loro genitori, esiste una misteriosa terra promessa, Otan, dove potrebbero tornare a condurre una vita “normale”. Tuttavia, non è un’impresa facile raggiungerla e i ragazzini saranno presto costretti a rifugiarsi in una Geist Maschine, una macchina fantasma. Un reperto di un’epoca ormai passata ma che nasconde alcune sorprese.

Interessante notare sin da subito come LRNZ riesca a fondere perfettamente l’elemento tecnologico con quello ambientalista. La natura sembra aver inglobato e preso il sopravvento su ogni struttura costruita dagli uomini, facendoli tornare a vivere in un ambiente ostile, dove non sono più loro i padroni. Anzi, il pericolo è presente dietro ogni angolo e per due ragazzini non è facile sopravvivere da soli. In loro soccorso arriva Aiden, un ragazzo più grande e molto sicuro di sé, che però non crede nel sogno di Otan. A lui basta trovare un posto dove essere protetto e riuscire a procacciarsi ogni giorno il necessario per vivere.

Sol e Len sono la rappresentazione perfetta di quella curiosità, e anche incoscienza, che è tipica dei più piccoli. Sol, da parte sua, si fida di Aiden e capisce che può aiutarlo a proteggere il suo fratellino. È al tempo stesso il personaggio che più evolve nel corso della narrazione. Una caratteristica resa evidente dal “cambio d’abito” nella parte finale del volume. Len, invece, è il più cocciuto e soffre molto per la morte dei genitori. Sarà, però, proprio il suo intuito e la sua curiosità a far capire ai ragazzi che la macchina in cui si sono rifugiati è più di quello che sembra.

LRNZ si prende tutto il tempo per presentarci bene ogni protagonista. Dopo una prima scena iniziale, molto drammatica, sono i tre ragazzi a prendersi il centro del palcoscenico. Li vediamo, soprattutto, mentre cercano di imparare a convivere ed esplorano l’ambiente circostante. Sarà poi l’arrivo di un quarto personaggio a complicare la vicenda. Una ragazza si presenta davanti al loro rifugio inseguita da alcuni individui mascherati, portando con sé la minaccia di un pericolo imminente, ma riaccendendo anche la speranza nei due fratelli. L’ultima parte è ricca di azione e ci introduce un nuovo scenario, ancora tutto da esplorare.

Molto interessante anche l’impostazione delle tavole. La maggior parte delle pagine presenta infatti una vignetta che occupa l’intero spazio e contestualizza la scena, accompagnata da alcune vignette satellite che si soffermano sui particolari. Uno stile reso famoso dal Dio del Manga stesso, Osamu Tezuka.

Ripensando a Golem, sembra quasi che LRNZ abbia voluto ribaltare la prospettiva. In quel caso, la storia si svolgeva in un futuro iper-tecnologico e i protagonisti, per sfuggire al nemico, cercavano rifugio negli ultimi rimasugli di natura. In questo caso, invece, la tecnologia è quasi del tutto assente e la natura domina, ma c’è una macchina (per quanto invecchiata) a proteggere i ragazzi.

Pur essendo ambientato a Roma, Geist Maschine nasconde tanti elementi multiculturali, a partire dal titolo stesso ma anche per i nomi dei personaggi e dei vari loghi che si incontrano durante la lettura. Più che gli edifici in sé, sono proprio i loghi a rappresentare un ricordo del passato che non c’è più. Come in Golem, però, LRNZ sceglie di non allontanarsi da casa, ma di raccontare sempre i luoghi della Roma in cui è vissuto, anche se in maniera trasfigurata e celata. Le ispirazioni sono sicuramente molteplici e, tra queste, è forte l’influenza dell’animazione giapponese e di Hayao Miyazaki. Vi ritroviamo in parte la tematica ambientalista di La Principessa Mononoke, mentre i protagonisti ricordano molto Conan il Ragazzo del Futuro.

Per quanto riguarda il design del robot, in parte già visibile dalla copertina, LRNZ ha raccontato di aver ragionato come se fosse reale. Per realizzarlo al meglio ha chiesto una consulenza all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, dove si lavora sui robot umanoidi. Questo lo ha portato a scoprire che le macchine sono vuote dentro, e non piene di cavi come si vede in tanti film. Senza rivelarvi molto, sappiate che nel corso del volume comparirà anche un altro robot, con un design pazzesco, ma completamente opposto al rifugio dei protagonisti.

Tirando le somme, Geist Maschine è una storia di promesse, ambientata in un mondo che è stato il primo a non averle mantenute, andando incontro al collasso. Uno scenario sul quale si muovono i protagonisti che, però, non vogliono darsi per vinti e che lottano ogni giorno per onorare la loro promessa, quella di un futuro migliore, al sicuro dai pericoli. La storia è ancora lunga ed è difficile immaginare nel dettaglio i prossimi sviluppi. Per fortuna, non ci sarà da aspettare troppo per avere in mano il secondo capitolo. Che poi, ben venga una lunga attesa se poi i risultati sono questi!

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Primo capitolo di una trilogia scritta e disegnata da LRNZ e pubblicata da Bao Publishing. Geist Maschine è una storia di promesse, ambientata in un mondo che è stato il primo a non averle mantenute, andando incontro al collasso. Un racconto post-apocalittico di un mondo dove la natura è tornata a dominare sulla tecnologia e nel quale si muovono i tre protagonisti della storia, con tutta la loro paura, speranza e incoscienza. Geist Maschine 1 - Recensione